5 settembre.
Ore 09:45

Ho appena finito la lezione ed ho qualche minuto di spacco per potermi rilassare un minimo. Ho appuntamento con Rue alle dieci e un quarto e manca ancora un po'. Decido di andare in biblioteca per rilassarmi e finire di studiare il regolamento del gioco delle fiabe. Mi guardo intorno per vedere se c'è qualcuno. Zero, nessun'anima viva.

Perfetto.

Sorrido soddisfatta e mi vado a nascondere tra gli scaffali. Apro la finestra e mi siedo a terra mettendomi a leggere. Il profumo di carta mi porta tranquillità e protezione, facendomi chiudere nel mio mondo, ignorando, totalmente, il mondo che mi circonda.

Regola numero 2: Tutta la famiglia Dynevor e tutta la famiglia Sholler è obbligata a giocare.

Questa regola mi sembrava piuttosto scontata in effetti, non credo che ci fosse bisogno di scriverla ma ok... Va bene mamma.

Regola numero 3: I bambini che non hanno raggiunto i 16 anni non posso partecipare ai giochi. Non hanno un cervello abbastanza sviluppato per poter giocare.

I sedici anni è quando si diventa minore emancipato e si ha la responsabilità per poter esercitare alcuni diritti e penso che ciò comporti alla decisione se voler giocare o meno. Una regola contraddittoria, essendo che quella prima dice che chi fa parte della famiglia Dynevor e Sholler è obbligato. Forse intende dire a chi viene invitato. Si può invitare qualcuno ai giochi...?

Regola numero 4: Chi vuole invitare qualcuno ai giochi deve ricevere la statuetta di topolino con un biglietto dove si tengono i giochi. Se si presenterà vorrà dire che ha accettato, dopo di che non ha la possibilità di cambiare idea.

Ok... Si. Si possono invitare le persone a giocare e, a quanto pare, lo si fa anche in un modo subdolo e controverso. Non si può spiegare il gioco, l'invitato lo vedrà solo quando sarà venuto, se verrà. È manipolatorio tutto ciò, spinge a partecipare al gioco involontariamente per colpa della curiosità. Spinti dalla curiosità. È vero il detto "la curiosità uccide", in questo gioco lo fa realmente, fa entrare le persone dritti all'inferno.

Sospiro frustrata per tutte queste regole totalmente pazze, sono così concentrata a leggere che sobbalzo dalla paura quando un libro cade da uno degli scaffali in alto. Mi metto una mano sul petto per controllare i battiti del cuore accelerati e mi guardo intorno. Provo a sentire se c'è qualcuno... Niente. Zero. Nessun rumore riecheggia nella biblioteca e non mi sembra che ci sia anima viva qui intorno. Sarà stato il vento. Penso...

Tiro su un profondo sospiro e mi rimetto a leggere. Ma nemmeno il tempo di leggere nemmeno una parola o una lettera, che davanti a me vola un piccolo aeroplanino di carta. Ok, c'è qualcuno.

Chiudo il libro e me lo rimetto in borsa. Prendo il foglietto e noto che c'è scritto qualcosa e allora decido di aprirlo.

Cercami e trovami.

Sorrido tra me e me. Forse so chi è l'artefice di questo biglietto. Mi alzo e subito inizio a girare tra i tanti scaffali pieni zeppi di libri. Mi guardo intorno restando in silenzio cercando di riuscire a sentire ogni minimo rumore possibile e immaginabile, così che lo riesca a trovare. Mi sento Alice nel paese delle meraviglie in un attimo.

Cammino e cammino svoltando verso destra ma qualcuno mi ferma abbracciandomi da dietro e facendomi saltare dalla paura.

<<Presa...>>

C'era una volta: Un amore FataleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora