Quel filo che ci unisce

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1 Maggio, il giorno della mia laurea, finalmente potrò iniziare ad entrare veramente nel grande mondo del cinema, oggi sono arrivati qua mio padre, Rebecca con suo padre e Niccolò, infatti dopo il discorso andremo a mangiare insieme in un ristorantino sulla spiaggia.

Poche volte nella vita mi sento fiera di me e questa volta però devo dire di esserlo, nonostante tutto sono riuscita a portare avanti i miei studi ignorando le difficoltà che mi si sono presentate davanti molte volte è continuando a metterci il massimo impegno. Quando ho capito che con Niccolò si stesse facendo più seria la cosa ho avuto per un attimo il timore di perdermi per strada con lo studio, invece capitava che la sera ci videochiamassimo e gli ripetevo anche le cose.....anche se lui e l'inglese non è che vadano proprio a braccetto.

"I want to thank my family who has always supported me from Italy and also my boyfriend who has always been close even if far away" dico come ultima cosa prima di sentirmi posizionare il cappellino e prendere la mia tesi, "BRAVA BIONDA" sento urlare da quel pazzo di Niccolò, mio padre ride e tutta la gente attorno che non capisce lo guarda stranita....è sempre il solito.

givemetartare

givemetartare: E mo?
gc0cco: brava la nostra Jaquelì
sanseverinoanna: bravissima tesoro
rebimanenti: 🥹

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ultimopeterpan

ultimopeterpan: Brava biondì, mo me giri tu i videoclip😙
givemetartare: ma certooooo💞💞💞
vapu667: finalmente faranno un film sui miserabili!! @givemetartare
altri commenti
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Ovviamente il pranzo si sta prolungando fin troppo, come ogni pasto degli italiani per festeggiare qualsiasi cosa, mi fa ancora strano pensare che questo è stato il mio ultimo anno in America studiando, non so quando tornerò e mi viene quasi la nostalgia di casa, della mia seconda casa. "Finalmente tornerai a Roma, non sai quanto sono felice" mi dice mia sorella abbracciandomi, "sì infatti, era ora tesoro" si intromette mio padre, "beh a questo proposito vi comunico che domenica parto con Niccolò, destinazione Messico", "che bella vita" mi dice il padre di Reb sorridendomi, "c'è la meritiamo una vacanza insieme prima dell'inizio del mio tour" commenta il moro seduto alla mia destra.

Prima di andare via mi hanno dato i regali, dei pensieri per questo traguardo, non ho mai dato ferma importanza a queste cose perché penso che nella vita contino di più le dimostrazioni, ma fatti da loro sono sempre diversi. Mio padre mi ha regalato la macchina che mi aspetta già in box a Roma, qua a LA non ce l'avevo ma spesso la noleggiavo o optavo per altri mezzi, Reb e suo padre mi hanno invece regalato una collana bellissima. "

Ma Niccolò ci inviti all'Olimpico?" Chiede mio padre al mio ragazzo che subito sorride felice, "sarebbe un onore avervi tutti Giovanni" risponde lui, "non pensò che ci sia bisogno di pensarci, ovviamente ci siamo" risponde Reb. Loro lo conoscevano già artisticamente parlando, forse perché gli ho sempre fatto una testa tanta con le sue canzoni, quando era andato a Sanremo poi c'era la settimana santa in casa mia, non lasciavo la televisione a nessuno la sera. "Ricordo ancora quanto fosse in ansia Jacqueline quando doveva prendere i biglietti per il 4 luglio di 2 anni fa, il tuo primo olimpico, era entrata su TicketOne con 3 computer per evitare di non riuscire a prenderli" racconta mio padre, "e guardala ora Gio, neanche deve prenderli i biglietti" risponde Niccolò prendendomi il viso e stampando i un bacio sulla guancia, "sarò sotto quel palco ancora come la tua fan numero 1".