Cap. 6 amore equivale a dolore

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BILL POV.

Dormii quasi tutto il resto della giornata. Avevo fame, quindi mi alzai e andai a prendere qualcosa da mangiare ancora mezzo addormentato. Vidi Ele stesa sul divano, ma Ale non era lì. Qualcuno bussò alla porta fortemente. Con calma, mi diressi verso l'entrata. Aprii la soglia e vidi Tommy. In quel momento volevo tirargli un pugno in faccia, ma mi pietrificai quando sentii le sue parole.

"Ale è in pericolo". Respirava affannosamente, come se avesse corso per venire qui. Non potevo crederci, come faceva a saperlo? In quel momento non mi feci molte domande. Presi subito le chiavi della mia Lamborghini nera parcheggiata nel vialetto e, con Tommy, mi diressi verso l'auto. Non dissi una parola. Lui mi indicava la strada, io guidavo soltanto. C'era un silenzio tombale che si spezzava ogni minuto, quando Tommy diceva dove andare. Decisi di parlare, finalmente. "Tommy, io..." "Zitto e guida, non c'è tempo per le scuse, Ale non è in buone mani." Mi interruppe.

Sentivo un senso di colpa profondo dentro di me, anche se non avevo fatto nulla. Accelerai e arrivammo in poco tempo vicino una casa abbandonata. Scesi dalla macchina e lui mi passò davanti. Rimasi scioccato quando sentii l'odore di Tom. Tom non metteva profumi, Quindi perché Tommy aveva lo stesso odore? Non ci feci molto caso, ritornai in me ricordandomi di Ale. Poi realizzai, non avevamo nessuna arma. "Che ci facciamo qui se non abbiamo neanche un'arma?" Chiesi con un sopracciglio alzato, urlando leggermente. "Ce l'ho io". Tirò fuori due pistole cariche, una la lanciò a me. Era più pesante di quanto pensassi.

"Mi spieghi come potrei usarla se non so neanche come si ricarica?" Urlai dato che si stava allontanando da me. Si girò di scatto verso la mia direzione "Fai sul serio? Non hai mai sparato?" Era confuso. "Perché avrei dovuto farlo?", Detto questo, lui era ancora più perplesso. "Qui a Tokyo o hai un'arma, o muori" spiegò. Scosse la testa "Adesso andiamo, non ci rimane molto tempo".

L'ansia era attiva dentro di me. Mi nascosi dietro Tommy con la pistola puntata avanti. Lui sparò più volte alla porta, poi gli diede un calcio e quella cadde per terra. Iniziò a sparare ogni persona presente lì nel salotto, aveva una buona mira. Io non sprecai neanche un colpo, stava facendo tutto Tommy. Appena le persone presenti erano tutte morte, qualcuno svoltò l'angolo del corridoio, rivelando la sua faccia.

"Oh, Gonkuro. Finalmente ci rivediamo dopo tanto tempo." Tommy sorrise, teneva ancora la pistola dritta verso quell'uomo. Mi misi dietro la cucina, spaventato dal fatto che lo conosceva.

"Già, l'ultima volta che ci siamo visti fu..." Si zittì "...Quasi cinque anni fa"

Tommy scosse la testa, aveva un sorrisetto sulle labbra. "Lascia stare la mia ragazza" Disse con tono serio.

"La tua ragazza?" Chiese l'uomo. "Già, la tua ragazza?" Mi unii anch'io.

"Tu stai zitto. E, sì, la mia ragazza..." Tommy iniziò ad arrabbiarsi. "...Quindi? Dov'è lei?".

Il cuore mi si spezzò quando disse 'La mia ragazza'. Ale era fidanzata con Tom, mio fratello, e non con lui. Rimasi, comunque, in silenzio per non far arrabbiare nessuno dei due.

"RISPONDI CAZZO!" Questa volta si arrabbiò veramente.

"Calmati. Deve solo pagare i suoi danni" l'uomo era tranquillo, Tommy era sul punto di piangere.

"Lei è al sicuro qui con me, non-" "UN CAZZO, NON E' AL SICURO QUI..." Tommy non smetteva di urlare, vedevo qualche lacrima scendere sulla sua guancia. "...ADESSO, DIMMI DOVE CAZZO E' " Tommy iniziò a piangere. Strano, era proprio uguale a Tom mentre piangeva, ma non poteva essere lui. Avevo contattato Tom la sera prima, era dai suoi amici, come sempre. Tommy sparò un colpo, ma lo mancò. Crollò a terra, era veramente innamorato di Ale. Corsi verso di lui per rialzarlo.

"Non riesci nemmeno a colpirmi, non puoi proteggere quella ragazza". Si incamminò verso di noi e si inginocchiò davanti a Tommy "Lascia fare a me, è in buone mani. Appena passati i 10 giorni, la lascerò andare". Mise una mano sulla spalla di Tommy. Lui tirò un pugno all'uomo, io mi tirai indietro. Gonkuro cadde, era privo di sensi. Tommy si alzò, prese la pistola e, senza dire una parola, si incamminò verso la stanza dove l'uomo teneva Ale. Io rimasi ancora un po' a terra. Lui si girò, era quasi alla fine del corridoio.

"Non vieni?" Le sue nocche erano rosse. Lo guardai negli occhi. "Uhm, sì" Mi alzai, superai il corpo dell'uomo e seguii Tommy. Aprì l'unica porta socchiusa ed entrò. Rimasi scioccato nel vedere che Ale non era lì. 

*Ehii, volevo avvisarvi che pubblicherò SOLO il sabato e la domenica. Se scriverò altri capitoli, programmerò la pubblicazione. Fatemi sapere se per voi va bene.<33*

All Was a Lie - Tom KaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora