appuntamento

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FELIX POV
Nero, vuoto.
L'unica cosa che vedevo era il buio.
Ero bendato, hyunjin voleva farmi una sorpresa, e dopo essere stato trasportato con un qualunque mezzo ero finalmente con i piedi per terra.

Stamattina mi ha chiesto di uscire, il nostro primo appuntamento.
Io entusiasta ho detto di sì ma non pensavo che sarei stato bendato e trasportato a vuoto.

"Sicuro che non cado?" Chiesi avendo pura di inciampare.
"No piccolo, ti tengo io"
Mi strinse la vita dirigendomi verso la direzione giusta.
"Scommetto che hai chiesto a minho" ridacchiai.
"Si.. ma non ho svoltato molto i suoi consigli" rispose.

Sentii dei ramuscelli rompersi sotto ai miei piedi, il leggero venticello andare contro alle foglie che iniziarono a sfregare tra di loro.
"Jinnie siamo in un bosco?" Non ebbi risposta.
"Mi metti ansia così ti prego.." lo supplicai.
"Sì amore, ma non è pericoloso, ho controllato ieri".

Mi rilassai e aspettai la fine di quel tragitto che non tardò ad arrivare.
"Piccolo puoi togliere la benda".
Subito la tolsi e rimasi estasiato all vista che mi apparí davanti.

Mi strofinai gli occhi per la leggera luce dopo un lungo tragitto di buio.

Davanti a me alberi di ciliegio che perdevano petali qua e là, sui rami di ciliegio si trovavano delle lanterne che davano la luce giallognola e un'atmosfera romantica.
Tra gli alberi si trova un panchina che da sul lago ora pieno di petali di ciliegio.

In mezzo a tutto si trovava una stuoia bianca con due cestini normalissimi.
Il principe mi si avvicinò all'orecchio e mi sussurrò.
"Ti piacciono i pic-nic?, sei sempre stato un ragazzo carino dalle idee romantiche inerenti alla natura, almeno, sono queste le tue vibes".
Risi contagiando il più grande.

"Davvero? Ti dò queste vibes?" Mi baciò la guancia annuendo e gli sorrisi.

"Hai fatto tutto tu?" Chiesi avvicinandomi alla stuoia.
"Ho avuto qualche aiuto da yeji, minho è stato inutile."
Mi raggiunse.
Mi sedetti sulla coperta e aprii il cestino.

"Posso?" Chiesi per non aprire oggetti che non avrei dovuto toccare.
Dopo che mi diede il consenso tirai delle pietanze carine fuori.
"Wow" sussurrai.
Dentro si trovavano brownie, fragole da immergere nel cioccolato, una torta al cioccolato, una cheesecake e questo era solo il dolce.

"Piccolo prima si mangia il salato" presi l'altro cestino e lo aprii, dentro trovai dei mini tramezzini di vari guasti, frutta secca, pizzette...
"Ti ho preso anche le albicocche" sorrisi.

"Vorresti fare una cosa per me?" Annuii.
"Vorresti mangiare almeno un boccone di tutto? Così mi dici come è"
Si sedette anche lui e decisi di mettermi tra le sue gambe dandogli la schiena, mi strinse con le sue braccia e mi accoccolai tra il calore c'è mi trasmetteva.
"Certo.." risposi.

Mangiai un po' di tutto , hyunjin ovviamente di più di me riuscendoci, avrei voluto farlo anche io ma non ci riuscii.

Ad un certo punto ci sdraiammo dopo aver sistemato gli avanzi nel cestino che avremmo sicuramente dato alla famiglia di hyunjin come assaggini.

Hyunjin era disteso a pancia in su mente io su un fianco distante una decina di centimetri da lui, lo stavo guardando mentre lui guardava le stelle.
"Mi piacciono molto le stelle" disse incantato da esse.

"A me piaci tu" mi concessi questa smielatezza per un attimo.
Girò la testa verso di me sorridendomi per poi guardo con tutto il corpo come nella mia posizione.

"A me tu non piaci, perché ti amo" ridemmo.
"Cosa stiamo facendo? Gara a chi da più diabete all'altro?" ridemmo entrambi ancora un po' per poi avvicinarci.

Hyunjin mi cinceva i fianchi con le sue braccia e io avevo la gamba sul suo bacino con le mani appoggiate sul suo petto.
"Ti amo" disse dandomi un bacio a stampo.
"Ti amo anche io, però di più" dissi appena ci dividemmo.
Mi baciò ancora.

Bacio dopo bacio ci ritroviamo uno sopra l'altro.
Erano ancora baci dolci quelli che ci stavamo scambiando l'unica cosa che cambiava era la posizione.

Per mancanza di aria dovemmo dividerci ma ci guardammo negli occhi intensamente.
"Jinnie credo di essere pronto" gli dissi spezzando i telefono.

"Amore a me non basta il 'credo' io voglio che sei sicuro" mi baciò la fronte.
"Allora riformulo, jinnie sono pronto" gli sorrisi ampiamente per far ritornare le nostre labbra unite.
Come una droga non riuscivamo a separarci.

Iniziò a lasciarmi leggermi baci sulla clavicola.
Spostai leggermente la testa per lasciargli più accesso,
"Qualunque cosa io stia facendo, se è troppo o ti faccio male non esitare a fermarmi".
Mi guardò negli occhi per avere una conferma.

"Va bene, prometto"

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