Capitolo 8

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Carlos sospirò pesantemente sentendosi una merda. Non sapeva da quando di preciso ma si era preso una leggera sbandata per il castano del quale nemmeno conosceva il nome. Ormai erano passati un paio di mesi da quando lo aveva incontrato per la prima volta e lo aveva visto parecchie volte sia in farmacia che alla caffetteria di Ottavian e il suo cuore faceva sempre i salti di gioia quando lo vedeva. Si sentiva a buon ragione una merda nei confronti di Ottavian al quale voleva ancora tanto bene ma credeva di non amarlo più come prima. Possibile che in così poco tempo si fosse preso una cotta per un'altra persona? Il suo problema principalmente era che non sapeva minimamente come affrontare il suo ragazzo e dirgli che si era innamorato di qualcun altro. Aveva davvero tanta paura di far star male Ottavian.

-Carlos non devi tornare a casa?- gli domandò Giselle osservandolo attentamente e Carlos si trovò ad annuire per poi togliersi il camice e prendere il suo zaino per poter tornare a casa. Quel giorno era stato costretto a lavorare di pomeriggio perché uno sei suoi colleghi aveva chiesto un cambio turno. Non aveva potuto fare altrimenti e un po' gli aveva dato fastidio visto che voleva nuovamente aiutare Ottavian alla caffetteria ma davvero non si era potuto rifiutare anche perché Ottavian stesso gli aveva detto di pensare prima al suo di lavoro.

-ci vediamo domani Giselle- salutò la ragazza Carlos mentre usciva dalla farmacia e si incamminava verso casa con la mente concentrata a decidere se parlare o no con Ottavian di quello che gli stava succedendo. Sapeva che doveva farlo, non era giusto nei confronti dell'altro continuare a far finta che tra loro andasse tutto bene ma allo stesso tempo aveva paura della sua reazione e la sua mente continuava a dirgli che non c'era bisogno di iniziare l'argomento con Vian se al momento era solo qualcosa che non stava avvenendo nella realtà.

-ehi- Angeline lo salutò con la mano non appena lo vide arrivare vicino al locale e Carlos sospirò notando il pacchetto di sigarette vuoto tra le mani della castana.

-te lo sei fumato tutto oggi Ange?- le domandò sinceramente preoccupato Carlos. Sapeva, ormai da tempo, che sarebbe stato completamente inutile cercare di far smettere la ragazza quindi non iniziava nemmeno il discorso ma almeno provava a ridurre il numero di sigarette che l'altra fumava.

-oggi? Vuoi dire questa sera- gli rispose invece la castana con un piccolo sorriso colpevole sulle labbra che fece alzare gli occhi al cielo Carlos -non ho potuto farlo per tutto il pomeriggio e mi stavo fumando addosso poco fa quindi appena ho avuto questa piccola pausa visto che non c'è nessuno se non due persone mi sono finita l'intero pacchetto-

-preferisco che fumi in maniera regolare in tutta la giornata e non un pacchetto intero in pochi minuti- le disse il moro sistemandosi meglio lo zaino sulle spalle.

-lo so Carlos, lo so ma oggi non ci sono riuscita e mio fratello mi fa innervosire- rispose Angeline pensando all'ennesima discussione con Ottavian riguardo proprio al moro che aveva difronte in quel momento. Perché suo fratello non si decideva a dire la verità a Carlos? Era davvero così tanto difficile?

-fa innervosire anche a me Vian quando non mi ascolta- borbottò Carlos incrociando le braccia al petto e guardando verso l'interno della caffetteria dove Ottavian stava chiacchierando animatamente con quello che il moro riconobbe come uno degli amici di vecchia data di Ottavian vestito completamente di pelle. -vado dentro- aggiunse poi Carlos sorridendo alla ragazza prima di fare proprio come aveva detto ed incamminarsi verso Ottavian che subito l'aveva individuato.

-a proposito Vian che fine ha fatto il tuo ragazzo? È da un po' che non lo vedo- stava dicendo l'amico di Ottavian al castano.

-è dietro di te- rispose il castano indicando con il mento Carlos che, quando il motociclista si girò, lo salutò con la mano.

-ah...ma non stavi con il biondino?- domandò ancora il motociclista guardando confuso Carlos che sospirò.

-tre anni fa- rispose sinceramente Ottavian -ora sto con Carlos-

-ma...perché vi siete lasciati?- continuò quello con Ottavian che voleva solo ucciderlo per quelle domande cosa della quale Carlos si accorse.

-per via dell'incidente- rispose ancora Ottavian -ci siamo lasciati per colpa di quello-

-oh- sussurrò l'altro capendo di aver toccato un punto dolente. -me ne ero scordato...è anche il motivo per il quale non accetti più i nostri inviti in moto?-

-si- rispose ancora Ottavian sbuffando -vi ho già detto che non ci salirò più su una moto dopo l'incidente quindi è inutile insistere- cercò di concludere li il discorso il castano e Carlos sperò davvero che l'altro non insistesse ancora anche perché altrimenti se ne sarebbe fregato di risultare antipatico e sarebbe intervenuto per farlo smettere. Il ragazzo parve capire che non era più il caso di dire altro e prese il suo bicchiere di birra ancora pieno dal bancone per raggiungere gli altri sempre vestiti in pelle che erano seduti a uno dei tavolini.

-stai bene?- domandò Carlos osservando Ottavian attentamente.

-sto bene. Tu invece hai bisogno di riposare- e Carlos annuì confermando con il suo ragazzo che aveva bisogno di dormire visto che era davvero molto stanco -vai di sopra io cerco di non chiudere troppo tardi oggi-

-non ti fermi fino a tardi con i tuoi amici?- domandò Carlos incrociando le braccia al petto e indicato leggermente con la testa in direzione dei ragazzi in pelle.

-oggi no anche perché a breve devono partire per il loro prossimo viaggio al quale volevano convincermi a partecipare come se non sapessero che ho venduto la mia moto- borbottò il castano passandosi una mano tra i capelli, in realtà la moto con cui aveva fatto l'incidente era stata completamente venduta e poi l'avevano anche usata per fare causa a quell'automobilista ubriaco almeno per recuperare in parte i soldi per le cure. La moto che aveva venduto invece era la sua seconda moto e che usava raramente solo e soltanto per i lunghi viaggi ma non se l'era più sentita di mettersi alla sua guida dopo quel maledetto incidente.

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