Capitolo 14

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Ottavian sospirò pesantemente mentre finiva di chiudere il locale. Quel giorno era stato davvero pesante e non solo fisicamente ma anche mentalmente. Dopo aver beccato Ruben e Carlos e averli mandati via dalla caffetteria aveva pensato di potersi concentrare esclusivamente sul lavoro ma sua sorella aveva deciso che urlargli contro fosse un'ottima idea. Sua sorella era esplosa principalmente per quella che era sembrata una sua reazione calma e pacata anche perché secondo la ragazza lui avrebbe dovuto urlare contro Ruben per quello che aveva fatto. Lui però non era minimamente il tipo che urlava contro le persone e aveva cercato di sopportare la sorella fino a quando aveva potuto e poi l'aveva cacciata via. Quello era anche il motivo principale per il quale quella sera avrebbe cenato completamente da solo ma a lui non dispiaceva minimamente. Una volta finito di chiudere il locale salì con calma le scale, anche per i leggeri dolori alla gamba, e aprì la porta di casa. Si sorprese il castano nel notare di aver fatto solo un giro di chiave ma la sorpresa scomparve quando notò Carlos all'ingresso che stava finendo di chiudere una valigia.

-oh scusa, stavo finendo di prendere la mia roba- disse Carlos alzando lo sguardo e accorgendosi di Ottavian.

-non ti preoccupare- sussurrò il castano che era davvero tranquillo nel non pensare al fatto che fosse entrato in casa qualche ladro. Carlos chiuse la valigia e raggiunse velocemente Ottavian in cucina.

-possiamo parlare solo noi due?- chiese il moro leggermente titubante ma allo stesso tempo voleva chiarire con l'altro.

-non sono arrabbiato con te Carlos quindi...-

-ma io voglio spiegarti comunque tutto- lo interruppe il moro -siamo stati amici prima che fidanzati e io...io vorrei davvero mantenere la nostra amicizia e non parlare di quello che è successo questo pomeriggio mi farebbe star male-

-da quanto tempo?- si decise a chiedere Ottavian che a sua volta voleva mantenere un buon rapporto con l'altro.

-da un paio di mesi- risposte Carlos -all'inizio era solo in amicizia poi mi sono accorto che mi piaceva ma ti giuro che l'unica cosa che ho fatto è stato baciarlo, non sono andato oltre-

-la verità è che anch'io dovevo parlarti da un po'- disse Ottavian sedendosi a una delle sedie del tavolo e indicando a Carlos di fare lo stesso -solo che non volevo rompere il nostro equilibrio e non volevo farti restare male-

-hai anche tu qualcun altro?- domandò sorpreso Carlos.

-no, semplicemente mi sono accorto che i miei sentimenti per te erano cambiati. È anche il motivo per il quale non sento di incolparti per quello che è successo. Certo avrei preferito saperlo prima e non scoprirlo con mia sorella che mi urla nello orecchie- spiegò con calma Ottavian e vide Carlos annuire.

-ci siamo entrambi accorti che non provavamo più lo stesso ma non abbiamo detto niente per paura di ferirci a vicenda- constatò poi il moro passandosi una mano tra i capelli -ho scoperto da Ruben come vi come mai vi conoscete- sussurrò poi il moro e vide Ottavian sospirare.

-Jasha- confermò Ottavian -ti ha detto tutto quanto?-

-mi ha detto che ti ha allontanato lui da Jasha dopo l'incidente- Carlos storse leggermente la bocca cosa della quale Ottavian si accorse.

-che hai?-

-ha sbagliato- spiegò Carlos -ad allontanarti da lui e non lo dico solo perché sono tuo amico. Lo dico perché secondo me avrebbe tranquillamente ripreso i ricordi che aveva su di te se solo gli fossi stato accanto-

-ormai è troppo tardi e sono passati anni, non credo davvero che le cose torneranno mai come prima dell'incidente- sussurrò Ottavian -gli hai detto della gamba?- domandò preoccupato e vide Carlos annuire.

-so che non vuoi che gli altri lo sappiano visto che letteralmente siamo pochissimi a saperlo ma...ma non poteva continuare a dire che tu non ci avevi rimesso niente in quell'incidente-

-dove andrai a vivere?- cambiò argomento Ottavian che aveva tutte le intenzioni di non continuare a parlare della sua gamba o dell'incidente -ti ho cacciato perché Angeline stava urlando ma se hai bisogno di tempo per sistemare la tua roba non devi preoccuparti minimamente e puoi restare qui per un po'-

-tranquillo Vian vado da Ruben. Però sappi che mi vedrai quasi ogni mattina perché adesso Ruben ha il terrore di mettere piede qui dentro e Jasha non vive senza il suo caffè- ridacchiò Carlos facendo spuntare un sorriso leggero anche sulle labbra di Ottavian nonostante quello del castano fosse velato di tristezza.

-sono sorpreso che gli piaccia ancora-

-difficilmente qualcuno può dimenticare i proprio gusti sai?-

-se mi dici per che ora passi posso farteli trovare pronti così non fai troppa coda- si propose Ottavian -e potrei sputare in quello di Ruben-

-Vian- protestò debolmente Carlos per poi farsi serio -mi dispiace davvero tanto per aver incasinato tutto. Credo che se fosse stato qualcun altro e non Ruben forse le cose sarebbero andate diversamente-

-mi passerà, devo solo avere il tempo di farmene una ragione prima di non voler ammazzare Ruben- e Ottavian era sincero: aveva davvero bisogno di tempo per accettare di veder gironzolare tranquillamente Ruben intorno a Carlos ma non per quello avrebbe odiato a morte quello che poteva considerare il suo migliore amico.

-gli ricorderò di non farsi vedere in giro da te o peggio ancora da Ange...come sta Ange a proposito?-

-incazzata nera anche con me- sbuffò Ottavian -dice che sono troppo buono-

-questo è vero però-

-non ti ci mettere anche tu! E' arrabbiata anche perché lei è stata l'unica che ha visto come stavo quando Ruben mi ha detto di stare alla larga da Jasha e sa quanto ho sofferto veramente e per lei è come se Ruben mi stesse rubando l'ennesima possibilità di essere felice- 

Remember meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora