-ti voglio bene- rise Jasha accettando volentieri il caffè che Ruben gli aveva messo davanti. Ormai il suo migliore amico aveva capito chiaro e tondo che il biondo volesse quel caffè ogni giorno e andava sempre a prenderlo. In parte Jasha aveva anche usato il fatto che la caffetteria fosse lontana per incoraggiare Ruben a farlo ogni giorno per toglierlo dall'ufficio e quindi dalla parte di lavoro che il castano odiava abbastanza.
-tu mi sfrutti solo perché sai che non voglio stare tutto il giorno qui- borbottò Ruben posando sulla scrivania del biondo anche la busta con tutte le medicine che l'altro gli aveva richiesto come suo solito.
-sei andato alla farmacia del moretto bono?- domandò Jasha curioso di conoscere la risposta.
-all'inizio non volevo poi ci sono andato- rispose sinceramente Ruben andandosi a sedere alla sua scrivania e gustandosi l'altra metà del suo caffè, almeno quando era andato alla caffetteria di Ottavian non aveva incontrato il castano ma solo il ragazzino che solitamente c'era la mattina. Almeno si era risparmiato di rivedere l'altro per quel giorno.
-e?- domandò ancora Jasha che davvero non aveva voglia di tirare con le pinze le parole dalla bocca di Ruben ma il castano in qualche modo lo stava costringendo.
-e ci siamo salutati, mi ha dato le medicine che gli avevo chiesto per te e me ne sono andato-
-solo? Non avete detto altro davvero?- chiese Jasha osservando il suo caffè che non aveva ancora bevuto.
-mi ha chiesto anche se stavo bene. Ha pensato a buon ragione che le medicine fossero per me ma poi gli ho detto che le stavo prendendo per un amico e non ha fatto altre domane- decise di dire tutto in una volta Ruben conscio che se non l'avesse fatto da solo di sicuro Jasha gli avrebbe fatto tante altre domande da fargli rivelare tutto quindi prima lo faceva e meglio era per lui.
-e cosa hai in mente di fare per farlo cadere ai tuoi piedi?-
-niente Jasha, ti ricordo che è fidanzato e molto probabilmente io nemmeno gli piaccio veramente quindi perché dovrei provare a farlo cadere ai miei piedi?- chiese serio Ruben -rispetto il fatto che abbia già qualcuno e non voglio diventare uno di quei ragazzi insistenti che non fa altro che infastidire la gente che vuole solamente essere lasciata in pace- cercò di concludere li in discorso Ruben e ci riuscì anche visto che il suo telefonò squillo facendolo nuovamente uscire dallo studio che condivideva con Jasha. Jasha che sospirò, completamente d'accordo con le parole del suo migliore amico anche se lo voleva vedere felice con qualcuno, e bevve un sorso di quel caffè con subito il caramello che invase completamente il suo palato.
"Jasha guardò attentamente il menù cercando di trovare un caffè che potesse piacergli mentre Ruben ordinava il solito americano, davvero il suo migliore amico doveva assolutamente provare qualcosa di nuovo ogni tanti e non prendere sempre la stessa cosa. Era davvero fin troppo abitudinario Ruben tanto che a Jasha era anche sembrato strano che gli avesse consigliato di andare in quel caffè così lontano dalla loro facoltà e che non avevano mai provato prima.
-muoviti Ja-
-sta calmo non so cosa prendere- sbuffò Jasha alzando lo sguardo dal menù e subito si trovò a fissare dei bellissimi occhi neri, belli proprio come il loro proprietario -ehm cosa mi consiglia?- si trovò a chiedere senza nemmeno accorgersene Jasha al castano che aveva difronte e che gli sorrise.
-con caramello salato- disse lui -secondo me potrebbe piacerti- e Jasha soppesò un attimo le sue parole prima di annuire sotto lo sguardo sconvolto di Ruben per il quale era davvero impensabile scegliere qualcosa da bere o da mangiare solo sotto consiglio di quello che a tutti gli effetti era uno sconosciuto.
-prendo quello allora, mi fido- sorrise Jasha mentre il castano gli preparava il caffè che gli aveva consigliato e glielo porgeva insieme all'americano di Ruben. Dopo aver pagato i due si diressero a uno dei tavolini del locale e Jasha assaporò subito il suo caffè per poi sgranare gli occhi sconvolto.
-tutto bene? Se non ti piace puoi...-
-è buonissimo- bloccò Ruben il biondo sorridendo per poi riprendere a bere il resto del caffè al caramello salato -aveva ragione- aggiunse poi osservando in direzione del ragazzo che gli aveva consigliato quel caffè.
-ti piace davvero?- domandò sorpreso il suo migliore amico.
-si, è davvero buono non sto scherzando- Jasha si portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio continuando ad osservare il castano che stava servendo altra gente sempre con il sorriso stampato sulle labbra -mi sa che ti trascinerò qui più spesso- aggiunse poi mentre Ruben alzava gli occhi al cielo.
-solo per il caffè o anche per altro?- domandò quasi ringhiando Ruben.
-secondo te?-
-hai appena rotto con Sharif e già vuoi provarci con qualcuno?- domandò serio Ruben con Jasha che ridacchiò.
-perché non dovrei? Non posso stare depresso per mesi della mia vita solo perché con il mio ex non è andata bene e poi non è detto che io piaccia a lui- sussurrò Jasha -non so nemmeno il suo nome-
-perché sento come se dovrò aiutarti in quest'impresa?- domandò sconsolato Ruben guardando anche lui in direzione del castano mentre Jasha sorrideva."
Jasha si trovò ad osservare il bicchiere che aveva tra le mani mentre stringeva in un pugno la mano libera chiedendosi perché si stava ricordando solo in quel momento di quel caffè. Che fosse colpa dell'incidente quell'amnesia? Ma perché si era dimenticato proprio di quelle cose e soprattutto ci aveva provato con il ragazzo della caffetteria? Poteva chiedere a Ruben era vero ma sentiva come se l'altro non volesse parlarne e ciò era dettato anche dal fatto che ogni volta che Jasha si proponeva di andare a prendere quei caffè Ruben andava sempre in escandescenza. Doveva ricordarsi da solo cosa fosse successo.
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Remember me
RomansaJasha e Ottavian sono felici insieme e stanno per festeggiare il loro quinto anniversario fino a quando un camion non decide di mettersi in mezzo alla loro vita.