Capitolo 10

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Jasha osservò attentamente il suo migliore amico togliersi per l'ennesima volta la camicia bianca che aveva addosso per provarsi quella di un altro colore. Ormai erano minuti interminabili che Ruben andava avanti così e il biondo quasi non ne poteva più.

-si può sapere dove devi andare?- non riuscì a non chiedere il biondo incrociando le braccia al petto -nemmeno quando devi incontrare i nostri clienti più importanti ci stai tanto tempo a prepararti- gli fece notare ancora e Ruben sospirò.

-devo uscire con Carlos-

-e allora?- chiese ancora Jasha guardando confuso il suo migliore amico -ormai sono tre settimane che uscite quasi tutte le sera insieme non capisco perché tu ti faccia così tanti problemi-

-perché voglio essere perfetto per lui okay? È la prima volta che ho realmente una possibilità del genere e io...io non voglio rovinare tutto-

-ti stai preoccupando troppo per il tuo aspetto quando lui ti ha visto vestito anche peggio- ridacchiò Jasha per poi sospirare -come va con il suo ragazzo?-

-in che senso?- domandò confuso Ruben voltandosi per poter osservare negli occhi quello che era il suo migliore amico.

-avevi detto che era ancora fidanzato quando avete iniziato ad uscire insieme quindi mi chiedevo se alla fine avesse rotto con il suo ragazzo- rispose sinceramente Jasha che era in parte preoccupato da quella situazione nella quale si era andato a cacciare Ruben.

-che io sappia no- rispose sinceramente Ruben -ma so che voleva parlargli quindi credo solo che devo dargli tempo per prendere il coraggio. Ho capito che ci tiene al suo ragazzo anche se non prova niente per lui-

-be' se ci tiene a maggior ragione dovrebbe parlare con il suo ragazzo e informarlo del fatto che si sta vedendo con qualcun altro- gli fece notare Jasha passandosi una mano tra i capelli immaginandosi anche lui in quella situazione e di sicuro non gli sarebbe minimamente piaciuto non essere a conoscenza della cosa.

-non posso costringerlo anche perché tra noi non c'è davvero niente. Stiamo solo uscendo insieme per farci compagnia-

-Ruben- sbuffò Jasha -sta andando parecchio avanti questo vostro "solo uscire insieme" che qualcuno potrebbe dire che l'interesse è palese- continuò Jasha.

-sei odioso quando fai così- borbottò Ruben alzando gli occhi al cielo e abbandonando l'idea di mettersi una camicia prese uno dei suoi maglioncini e se lo mise addosso per poi recuperare chiavi e portafoglio dirigendosi verso l'uscita.

-ehi!- protestò Jasha vedendo che se ne stava andando senza nemmeno salutarlo.

-vediti i tuoi polizieschi in santa pace mentre io esco con chi voglio- sbottò Ruben chiudendosi anche la porta di casa alle spalle e scendendo velocemente le scale nel mentre che controllava anche i messaggi sperando che Carlos non fosse ancora arrivato e che quindi non stesse aspettando da molto tempo.

Quando uscì dal palazzo nel quale abitava rimase immobile per un attimo notando il moro che lo stava aspettando con le cuffiette nelle orecchie che molto probabilmente non lo aveva avvisato di essere arrivato.

-ehi- gli disse avvicinandosi e salutandolo con la mano e Carlos velocemente si tolse le cuffiette dalle orecchie sorridendogli.

-ehi- rispose a sua volta -tutto bene?-

-si, da quanto aspetti?-

-non da molto- rispose sinceramente il moro -ho chiuso prima in farmacia e mi sono avviato. Se fossi tornato a casa non mi sarei mosso per quanto sono stanco-

-se sei stanco posso cacciare Jasha da casa e ci vediamo qualcosa insieme. Non dobbiamo per forza uscire-

-tranquillo, voglio uscire con te- sorrise Carlos -e non voglio disturbare il tuo migliore amico- continuò il moro.

-ma sei stanco!- protestò Ruben -ordiniamo le pizze e stiamo da me così ti riposi un po' va bene?- e anche se Carlos voleva protestare quell'allettante proposta di rimanere a casa a mangiare una pizza davanti una tv lo stava facendo cedere.

-e va bene, ma non voglio disturbare minimamente il tuo amico-

-non lo disturberemo te lo prometto- annuì Ruben facendo per andare verso il portone e quindi salire di nuovo a casa quando si bloccò di colpo voltandosi e prendendo un po' di coraggio. Prima di far salire a casa sua Carlos doveva fare quel piccolo passo altrimenti non avrebbe saputo come rispondere a tono a Jasha. Carlos lo guardò confuso per un po' prima di trovarsi con le labbra di Ruben sulle sue. Il moro non si era minimamente aspettato quel contatto ma sorrise sulle morbide labbra dell'altro rispondendo al bacio. Bacio che in realtà pensava sarebbe arrivato dopo tanto tempo e non dopo così poco ma ne era davvero felice. -scusa- sussurrò Ruben allontanandosi leggermente.

-di cosa ti stai scusando?- gli sussurrò invece Carlos baciando lui questa volta l'altro -te l'ho detto che non mi sei indifferente- continuò il moro mentre sentiva sempre più il bisogno di parlare con Ottavian di quello che gli stava succedendo. Purtroppo per lui però riusciva a vedere l'altro poco e niente e quelle poche volte in cui potevano parlare perché avevano del tempo era sempre presente Angeline, Angeline della quale Carlos aveva leggermente paura visto che si arrabbiava molto facilmente. Doveva parlare con Ottavian faccia a faccia e non con anche la sorella del castano presente.

-niente, saliamo- sorrise al settimo cielo Ruben prendendo per mano l'altro e salendo insieme a lui le scale fino al suo appartamento.

-che cazzo ti sei dimenticato adesso?- domandò Jasha che solo in un secondo momento si accorse che Ruben non era da solo ma in compagnia di un ragazzo moro che aveva visto solo in foto -oh ciao- salutò per non sembrare troppo stronzo.

-ciao- salutò Carlos il biondo che aveva difronte.

-rimaniamo qui e ordiniamo le pizze Ja- lo informò Ruben mentre Jasha alzava un sopracciglio confuso da quelle parole.

-è colpa mia- aggiunse Carlos -sono leggermente stanco per il lavoro e mi ha proposto di restare a casa-

-ho capito me ne vado in camera- ridacchiò Jasha nonostante avesse ancora in mente la conversazione che aveva avuto poco prima con il suo migliore amico.

Remember meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora