Capitolo 16

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Jasha sospirò pesantemente osservando Ruben uscire del loro ufficio prima di tornare a lavorare al progetto del quale aveva la scadenza quella settimana. Ormai era passato un mese da quando tutti i suoi ricordi erano completamente ritornati ma non aveva avuto il coraggio di parlare con Ruben. Un paio di volte, nei giorni no principalmente, aveva avuto la mezza idea di esordire la conversazione con: "cos'è successo ad Ottavian?" ma si era sempre trattenuto. Si era trattenuto per paura principalmente visto qual era l'ultimo ricordo della sera dell'incidente, di quella sera che in realtà doveva essere del loro quinto anniversario. Aveva paura di sentire dire da Ruben che Ottavian non ce l'aveva fatta e aveva segretamente sperato che quello che aveva cercato di fare Ruben non ricordandogli subito di Ottavian era impedirgli di sapere del suo brutto destino.

Cercò di concentrarsi solo e soltanto sul suo progetto ma dopo un po' ma non riuscì essendosi messo nuovamente a pensare ad Ottavian e quindi aprì sempre dal computer la scheda di quello che era il suo istagram e cercò quello che era il nickname del suo ex ragazzo. Era certo che sarebbe rimasto male nel notare il profilo inutilizzato, cosa che avrebbe confermato la morte dell'altro, ma sbiancò quando notò il cerchietto colorato intorno a quelle che erano le storie del ragazzo. Jasha non resistette un secondo in più e aprì quelle storie notando che erano principalmente per le promozioni del suo locale.

-se non è successo niente di male per l'incidente allora perché non mi hai cercato?- sussurrò Jasha uscendo dalle storie e osservando anche alcune foto nuove di Ottavian che lo raffiguravano principalmente nel suo locale. E Jasha si stava sentendo davvero male, forse addirittura peggio di quanto aveva immaginato in precedenza pensando al peggio, e il tutto solo e soltanto perché l'altro non lo aveva cercato dopo l'incidente.

Jasha cercò di trattenere le lacrime il più possibile mentre la sua mente iniziava a fargli notare che probabilmente Ottavian non lo amasse più come prima ma non ci riuscì per molto scoppiando in un pianto silenzioso e ringraziando che Ruben fosse stato chiamato da quello che era il loro capo e che quindi avrebbe avuto abbastanza tempo per asciugarsi le lacrime. E si prese un colpo quando la porta del suo ufficio si aprì per poi notare, nonostante lo sguardo appannato per via delle lacrime, Carlos entrare con la busta con i loro caffè.

-ehi tutto bene?- gli domandò il moro preoccupato a morte nel vederlo così sconvolto.

-si...mi ero dimenticato che saresti arrivato- sussurrò il biondo maledicendosi per non essersi ricordato che ormai Carlos portava sempre loro il caffè.

-che è successo? È colpa di Ruben?- domandò ancora Carlos davvero sconvolto nell'aver visto Jasha in quello stato. Voleva aiutare l'altro il più possibile.

-no io...lascia stare-

-non lascio stare se stai in questo stato e probabilmente per come hai reagito speravi anche di non far sapere niente a Ruben- ringhiò Carlos prendendo una sedia a mettendosi perfettamente difronte a Jasha sperando che l'altro potesse in qualche modo aprirsi con lui.

-non...è qualcosa che non sai quindi non potresti aiutarmi- sussurrò Jasha distogliendo lo sguardo da Carlos.

-provaci comunque. Vorrei considerarmi anche tuo amico- tentò di farlo cedere Carlos e Jasha si trovò a chiudere gli occhi per un momento prima di riaprirli.

-promettimi che non ne farai parola con Ruben-

-te lo prometto, rimane tra noi- confermò Carlos felice che l'altro si stesse in qualche modo aprendo con lui.

-ecco...riguarda il mio incidente di tre anni fa- iniziò Jasha mordendosi il labbro inferiore -ecco per colpa di quello ho perso la memoria in parte e...-

-aspetta- disse Carlos bloccandolo momentaneamente -ti sei ricordato tutto?- domandò poi per sicurezza e Jasha lo guardò molto confuso per quella domanda.

-si ma...cosa...Ruben ti ha detto qualcosa?- chiese a sua volta Jasha mentre Carlos sorrideva leggermente per quella rivelazione: Jasha si era ricordato di Ottavian.

-diciamo che ho idea di quello che ti è successo. Per cosa stava piangendo?-

-rispondendo in questo modo mi metti solo più dubbi Carlos lo sai vero?- sbottò Jasha incrociando le braccia al petto per quelle parole e distogliendo nuovamente lo sguardo dal moro -comunque ecco quando ho recuperato la memoria credevo che Ruben non mi avesse parlato del mio ex perché era...era morto nell'incidente e quindi non voleva farmi ricordare qualcosa di brutto ma poco fa io...poco fa ho visto il suo profilo instagram attivo e ho scoperto che non è morto come pensavo e lui...lui non mi ha mai cercato- sussurrò l'ultima parte con le lacrime che gli rigavano gli occhi mentre la voglia di uccidere Ruben da parte di Carlos saliva esponenzialmente.

-ora posso finalmente rispondere a una delle prime domande che ti ho fatto quando ti ho visto in questo stato- sbuffò Carlos mentre Jasha lo osservava confuso -è colpa di Ruben-

-cosa stai dicendo?-

-sto dicendo che Ruben ha allontanato Ottavian da te dopo che hai perso la memoria Jasha. Ottavian non ti avrebbe mai lasciato in questo modo di sua spontanea volontà-

-in che senso...tu come sai tutte queste cose?- e Carlos fu costretto a fare un profondo respiro restando per un po' in silenzio mentre decideva cosa fare visto anche che Ruben sarebbe tornato nel suo ufficio di li a poco.

-puoi inventarti che non ti sei sentito bene e uscire da qui?- gli domandò poi il moro mandando anche a quel paese mentalmente il suo turno in farmacia che sarebbe iniziato di li a qualche minuto -ho bisogno di parlarti e ci vuole davvero tanto tempo e sono anche dell'idea che tu non voglia dire niente al coglione che è il mio ragazzo quindi dobbiamo uscire di qui-

-posso dire che mi fa male la testa. Di solito non mi lamento mai anche se sto male ma se inizio a farlo penseranno che sia qualcosa di grave e mi faranno andare via senza problemi- confermò Jasha che aveva davvero voglia di capire cosa volesse dirgli l'altro con tanta urgenza.

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