Epilogo

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Ottavian osservò con un leggero sorriso sulle labbra in direzione di Jasha che stava scendendo con calma le scale che portavano a quello che ormai era il loro appartamento. Ancora non ci credeva il castano che finalmente erano riusciti a far tornare quasi tutto come prima. Dopo quella sera nella quale Jasha si era presentato alla caffetteria con un bellissimo sorriso sulle labbra e loro due avevano deciso di riprendere la loro storia da dove si era bloccata dopo l'incidente il biondo non ci aveva pensato due volte prima di trasferirsi nuovamente a casa di Ottavian per poter stare con lui, anche usando come scusa il fatto che Carlos e Ruben erano troppo sdolcinati, ed era anche riuscito a far risalire sulla moto Vian. Vian che non era riuscito in realtà a guidare l'Harley di Jasha ma almeno sulla moto ci era salito, precisamente dietro al suo ragazzo.

-hai finito?- gli domandò Jasha lasciandogli un bacio sulla guancia.

-io si- rispose sinceramente Ottavian indicando poi con la testa verso Angeline e Senne che si stavano occupando per quella sera dei clienti della locanda. Quando Ottavian aveva detto alla sorella che volva prendersi una serata libera con Jasha la ragazza, che era stata felicissima di rivedere Jasha al fianco del fratello anche se ancora non sopportava di vedere Ruben al locale, aveva subito detto che si sarebbe occupata lei del locale.

-come se io non lo fossi...vuoi guidare tu?- domandò poi il biondo facendo dondolare le chiavi dell'Harley.

-guida tu è meglio e poi ti diverti- fu la risposta di Ottavian mentre prendeva la sua giacca e con calma salutava la sorella con un cenno della mano seguendo Jasha fuori dal locale. Fu Jasha a passargli il casco prima di mettersi il suo e salire a cavalcioni sulla moto. Ottavian fece lo stesso poco dopo e strinse forte le mani intorno alla vita del suo ragazzo prima che quest'ultimo partisse a tutta velocità. Jasha forse guidava un po' troppo veloce ma ad Ottavian non importava minimamente perché grazie al biondo finalmente aveva la possibilità di tornare su una moto senza però avere paura di causare un bruttissimo incidente. Probabilmente ci avrebbe messo molto più tempo del suo ragazzo per decidersi a tornare a guidare ma fino a quando aveva Jasha al suo fianco non gli importava minimamente.

Rimasero entrambi in completo silenzio per tutto il viaggio che durò una ventina di minuti e Ottavian si sorprese nel notare in quale ristorante avesse prenotato Jasha.

-perché qui?- domandò al suo ragazzo passandogli il casco e sentendo il cuore che batteva a mille.

-perché...perché era dove volevi portarmi prima che quel camion ci prendesse in pieno- rispose sinceramente Jasha passandosi una mano tra i capelli per ravvivarli visto che il casco glieli aveva leggermente appiattiti.

-non ti ho mai detto dove volevo portarti-

-non lo hai fatto ma solo un ristorante si raggiungeva facendo quella strada. Mi sono chiesto il perché in realtà di quella tua scelta quando mi sono ricordato tutto-

-in questo ristorante abbiamo avuto il nostro primo appuntamento- gli ricordò Ottavian ringraziando mentalmente Carlos per avergli intimato quella mattina di portarsi dietro la scatolina -avevo una bella idea in mente che non sono riuscito a mettere in pratica-

-uh cosa?- chiese curioso Jasha e Ottavian gli sorrise prima di mettersi in ginocchio sotto lo sguardo sconvolto del biondo, e anche in parte preoccupato.

-con quattro anni in ritardo ma...vuoi sposarmi?- Jasha osservò Ottavian con il cuore a mille e le lacrime che volevamo uscire prepotentemente ma si impose di rimanere calmo, non poteva davvero piangere per ogni minima cosa.

-tu sei...- Jasha chiuse un momento gli occhi -si- riuscì a dire poi mentre Ottavian finalmente tornava a respirare e si alzava per poter mettere quell'anello all'anulare sinistro del suo ragazzo prima di baciarlo sulle labbra.

Remember meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora