Capitolo 22

183 4 1
                                    

Erano le 1PM, ero appena uscita dal lavoro, ero stremata per colpa dei clienti, un giorno di questi mi licenzieranno per aver tirato un muffin in faccia a qualche cliente, porca puttana sono proprio insopportabili, la mia pazienza ha un limite e se viene superato e meglio non essere nei paraggi, mi diressi a piedi verso la pista, era da quando avevo avuto quel "incidente" che non ci ero più andata poi avevo bisogno di camminare essendo che la mia gamba non era che si era ripresa proprio al 100%,

ero andata anche dal dottore e mi aveva detto che avevo bisogno di camminare per far sì che la mia gamba si "svegli" così mi ha fatto capire, andavo a passo spedito verso la pista, avevo bisogno di montare sulla sella della mia bambina e sfogare tutto lo stress e l'ansia accumulata in quei giorni, soprattutto a lavoro ma soprattutto per Carter, non mi aveva ancora risposto ma aveva letto, cosa che mi mandava in bestia, quando me ne accorsi gli scrissi diecimila messaggi ma non ne inviai neanche uno,

alcuni erano pieni di insulti perché io odio chi lascia il visualizzato ma mi fermai in tempo, se c'è l'aveva a morte con me non credo sia il tempo di aggravare la situazione con degli stupidi messaggi, Carter è una persona molto rancorosa e permalosa, un po' come me, quindi non era assolutamente il caso, arrivai alla pista, salutai tutti e andai negli spogliatoi per cambiarmi, mi misi la mia tuta da moto con protezioni incorporate e mi diressi verso il mio box,

aprii la porta che portava dritto nel mio box ma mi bloccai quando lo vidi vuoto, la serranda del box era aperta ma non era la cosa peggiore, la mia moto non c'era, LA MIA MOTO NON C'ERA, corsi da Tyler come una furia, la moto era l'unica cosa che non dovevate toccarmi, andai negli uffici dove di solito c'era Tyler, mi avvicinai a Linda, una delle tante segretarie di quel posto, feci un respiro profondo, <hey Linda puoi dirmi dove Tyler, il mio amico, quello con i capelli e gli occhi neri> dissi provando ad essere più calma possibile,

<Tyler Jackson intendi?> disse alzando lo sguardo dal computer <si quella testa di caz- si lui> dissi trattenendomi, lei mi guardò male e poi si mise a scrivere qualcosa al computer, incominciai a sbattere le dita nervosamente sul tavolo della reception, giuro che adesso spacco tutto, <in questo momento il tuo amico sta parlando con il signor Joan non è disponibile> disse tornando a guardami,

strinsi i pugni, giuro che se ha davvero fatto sparire la mia moto lo disintegro <hai bisogno di qualcosa Baylor?> mi domando Linda vedendomi serrare i pugni, <sai per caso che fine ha fatto la mia moto?> gli domandai provando a mantenere la calma ma dentro avrei voluto urlare e prendere a pugni chiunque mi capitasse davanti finché non avrei riavuto la mia moto, chiamatemi anche esagerata ma la mia moto è tutto quello che ho,

si Tyler è un attimo amico, una spalla su cui piangere e sfogare tutta la tristezza che ho in quel momento ma per me andare in moto è come per Mike Tyson il pugilato, cioè tutto, senza la mia moto non sono niente, <puoi dirmi che moto hai e la targa?> disse Linda aprendo qualche File, forse il mio, <Ducati V4 Superleggera> dissi continuando con la targa, <ah si è in pista> disse guardandomi, la guardai stranita <cosa?> dissi confusa, come in pista, io sono qui e Tyler era dal signor Joan, ovvero il proprietario della pista,

<si può sapere che sta guidando la mia fottuta moto?> sbottai, lei mi guardò con sguardo accusatorio guardando il computer <un certo Ryan Rogers, ha detto di conoscerti> quando pronunciò quel nome mi irrigidì, Ryan? Che cazzo ci faceva Ryan sulla mia fottuta moto?! ringraziai e uscii di corsa dagli uffici andando in pista, proprio il quel momento Ryan finì il suo giro con la moto, mi avvicinai a lui con fare minaccioso pronta a tirargli un cazzottone enorme in faccia,

<però sapevo che ti piacessero le pazzie ma non pensavo così tanto, questa moto è una bomba e forse troppo pericolosa per te> disse scendendo dalla moto e togliendosi il casco nero, mi avvicinai a lui e gli sferrai un cazzotto tra mascella e collo facendolo cadere a terra e facendogli mancare l'aria per un secondo, ero talmente arrabbiata che non riuscivo a controllare la mia forza, lui era molto più forte di me quindi si rialzò subito, mi guardo ridacchiando e sputo un po' di sangue a terra,

<a quanto pare non vuoi che proprio tocchi la tua moto o dovrei dire la tua bambina come dici tu?> disse provocandomi, provai a tirargli un altro pugno ma mi bloccò la mano facendomi anche male, strinsi i denti senza emettere alcuno rumore, non gliela avrei mai data questa soddisfazione, Ryan con un gesto veloce mi avvicinò a lui, mi ritrovai a faccia a faccia con lui, dei capelli biondi sudati gli ricadevano sul viso,

se non fosse che lo conoscessi e sapessi che persona fosse avrei anche detto che era un bel uomo ma lui di bello non aveva niente, era solo un mostro, uno mostro rovina famiglie senza cuore.

🦋🦋🦋

Chiedo scusa se in questi giorni sono stata assente ma Wattpad ha deciso di farmi uno scherzetto facendomi uscire dal mio account e non facendomi entrare più, avevo preso un infarto, avevo già perso un account in precedenza e riprendere e stata dura, il pensiero di ricominciare di nuovo da capo mi uccideva e in fatti mi sono fatta i peggio pianti ma per fortuna sono riuscita a riprendermelo e sono di nuovo qui.

Passando alle cose serie, vi è piaciuto questo capitolo? Che ne pensate di Ryan?

L'angelo e il diavolo ~ Rudy PankowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora