Capitolo 23

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Eravamo talmente vicini che riuscivo a sentire il suo respiro mischiarsi con il mio <troppo lenta tesoro> disse marcando la parola "tesoro" mi irrigidì, mio padre mi chiamava così, nessuno mi chiamava così se non lui, anche dopo la sua morte nessuno mi ha mai chiamata così, chi ci provava, anche solo per sbaglio, senza volerlo divento fredda e odiavo questo mio trauma <che c'è? C'è qualcosa che non va tesoro> disse marcando ancora la parola tesoro,

presa dalla rabbia non ragionai con la testa come mio solito e provai a tirargli un calcio nelle palle ma, proprio come avevo previsto, mi blocco la gamba facendomi perdere l'equilibrio, sciocca sciocca sei solo una scioccata Noah, incominciai a dire tra me e me, Ryan mi prese in braccio appoggiandomi sulla sua spalla, come se fossi un sacco di patate, e mi porto chi sa dove, io incominciai ad urlare di lasciarmi stare e mettermi giù, <ROGERS CAZZO LASCIAMI> urlai muovendomi bruscamente sulla sua spalla,

ci riuscii quasi spingendomi con il bacino più in avanti in modo da scivolare giù per la sua spalla ma mi blocco per le cosce, proprio vicino al l'inguine, <dove credi di andare principessa> ridacchio malvagiamente, avevo un mal di testa incredibile essendo che ero a testa in giù, quando incominciai a vedere tutto nero, segno che mi aveva portato in una stanza buia, incominciai a fottermi letteralmente dalla paura, urlai più che potei ma nessuno mi sentiva,

mi aveva portato in una stanza dove c'erano le gomme di riserva, i cric, le camere d'aria delle gomme e tutto il resto, grazie a quelli oggetti capii che mi aveva portata in officina, di solito c'era sempre qualcuno ma indovinate? Non c'era un cazzo di nessuno, perché oggi è lunedì e di lunedì non c'è mai quasi nessuno, se non io, Tyler, quelli della pista, degli uffici e un altro coglione che non ricordo neanche il nome, se non provasse a gareggiare con me ogni volta che siamo in pista me ne sarei anche dimenticata,

Ryan mi poggio per terra e prima che potessi fare qualcosa mi bloccò per le braccia stringendomi forte, me lo ritrovai di nuovo faccia a faccia ma adesso il suo viso era più buio di prima e molto più cattivo, sembrava davvero incazzato, mi sbatte al muro e gemetti per il dolore, sto stronzo da tante parti dove poteva sbattermi proprio contro la parete dei cric, sentii un dolore lancinante ma non emisi un suono, lo guardai solo negli occhi azzurro scuro, non erano più l'azzurro brillante che ricordavo,

e pensare che quando avevo 9 anni avevo una cotta per lui, sono se ci penso adesso ho il ribrezzo, quel coglione di Ryan si mise tra le mie gambe bloccandomi i polsi sulla testa, <hai voglia di giocare Noah?> mi domando in modo malizioso sorridendomi e avvicinandosi in modo molto pericoloso verso di me, mi irrigidì quando capii le sue intenzioni, incomincia a muovermi sotto di lui provando a liberarmi dalla sua presa ma era impossibile, era troppo forte per me
<LASCIAMI> urlai mettendo le mani sul suo petto,

quando riuscì a liberarle dalla sua presa potente, provai a spostarlo da dosso a me ma non si mosse di una virgola, ma che mi aspettavo, era il doppio di me in tutto, di forza, di corpo ma soprattutto era molto più furbo di me, dopo tutto era un ex militare che potevo mai aspettarmi da uno come lui, rimase lì fermo, anzi si avvicinò sempre di più a me, mi riprese i polsi e mi spostò i capelli di lato provando a baciarmi il collo, sentii dei brividi di paura attraversarmi la spina dorsale,

gli impedii immediate e di fare quello che voleva fare muovendo la testa a destra e sinistra dandogli pure due teste e sentendo un dolore lancinante alla mascella per le testate, io l'ho sempre detto che quel figlio di puttana ha la testa dura, sentii gli occhi pizzicare ma non potevo piangere, non volevo dargli quella soddisfazione, non potevo mostrarmi debole difronte a lui, vidi la porta dietro di noi aprirsi, quella che collegava l'interno della pista hai box e l'officina, Ryan si giro verso la porta che illuminò la stanza buia,

io chiusi gli occhi sia per la troppa luce essendo ormai abituata al buio sia per la paura che fosse Tyler, se Tyler mi avrebbe vista in quelle condizioni molto probabilmente avrebbe dato di matto essendo che non c'era nessuno anche quando ci doveva essere, <ma che cazzo fai coglione?> disse una voce arrabbiata, anzi che dico, sembrava infuriata avvicinandosi a noi, una voce a me conosciuta, ma non era la voce di Tyler, aprii gli occhi confusa e vidi Rudy prendere Ryan per le spalle e allontanarlo con un po di difficoltà da me,

io rimasi spiaccicata al muro, non riuscivo a muovermi, vidi Rudy tirare un pugno a Ryan, poi un altro e un altro ancora fino a quando non vidi la sua mano sanguinare <NON PROVARE A TOCCARLA MAI PIÙ STRONZO> gli urlo in faccia ma in quel momento non conto più nulla per me, continuavo a fissare Rudy incredula e confusa perché in quel momento mi ronzava in testa solo una domanda, lui che ci fa qui?

👊🏻🩸👊🏻

TATANNN! ve lo sareste mai aspettate l'arrivo di Rudy a salvare la nostra amata Noah?

L'angelo e il diavolo ~ Rudy PankowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora