Capitolo 39

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Capitolo più lungo del solito, mi raccomando preparate i pop corn, buona visione🫶🏻

Mi sedetti sul divano di casa mia, come prima cosa mi tolsi quei cosi infernali che vengono più comunemente chiamati tacchi a spillo, ma che cazzo avevo in testa quando ho deciso di metterli, mi liberai da quella tortura e poggiai i piedi caldi per terra, il contatto con il pavimento freddo mi fece rabbrividire, a quanto pare questa sera rabbrividisco per tutto, andai in cucina e presi un bicchiere d'acqua, avevo la gola secca,

forse per colpa della vodka ingerita in precedenza, buttai giù l'acqua come se fosse altro alcol e mi diressi verso le scale per salire in camera mia, incomincio a farmi leggermente male la testa, avevo bisogno di dormire, forse avevo esagerato un pochino, non ero abituata a bere così tanto, almeno non dopo la mia ultima serata a Miami con alcuni amici tra cui Abby e Nathan, passai davanti alla porta d'ingresso e sobbalzai quando sentii qualcuno bussare,

guardai l'Alexa che avevo sul mobile all'ingresso, portava le 3:33 AM, perfetto direi, l'ora del diavolo, aprii la porta scocciata e assonnata e dietro essa ci trovai il diavolo in persona, lo guardai confusa, che ci faceva ancora qui? <hai dimenticato qualcosa Pank-> non riuscii a finire la frase che si tuffò su di me come un leone che attacca la sua preda, non ebbi il tempo di capire cosa stava successo che mi ritrovai al muro, quando le nostre labbra si toccarono senza controllarmi lasciai sfuggire un gemito di piacere,

Rudy mi prese per i fianchi e mi sbatte sulla porta facendo un tonfo impressionante, meno male che eravamo soli in casa se no avremmo svegliato tutti, in quel momento in casa mia si sentivano solo i nostri ansimi e lo schiocco dei nostri baci, si allontani leggermente da lui, il massimo che basta per parlare <Rudy che fai?> dissi ansimando tra un bacio e l'altro finendo tutto l'ossigeno che avevo nei polmoni, <sta zitta> disse autoritario prendendomi in braccio portandomi al piano di sopra,

🛑

Apri con un calcio la porta di camera mia facendola sbattere contro il muro, sobbalzai per lo spavento ma le sue labbra in quel momento era più importanti, entrati in camera richiuse la porta allo stesso modo,

Prega che non sbatta anche te come quella porta se no resterai a casa per un paio di mesi

Disse la mia coscienza, proprio come prima con la porta, in quel momento Rudy era il mio unico pensiero, mi butto sul primo letto che trovo, essendo che c'è n'erano due, meno male che Carter non c'è perché il letto è suo, si tuffo di nuovo su di me baciandomi aggressivamente il collo, come se fosse affamato e non mangiasse da una vita, come se fosse un vampiro assetato di sangue, gli mancavano i capelli scuri, i canini e sarebbe stato perfettamente Damon Salvatore,

tanto gli occhi azzurri già li aveva, mi prese le mani e me le porto sulla testa stringendo la presa sui miei polsi in modo che non potessi muovermi, così facendo mi fece inarcare la schiena ansimando dal piacere, stessa cosa fece lui <Rudy> ansimai mentre continuava a leccarmi, succhiarmi e mordere il collo violentemente, era piacevole ma allo stesso tempo leggermente doloroso, lui mi ignorò e con la mano libera scese a percorrere tutto il mio corpo dandomi tantissimi piacevoli brividi,

arrivo alla fine della gonna del vestito e incomincio ad accarezzarmi le cosce nude e bollenti, se fossi stata lucida l'avrei respinto ma in questo momento ero talmente ubriaca da non riuscirci, ma comunque lucida da ricordarmelo la mattina dopo, avevo fame, fame di lui, Rudy sali con la mano prepotentemente rendendo la gonna ancora più corta di quello che non era già stringendomi forte il sedere, ansimai ancora di più, <cazzo Rudy> dissi portando le mani verso le spalle possenti mentre continuava a baciarmi il collo scendendo sulla mia tetta destra,

L'angelo e il diavolo ~ Rudy PankowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora