Capitolo 28

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Jake fini di visitare Noah, aveva detto che era svenuta per il troppo stress e per la stanchezza e che aveva bisogno di riposare, mi aveva detto che quando si fosse svegliata se gli facesse male la testa avrei dovuto dare un aspirina, <tu che hai fatto alla mano?> disse sistemando meglio Noah sul divano in modo che non cadesse, in quel momento stava riposando e io continuavo a guardala seduto sul divano affianco a lei con la sua testa sulle mie gambe, <Rudy> mi richiamo Jake, lo guardai <come la conosci?> dissi ignorando la sua domanda,

non gli avrei mai detto di quello che era successo a Noah e poi avevo una voglia matta di sapere come facesse a conoscere Noah, lui sbuffò <è la migliore amica di mio cugino Tyler, te lo ricordi? Il figlio del fratello di mio padre, quello di cui ti parlo sempre che lavora alla pista a San Francisco> disse, in quel momento collegai, <posso medicarti la mano?> mi domando, guardai la mano e poi lui, gliela porsi senza dire niente, Jake si avvicinò a me e si inginocchiò davanti a me prendendomi la mano e incomincio a medicarla,

gemetti leggermente dal dolore <Tyler è quello con i capelli e gli occhi neri giusto?> gli domandai mentre continuava a medicarmi la mano con una nota di dolore nella voce, lui annuii, si ma ancora non riuscivo a capire come si conoscessero, <si ma come la conosci? ancora non l'ho capito> insistetti, avevo bisogno di sapere, lo vidi irrigidirsi un po', lo guardai confuso, e adesso che gli prende? <non spetta a me dirlo, se lo vuoi sapere chiedilo a lei> disse freddo alzandosi e posando le cose nel suo zaino,

io lo guardai in silenzio mentre si metteva lo zaino in spalla, <quello che devi fare quando si sveglia già lo sai, io adesso vado, stammi bene amico> disse uscendo dalla casa, dopo che Jake se ne andò nella casa calo il silenzio, non la ricordavo così silenziosa quella cosa, poi erano anni che non ci entravo, sentii gli occhi farsi pesanti, mi sdraiai affianco a Noah e lei subito si accoccolo al mio petto, mi irrigidì ma poi mi sciolsi e la strinsi a me, non ero mai stato così dolce con nessuno e quando dico nessuno intendo proprio nessuno,

perché questo mio lato sta uscendo proprio adesso, ma soprattutto, perché sta uscendo sopratutto con lei?

POV's Noah
Mi svegliai tutta stordita, aprii gli occhi ma vidi un qualcosa di nero e caldo muoversi davanti a me, faceva su e giù costantemente, alzai la testa e mi pietrificai vedendo il viso di Rudy a pochissimi centimetri da me, lo guardai meglio, i suoi occhi azzurri in quel momento erano chiusi e il suo viso era rilassato, non aveva quell'espressione da duro e cattivo che aveva sempre, aveva un espressione rilassata e calda,

per un momento avrei potuto pure pensare che fosse bellissimo, se solo non stessimo parlando di Rudy Pankow, il bambino che da piccoli mi odiava e il ragazzo che mi odia tutt'ora senza un motivo, non capirò mai cosa gli ho fatto per meritare tutto quell'odio da parte sua, ma ormai non mi fa più ne caldo e ne freddo essendo che ormai ci avevo fatto l'abitudine, aveva capito go che Rudy era fatto così e nessuno avrebbe mai potuto cambiarlo, neanche io,

provai ad alzarmi senza svegliarlo ma la testa mi girava talmente tanto che fui costretta a stendermi di nuovo gemendo dal dolore, sentii un movimento affianco a me, <Noah?> mi domando una voce assonata e roca affianco a me, mi sentii mancare il respiro per un secondo sentendo la sua voce calda, mi girai verso di lui e i miei occhi verdi incontrarono i suoi azzurri mischiando il colore dei nostri occhi perfettamente,

l'ho sempre pensato che l'azzurro e il verde sono due colori che vanno benissimo d'accordo insieme, poi se ci fate caso, non c'è azzurro senza verde e non c'è verde senza azzurro, dove andate andate e c'è un po' di verde ci troverete sempre un po' di azzurro e viceversa, <Noah?> mi richiamo ancora Rudy, tornai con i piedi per terra,

<che ci fai qui Rudy?> dissi con voce dolorante e assonata, chiusi gli occhi mettendomi una mano sul viso, <hai mal di testa?> mi domando, perché voleva saperlo? <perché me lo chiedi?> gli domandai guardandolo con un solo occhio, tutta quella vicinanza tra di noi mi metteva ansia, <si o no?> disse scandendo ogni lettera, sbuffai <si perché?> dissi scocciata, Rudy non esitò ad alzarsi dal divano, come se stessa scappando, ma che ha, ha paura che abbia l'ebola?

<adesso dove vai?> sbuffai seguendolo con lo sguardo finché non spari oltre la mia visuale, ovvero oltre lo schienale del divano, sentii dei passi pensanti, segno che stava tornando, mi alzai appoggiandomi sui gomiti, lo vidi con qualcosa in mano e un bicchiere d'acqua, che vuole fare adesso, me lo vuole tirare addosso?

🧡🧡🧡

Ho una voglia incredibile di farli stare già insieme ma dopo farei e cose troppo di fretta quindi ho deciso di mettere il freno a mano e rallentare. Purtroppo questa versione di Rudy dolce non durerà per sempre anche perché se no che storia sarebbe. Come sempre se volete essere avvisati lasciate un commento qui sotto, baci
~Azzurra💙

L'angelo e il diavolo ~ Rudy PankowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora