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Elena Pov
Sento un dolore atroce ai polsi e alle caviglie. Mi sento debole e non riesco ad aprire gli occhi per la stanchezza. Sono esausta, e non so dove mi trovo.
S:"E-Elena..." sento la voce di Stefan alla mia destra, e mi giro subito verso di lui. Noto immediatamente che è ricoperto di sangue, e lo sono anche io, il dolore proviene dai coltelli infilati nei miei polsi, e le corde di verbena che mi sono state legate sia alle caviglie che ai polsi. Cerco di liberarmi ma non faccio altro che farmi ancora più male. Noto che sotto di noi ci sono dei secchi, dove il nostro sangue si sta scolando.
E:"Stefan, come siamo finiti qui? Hai visto qualcosa?" Stefan prova a muoversi leggermente ma i coltelli sprofondano maggiormente nei suoi polsi.
E:"No, no, non muoverti ti prego, ti farai male."
S:"N-non ho visto nulla, mi hanno colpito in testa." Siamo in un vecchio seminterrato vuoto, senza finestre. C'è solo una porta a poca distanza da noi. La porta si apre e una donna entra nella stanza, ha i capelli castani e lungi fino a gomiti, e gli occhi marroni.
E:"C-Chi sei? Cosa vuoi-AHHH!" Fa una mossa con la mano e il coltello  entra ancora più in profondità mentre le corde inzuppate di verbena si stringono ancora di più intorno alle mie caviglie.
Un uomo alto e biondo entra nella stanza subito dopo.
"Quanto tempo manca?" Chiede lui.
"Non molto. Altri litri e potremmo fare l'incantesimo."
"Perché hai scelto proprio loro?"
Lei si avvicina a noi, allora io faccio finta di svenire.
"Silas e Amara hanno dato inizio alla maledizione dei doppelgänger, allora abbiamo bisogno del sangue dei loro successori, per aprire la tomba di Silas e prendere la cura. Dobbiamo cospargere la tomba di cinque litri del sangue di entrambi per poterla aprire, e una volta presa ma cura per il vampirismo, potrai usarla contro i Mikaleson." Non avrei mai pensato che ci fosse un modo per tornare umana, e farò di tutto per ritornarci. Ho sempre voluto una famiglia, dei figli con Damon. Sono sicura che lui la prenderà con me, devo solo riuscire a liberarmi in qualche modo.
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Hope Pov
Sono vicina alla scuola, sono passate ore e Damon non si è ancora svegliato. Non so cosa fare, devo chiedere aiuto ora. Sono vicino a bosco che divide la strada dall'istituto, potrei fermarmi qui e camminare fino alla destinazione, sarebbe più facile.
D:"M-mmh che è successo? Dove Elena?" Damon si sveglia confuso.
H:"È successo qualcosa che non doveva succedere. Qualcuno ha attaccato Elena e Stefan, e poi li ha rapiti." Lui si alza di scatto.
D:"Cosa?! E perché tu non hai fatto nulla!?"
H:"Erano già spariti quando sono uscita dalla macchina ok? E perché non hai fatto qualcosa TU invece di farti colpire così."
D:"Dobbiamo tornare indietro."
H:"Assolutamente no! C'è un Demone che vuole uccidermi a New Orleans!"
D:"Elena e mio fratello sono lì, per me il demone potrebbe anche ucciderti, dobbiamo tornare per salvarli."
H:"Wow zio Damon, si vede che mi vuoi un bene da morire."
D:"Scherzavo. Tu rimani qui, e di a Caroline tutto quello che è successo, io torno a New Orleans per Elena e Stefan."
H:"Okay." Scendo dalla macchina e lui se ne va guidando. Corro per i boschi fino a quando non noto una luce in lontananza. Deve essere una luce del edificio. Poco dopo noto la presenza di una ragazza, che sembra si stai allenando nel combattere. È bionda con una carnagione piuttosto chiara ed è abbastanza altra, sul metro e settanta. Anche se non riesco a vedere molto bene dato che è notte e la luce è praticamente inesistente.
H:"Ehi!" Mi rivolgo a lei sperando che fosse una studentessa al istituto o almeno qualcuno che lavora lì.
Lei si gira verso di me.
"Che ci fai qui di notte? È pieno di lupi mannari che girano, stai attenta."
H:"Anche io sono un lupo, ma non ho sbloccato la maledizione..." Sono solo una strega per ora, anche se il mio sangue può creare ibridi io sono mortale.
H:"Studi qui?"
L:"Si, sono una studentessa all'ultimo anno di università. Mi chiamo Elizabeth, ma puoi chiamarmi Lizzie." Mi dice con un sorriso accogliente. Non sembra niente male, ansi pare che sia davvero simpatica.
H:"Sono Hope." Ricambio il sorriso.
H:"Anche io sono all'ultimo anno in questa scuola, ma sono nuova e non so bene dove andare..."
L:"Ho notato, ma stai tranquilla, ti orto io all'istituto."
H:"Grazie."
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Giulia Pov
Mentre io e Freya proviamo a capire cosa sta scucendo a Hope, Damon entra nella stanza, ed è ricoperto di sangue. Sarà successo qualcosa a Hope...
Corro immediatamente da lui e Freya smette di lavorarne.
F:"Cos'è successo?"
G:"Dove Hope?" Chiedo preoccupata. Heyley e Klaus entrano nella stanza. Heyley si butta si Damon.
H:"Che cazzo hai fatto?!"
D:"Nulla! Nulla... Lei sta bene. Ho un altro problema, Elena e Stefan sono stati rapiti." I problemi sembrano senza fine.
N:"Sei tornato qui solo per informarmi della scomparsa della tua sposa? Beh indovina? A me non frega nulla." Klaus sparisce nel nulla.
R:"Sensibile come sempre." Dice Rebekah.
D:"Molto divertente Klaus, ma io ho davvero bisogno di aiuto, Giulia fai un incantesimo localizzatore con Freya o qualsiasi cosa voi streghe fate per trovare l'agente."
F:"Io non posso, sono abbastanza occupata con L'occultare il demone che ha posseduto Hope, ah e comunque non sembra sia un demone qualsiasi. È un muta forma come la maggior parte dei demoni, ma è molto più forte, sento la sua presenza in tutta la casa."
G:"Vorrà dire che dobbiamo stare attenti..."
D:"Ok. Mi aiuti a trovarli ora?"
G:"Hai qualcosa anche apparteneva ad Elena?"
Lui tira fuori la sua collana dalla tasca.
D:"La collana di Rebekah, che le ha dato Stefan."
G:"Sarà abbastanza per trovarla. In fondo l'ha portata per più di 20 anni. Rebekah, fammi un favore e portami delle candele." Lei annuisce e con la sua super velocità la prende e me le porta. prendo la collana di Elena e dopo aver fatto un cerchio di candele la metto in mezzo ad esso. Inizio a recitare l'incantesimo e le candele si accendono, poco dopo riesco a vedere Elena... e Stefan!
Sono legati a delle sedie in un seminterrato. Stanno sanguinando.
D:"Cosa vedi?"
G:"Sono in un seminterrato... e ci sono due persone con loro... li stanno dissanguando per riuscire a trovare la tomba di Silas e Amara... vogliono aprirla e prendere la cura... Sono qui a New Orleans... in un Hotel-" Rebekah si precipita vicino a me.
R:"Sanno dove si trova la cura?"
G:"Si, e vogliono prenderla... e usarla contro di noi."
D:"Scusate se interrompo la scenetta drammatica, ma di che cura state parlando?"
R:"La cura per il vampirismo, il modo per ritornare umani." Gli occhi di Damon si illuminano alle parole di Rebekah.
D:"Andiamo da loro, ora. Forse potremmo fermarmi in tempo, prima che la trovino."
R:"Vengo con voi."
D:"E perché dovresti?" Klaus si avvicina a noi.
N:"Perché mia sorella è una lunatica è vuole la cura." Dice sorridendo.
R:"Non è da lunatici non voler essere un mostro succhia sangue." Sono sorpresa dal fatto che Rebekah voglia la cura, e non riesco a capire perché vorrebbe essere umana. Io non ci vorrei mai tornare e in più, sono passati così tanti anni da allora. Non mi ricordo nemmeno cosa significhi essere umana.
K:"Vengo anch'io." Dice Kol.
G:"È troppo pericoloso, parliamo di una potente strega o anche di una congrega intera che cerca la cura, potesti-" Lui mi prende per mano.
K:"Non importa, non posso rischiare che la usino contro di te."
G:"Okay, puoi venire." Anche se sappiamo che sarò io a proteggere lui. Lo bacio e lui ricambia.
D:"Basta fare i romantici, andiamo."
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Elena Pov
Mi risveglio in un posto completamente diverso, e Stefan non è con me. Mi guardo in torno, ma lui non è qui. Sono in una camera da letto e ho una flebo con verbena che mi graffia le vene, lasciandomi soltanto la forza del pensiero. Le due persone di prima entrano nella stanza.
"Puoi partire. Io mi occuperò di loro due."
E:"Dove Stefan? ..."
inizia a pronunciare delle strane pentole e le luci si spengono e si riaccendono per pochi minuti.
E:"Cosa... Cos'è successo?" mi sento come prima, ha fatto un incantesimo su di me?
Mi slega e mi butta fuori dalla finestra senza dirmi nulla. Mi trovo in mezzo alla strada, e inizio a correre immediatamente per allontanarmi da quel posto, ma poi inizia a girarmi la testa. Mi sento ancora più debole e cado a terra, e dopo il buio.
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- Giulia Pov -
Saliamo in macchina e mi dirigo verso l'Hotel.
D:"Almeno sono qui a New Orleans o dobbiamo fare altri mille kilometri per trovarli?"
G:"Sono a dieci minuti di distanza per tua fortuna."
Dico mantre parcheggio vicino al posto. Usciamo tutti e quattro dalla macchina e entriamo nel hotel.
K:"È abbandonato..."
Dice Kol mentre si guarda in torno, esaminando le rovine del posto.
R:"Dividiamoci. Io e Damon cerchiamo al piano inferiore e tu e Kol di sopra."
Saliamo le sacrale e arriviamo alle stanze. Il corridoio sembra infinito.
G:"Dobbiamo utilizzare il super udito o non li troveremo mai."
"Finalmente. Sei stato veloce cacciatore."
"C'è un problema. Silas non era nella tomba."
K:"Cazzo..."
G:"Perfetto, un problema in più sulla lista."
K:"Okay non perdiamo tempo, attacchiamoli."
G:"Kol, stai attento. Hanno la cura, e se dovessero usarla contro di te io non so cosa-" Lui mi prende per mano, rassicurandomi.
K:"Tranquilla, andrà tutto bene. So difendermi." Con la velocità da vampiro ci dirigiamo nella stanza e vediamo un uomo insieme a... Davila!
Come da ad essere viva?
"Beh, ti ho attirata molto facilmente, Tribrido."
Dice il uomo sorridendo.
G:"Non fraintendermi... sono qui per ucciderti."
Davina lancia un incantesimo con un suono assordante per i lupi mannari facendomi cadere a terra, il cacciatore colpisce kol dritto in testa ma lui si rialza facilmente e lo morde, strappandogli la pelle dal collo.
K:"Lasciatela stare!" Kol spinge Davina contro il muro e mi aiuta a rialzarmi. Improvvisantesi una giovane ragazza con i capelli castani entra nella stanza. Ha il paletto di quercia bianca in mano. Il cuore mi batte in gola, ho molto paura per Kol, non può restare qui.
G:"Vai via di qui. Potresti morire."
K:"Non ti lascio sola." La ragazza lancia il palettò di quercia bianca al uomo e subito dopo io la prendo per il collo e la prendo a pugni per poi lanciarla dalle scale. Kol aggredisce l'uomo ma lui inaspettatamente lo riesce a pugnalare nel petto con il palettò di quercia bianca. Il mio cuore si ferma, come il mondo intorno a me. Lui non può morire, non mi può lasciare, non posso perderlo. Non possiamo prenderlo. Mi lancio su di loro e tolgo immediatamente il palettò per poi mordere il uomo e lanciarlo dalle scale.
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Damon Pov
Abbiamo cercato ovunque ma non abbiamo trovato nulla.
R:"Damon!" Rebekah mi chiama, dalla reception.
R:"È fuori in strada! L'ho vista svenuta." Mi precipito dietro l'hotel e corro da lei. Sono così felice di averla trovata, avrei passato un eternità a piangere se le fosse successo qualcosa. La prendo tra le mie braccia, e lei si risveglia a malapena.
E:"D-Damon... mi hai t-trovata..."
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Giulia Pov
Mi precipito su Kol e gli prendo la mano. Lo guardo, ma non si muove e non sento il suo respiro. Non può essere vero...
G:"Kol, ti prego svegliati..."
Lo stringo a me disperata. Se perdo lui perdo tutto;
La mia felicità, la mia umanità. È come se il mio cuore avrebbe smesso di battere con il suo.
Il mio viso si bagna di lacrime e mi manca il respiro, fa così male sapere che non potrò riaverlo indietro.
G:"Ti prego non lasciarmi..."
Lo bacio.
G:"Li uccidero tutti... t-te lo prometto." ma come cazzo hanno fatto ad avere il paletto!?
Se solo non lo avrei lasciato venire con noi...
R:"Cos'è successo- Giulia..." Rebekah rimane impietrita davanti alla porta.
R:"N-non, non è morto... vero?" Una lacrima scende del suo viso. Cade a terra in ginocchio ai piedi di Kol.
Il dolore è troppo forte, non riesco a sopportarlo, non posso superarlo e non lo supererò mai.
R:"Come successo?"
G:"Io... io ero occupata ad attaccare qualcun'altro e... è stato pugnalato."
È tutta colpa mia, avrei dovuto proteggerlo e ho fallito.
Rebekah mi prende per mano.
G:"È colpa mia non è vero? Mio marito è morto, per colpa mia. Oh- Oh mio Dio-"
No riesco più a controllarmi allora scoppio in lacrime. Rebekah mi abbraccia piangendo.
R:"Non dirlo... non è colpa tua, hai fatto di tutto per proteggerlo."
G:"Ucciderò il cacciatore e prenderò la cura. Almeno potrò fare un'azione che aiuti ma famiglia oggi..."
R:"Vai da lui, uccidilo. Non avere pietà."
Con la mia velocità scendo le scale e mi avvicino all'uomo privo di sensi. Cerco la cura in alcune delle sue tasche ma non trono nulla. Improvvisamente sento un ago che mi punge il braccio.
"Ecco la cura, abominio."
Mi ha iniettato del sangue... è la cura.
Non può essere, non posso essere umana.
R:"NO!"
Gli spezzo il collo e mi alzo immediatamente, poco dopo inizia a girarmi ma testa e perdo i sensi.

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