apro gli occhi lentamente cercando di capire cosa sia successo. Il suono squilla ancora nelle mie orecchie come le campane di una chiesa nonostante non lo senta più. Provo ad alzarmi ma mi fa troppo male la testa. Mi sento come se avessi sbattuto un milione di volte contro un muro. Dopo quasi 25 minuti riesco a tirarmi in piedi reggendomi alla finestra. Controllo la cassa e prendo i 70 dollari rimanenti per poi uscire. Noto che c'è una cabina telefonica a destra vicino ai bagni. Controllo per vedere se funziona ancora. Digito il primo numero che mi salta in mente "Elijah?" Ha risposto. "Chi è?" Non riconosce la mia voce? Sono morto solo da un anno! "Sono io" Rispondo. "chi?" "Klaus" "Non è divertente. Se chiami ancora ti uccido" mi chiude la chiamata in faccia senza darmi alcuna possibilità di spiegare cos'è successo. "Perfetto! Non riconosce il suo stesso fratello!" Lascio cadere il telefono a terra ed esco dalla cabina. Dietro all'auto grill vedo una macchina abbandonata "Alfa Romeo del 70" Mi avvicino alla macchina nera e la guardo. Riesco ad aprire la porta e a farla partire.
. . .
📍New York
Ho rintracciato il numero di Elijah dopo aver comprato un vecchio telefono usato del 2005 per riuscire a contattare qualcuno e chiedere aiuto ma nessuno risponde. Sono stato abbastanza fortunato fino ad ora grazie alle mie conoscenze in tutto il mondo. Finora nessuno si è reso conto del fatto che sono umano, il che potrebbe portarmi fortuna. Sono ancora più forte di loro, o almeno è quello che credono... Sono venuto a scoprire che Elijah vive in un appartamento a New York. Mi fermo al bar sotto di esso per cercare di capire dove si trovi esattamente. Appena entro noto una barista bionda che prepara dei drink a due ragazzi.
La ragazza in questione:
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Mi avvicino al bancone e la saluto "Conosci per caso qualcuno che si chiama Elijah?" Gli chiedo "Elijah? Perché lo stai cercando?" Si avvicina all'altro lato del bancone per poi versarmi del whisky in un bicchiere "È mio fratello" lei mi sorride "Non mi aveva detto di avere un fratello" Bevo un sorso per poi risponderle "Elijah non è uno che si vanta" la ragazza sorride ancora, i suoi occhi marroni splendono rendendo il suo aspretto quasi angelico "Vive nel condominio dall'altra parte della strada. Piano 8 interno 16" "Grazie" "Il whisky è..." Lei si interrompe per meno di un secondo mentre il suo sguardo incontra il mio "Offre la casa" Dice con un sorriso "Molto gentile, Quinn" Leggo il cartellino che porta appeso al petto nella parte sinistra in cui c'è scritto il suo nome. Quinn che nome insolito.