🐞(20)🦋

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Dopo che ebbero sconfitto i loro nemici, i nostri eroi tornarono alle loro vite.

Poppy, Branch e Bocciolina avevano distrutto le bocchette dove si trovano le loro essenze e quelle dei loro amici e del popolo di Trollstopia, ed esse erano tornate ai loro padroni, che subito dopo erano stati liberati dal loro stato di pietra.

I Chipmunk e le Chipettes avevano riportato tutte le creature magiche nei loro habitat naturali, e Gatto, Kitty e Perrito si erano occupati delle piante magiche, per poi tornare alle loro avventure.

Le sorelle Dupain-Cheng, intanto, erano tornate nelle rispettive case, promettendosi a vicenda di rincontrarsi presto.

Anja portò i tre nemici nella grande città delle fate, dove vennero processati al tribunale della Magia, venendo condannati a una trentina di anni nella prigione delle fate.

Adrien aveva deciso di non perdonare suo padre, però, dato che lo aveva promesso a sua madre, decise di venirlo a trovare qualche volta in prigione per aiutarlo a rinunciare alle sue follie.

Marinette era tornata casa, raccontando la verità ai suoi genitori.
Ovviamente loro si erano infuriati, ma erano anche molto fieri di lei.

Tuttavia, alla giovane corvina restava un ultima decisione da prendere...

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Due mesi dopo...

Erano le nove e mezza di sera, e a Parigi si erano appena accese le luci.

ChatNoir era sulla cima della Torre Eiffel, seduto sul cornicione che aspettava la sua lady.

E proprio quest'ultima arrivò dietro di lui, che si girò guardandola con un sorrisetto divertito.

<<Sempre in ritardo, eh?>>
<<Scusa, ma i miei mi hanno trattenuta.>> si scusò LadyBug mentre si sedeva vicino al supereroe in nero.
<<Tuo padre ha ricominciato a piangere?>>
<<Già..>> La supereroina si stiracchiò la schiena dolorante <<...mi ha abbracciata talmente forte che non mi sento più la spina dorsale.>>
<<Posso capirlo...>>

I due si ritrasformarono, e mentre i loro amici kwami si erano allontanati per lasciare ai portatori un po' di privacy, i due ragazzi erano seduti l'uno accanto all'altra, i due guardarono la loro città dall'alto.

In quel momento, alla corvina venne in mente una cosa che non aveva mai chiesto al biondo.

<<Sei sicuro... che per te non sia un problema?>>
<<Posso essere sincero?>>
<<Te lo sto chiedendo per questo...>>

Il biondo sospirò un po' malinconico.

<<Per me non è un problema che tu ti trasferisca, davvero... ma mi preoccupano i cambiamenti che avverranno.>>
<<Anche a me... è molto...>> la ragazza rialzò la testa verso il suo ragazzo <<...ma sento che è quello che devo fare: ho ancora delle domande e dei dubbi, e sento che Trollstopia ha le risposte che cerco.>>
<<Lo so...>> la guardò con un lieve sorriso <<... è che ne abbiamo passate tante insieme: è triste sapere che non saremo più insieme così spesso.>>
<<Si, ma verrò sempre a trovarti, e so che anche tu farai lo stesso..>>
<<Vero.>>

Il biondo tirò fuori dalla tasca della giacca l'orologio da taschino che sua madre gli aveva affidato mesi fa, quando dovevano chiudere il portale per l'aldilà.

MIRACULOUS: CHI SONO IODove le storie prendono vita. Scoprilo ora