| 𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐀 |
«Sarò per sempre al tuo fianco, indipendetemente dalla situazione, costi quel che costi»
Park Jimin è un giovane Alpha restato intrappolato nella vita tanto caotica ─ quanto devastata ─ del piccolo Yoongi. Credeva sarebbe stato...
Ritrovarsi in completa balia delle urla di Yoongi per le successive ore fu l'esperienza più devastante della intera vita di Jimin.
Non importava quanto poco lo conoscesse, quanti guai poteva avere combinato a quelli di Skid Row, quanta cattiveria ci fosse al mondo perché non era assolutamente possibile che un giovane della sua età circa dovesse sopportare tutto quel dolore per una qualsiasi ragione.
Se aveva oltrepassato una determinata linea avrebbero dovuto semplicemente ucciderlo, perché torturarlo in questo modo facendolo gridare fino a raschiargli la gola, fino a superare i restanti rumori, fino a fargli tremare il corpo per la rabbia scaturita da quell'ingiustizia?
Come poteva un individuo così fragile e spezzato come lo era Yoongi meritarsi altra cattiveria? Quando il mondo avrebbe smesso di girare dalla parte sbagliata?
Non lo accettava. Non riusciva proprio ad accettarlo.
Aveva provato ad urlare a sua volta per attirare l'attenzione di qualcuno ─ e chissà tentare la fuga ─ ma nulla era stato fattibile perché ad ogni suo ringhio o tentativo di piegare gli altri uomini una potente dose di calmanti e soppressori non facevano altro che cominciare a circolargli nelle vene e per tutto il corpo.
Avevano cercato di stordirlo e ci erano anche riusciti per un po' di volte ma per loro sfortuna la sua rigenerazione da alpha continuava ad avere la meglio nonostante ─ a lungo andare ─ il suo lupo andasse man mano ad indebolirsi.
Dovette valutare mille opzioni, dovette fuggire dalla realtà e rannicchiarsi nell'illusione di potersi distrarre dalle urla di Yoongi tramite dei semplici pensieri rivolti ad altro ma la realtà era che ogni urlo ─ che provenisse dalla gola del menta o dal suo lupo disperato ─ non faceva altro che farlo sussultare terribilmente.
Doveva trovare un modo per aiutarlo, per fermare qualunque cosa gli stessero facendo e per tirarlo fuori da quel posto sano e salvo; se da una parte pregava che le sue urla si placassero una volta per tutte, dall'altra però temeva come non mai che il silenzio da parte del menta determinasse un risvolto negativo a ciò che stava subendo.
Se Yoongi avesse smesso di urlare le opzioni erano ben poche: o si era arreso al dolore e si era dissociato con il suo lupo determinandone la definitiva distruzione, o l'avevano spinto così in là da fargli perdere i sensi.
