| 𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐀 |
«Sarò per sempre al tuo fianco, indipendetemente dalla situazione, costi quel che costi»
Park Jimin è un giovane Alpha restato intrappolato nella vita tanto caotica ─ quanto devastata ─ del piccolo Yoongi. Credeva sarebbe stato...
I due alpha ─ terrorizzati da quell'improvviso cedimento avuto da parte del ragazzo dai capelli color menta ─ si adoperarono all'istante pur di aprire le finestre e permettere ad aria pulita e non invasa dai loro feromoni di circolare all'interno del loro appartamento.
Non sapevano cosa avesse fatto crollare in quel modo Yoongi, avevano valutato l'opzione dei loro feromoni ma di fatto non avevano alcuna informazione che potesse aiutarli a capire il problema e ─ di conseguenza ─ a far riprendere più velocemente il giovane.
Jimin inoltre differentemente da Taehyung era a conoscenza di quanto ferito e debole fosse il corpo del ragazzo che si erano assicurati di stendere sul divano, sapeva delle persone che lo stesso cercando quindi aveva ipotizzato che ─ oltre al loro odore ─ quello che l'avesse fatto svenire fosse stato un accumulo di stress e paura rilasciato in quel preciso istante.
Sistemata di nuovo la piccola ferita sul fianco del giovane ragazzo dai capelli menta, i due alpha si era subito adoperati per cucinare qualcosa di calmo e salutare da poter offrire al ragazzo e che potesse aiutarlo a recuperare un po' di forze.
«Come l'hai conosciuto?» gli domandò Taehyung di punto in bianco, facendogli corrugare leggermente le sopracciglia al vivido ricordo di quella stessa mattinata e delle terribili maniere con la quale Yoongi era stato strattonato da quegli uomini che non si erano affatto arresi ma lo avevano seguito fino alla loro università.
«Lo hanno aggredito questa mattina in metro ed io l'ho aiutato» gli spiegò con fare tranquillo, roteando gli occhi all'occhiataccia ricevuta dall'amico. «Taehyung se ti vedo fare di nuovo una faccia del genere sappi che ti stacco il collo a morsi»
«Perché l'hai aiutato?»
«Tu perché l'hai invitato da noi?» gli domandò Jimin di rimando, assottigliando gli occhi con fare annoiato non appena l'altro fece semplicemente spallucce. «Ascolta, non era di certo- Anzi, non è di certo mia intenzione farmi coinvolgere nei suoi affari ma è stato il mio lupo ad insistere e mi sono ritrovato per forze di cose ad aiutarlo»
«Cosa pensi di fare quando si sveglia? Okay, gli offriamo da mangiare e poi? Ce l'ha una famiglia da cui tornare? Chi sono le persone che lo hanno aggredito? E perché era con te in università se hai detto di averlo incontrato in metro?»
«Che diamine Taehyung fatti una camomilla!» gli sbraitò contro, innervosendosi non appena il grigio si limitò a ridacchiare e prendere posto su una sedia. «Avanti, cos'è che vuoi realmente chiedermi?»
