| 𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐀 |
«Sarò per sempre al tuo fianco, indipendetemente dalla situazione, costi quel che costi»
Park Jimin è un giovane Alpha restato intrappolato nella vita tanto caotica ─ quanto devastata ─ del piccolo Yoongi. Credeva sarebbe stato...
La richiesta di Jimin gli giunse insieme ad un inaspettato vuoto allo stomaco.
Sapeva che presto le cose avrebbero preso tale piega, sapeva sarebbe stato impossibile continuare a nascondere e rinnegare quel loro legame e allo stesso tempo sapeva fosse altrettanto impossibile ridurlo d'intensità vista la sua particolarità. Il loro non era un legame normale, era più forte, più bisognoso e questo suo continuare a fare il possibile pur di ignorarlo ─ così da garantire la sicurezza a Jimin ─ non aveva fatto altro che aumentarne l'intensità.
Più cercava di allontanarsene, più il bisogno aumentava.
Era per questa ragione che il loro primo bacio ─ nonostante l'intenzione fosse partita da Jimin ─ di base il tutto era stato portato a termine da lui, perché aveva cercato di rifiutare tale contatto, tale legame, tale confessione implicita e il suo io interiore l'aveva sbalzato come una molla dritto tra le braccia di quello che era il suo compagno, anche se non ancora in via ufficiale.
Quindi si chiedeva cosa sarebbe mai successo se si fosse tirato indietro anche questa volta, cosa sarebbe accaduto se si fosse permesso di avere al proprio fianco l'unica persona in grado di farlo stare bene, cosa mai avrebbe tramato la vita, il karma o il Dottor. Chung pur di rovinargli comunque ogni singolo progetto.
Aveva paura, tremava all'idea di legarsi con Jimin perché a quel punto non avrebbe mai avuto il coraggio di separarsene, perché avrebbe condiviso con lui le sue parole più profonde, l'avrebbe visto come compagno, come amico e come fratello, perché avrebbe sofferto maggiormente una loro eventuale separazione fisica e perché ─ conoscendosi ─ sapeva quanto forte sarebbe stato il cedimento a cui sarebbe andato incontro non appena si fossero marchiati a vicenda.
Lo sapeva, ne era sicuro, Jimin gli aveva espresso la voglia di marchiarlo ma restava incosciente di tutto lo shock fisico e mentale che avrebbe dovuto subire a causa di ciò e non si sentiva affatto pronto. Proprio no.
«H-Ho paura Jimin.. Non credo di esserne pronto..» dovette quindi sussurrare a sguardo basso, troppo dispiaciuto per riuscire a guardarlo in viso. «So che sarebbe anche ora, so che sei una buona persona e so anche quanto questo legame potrebbe aiutarmi ma-» si bloccò, stringendosi maggiormente le braccia al petto. «C'è tanto che non sto mostrando, Jimin, tanta rabbia e frustrazione, tanto dolore e rimorso, tanta sofferenza e solitudine. Non so se sono pronto a mostrarti i lati peggiori di me e della mia mentalità, non so se voglio che tu prenda coscienza di quanto imperfetto io sia..»
