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"Lei era come un vaso di terracotta fra tanti vasi di ferro."
Manzoni

Melanie

Ricambio il bacio e in pochi secondi mi ritrovo stesa sul letto, mentre continua a baciarmi mi toglie il mantello per poi toccarmi i fianchi.
Lo fermo sapendo che dirà come la volta precedente di avere i fianchi pieni di cellulite.
«Mel...»
«Lo so. Lei è più magra di me.»
«No, Melanie tu sei magrissima, riesco a vedere le tue ossa.»
«Sto dimagrendo? Sto facendo progressi!»
Lui mi bacia ed io sorrido ricambiando, lui procede spogliandomi e si spoglia frettolosamente.
«Sei bellissima.»
Mi bacia e mi guarda attentamente.
«Dimmi se ti faccio male.»
Facciamo sesso perché è quello che vuole Stefan.
«Sì brava amore urla il mio nome.»
Quando noto che irrigidisce i muscoli, fingo un orgasmo mentre lui viene in me. Sorrido in modo falso e mi stringo a lui.
La mia vendetta sarà lenta e dolorosa, piangerai lacrime salate.
Dopo un po' di tempo bussano alla porta.
«Re, c'è la signorina Natasha.»
«Sì, le dica che sto scendendo» dice alzandosi velocemente.
«Re, dove sta andando?»
«Non ti riguarda, stai zitta!»
Mi zittisco immediatamente abbassando la testa. La domestica si rivolge a me interrompendo questo momento.
«Melanie vuoi fare colazione?»
«No, resta qui con me. Devo chiederti un favore.»
Stefan
Vado da Natasha, si avvicina a me e mi bacia.
Mi stacco sentendo rumori di passi, mi giro e vedo le guardie pararsi dinanzi alla porta della camera matrimoniale. Cerco di entrare ma vengo spinto.
«Sono il re!»
«La regina non sta bene» afferma una delle guardie.
«La signora Verne è con lei ora.»
Prendo Natasha e la porto fuori dal castello, la metto contro il muro e la bacio. Mi stacco dal bacio per riprendere fiato e alzo la testa, vedo Melanie che mi osserva per poi scostare la tenda.
Mi allontano da Natasha e vedo scendere Melanie vestita in modo elegante.
La fermo dal polso prima che possa andar via.
«Dove devi andare?» domando.
«A una festa. Divertiti!»
Indica con un cenno Natasha e va via seguita dalle guardie.
Salgo velocemente sulla carrozza e dico al cocchiere di seguire Melanie. Non appena entra in un castello, gli occhi dei ragazzi si spalancano guardandola meravigliati.
«Lei è la regina? È bellissima. Posso avere l'onore di ballare con lei?» chiede un ragazzo.
Infuriato entro nel castello e la tiro a me facendola sbattere contro il mio petto.
«Lei sta con me.»

Melanie
Mi volto furiosa.
«lo non sto con te. Chi saresti?!»
«Tuo marito.»
«Dove sono le prove?»
«Il nostro popolo è la prova.»
Mi prende dalla vita e mi bacia con foga.
«Tu sei mia.»
«Tu appartieni alla tua ex fidanzata.»
Mi lascia togliendo le mani dal mio corpo e abbassa il capo.
Alzo le spalle e inizio ad allontanarmi facendomi seguire dalle guardie.
«No, restate con il re. Io andrò a trovare un'amica, verrà con noi al ritorno.»
Loro annuiscono e restano con Stefan.
Mi reco nella sala dei ricevimenti e chiedo a una dama di compagnia di riferire del mio arrivo.
Dopo che quest'ultima va via, aspetto in silenzio per qualche minuto, finché non sento dei passi e vedo poi Christine.
«Melanie! Da quanto tempo!» mi abbraccia.
«Dieci anni» dico sorridendo e ricordando i vecchi tempi.
«Come va con il re?»
«Non voglio parlarne Christine.»
«Mel ho sposato un principe favoloso, siamo così felici insieme. L'unico mio rimpianto è essermi separata da te» dice sorridendo.
Beata te.
«Come si chiama?»
«Carl, mi dispiace che lui non sia qui altrimenti vi avrei fatto conoscere.
«Dispiace anche a me, dai su preparati, sei in ritardo.»
Usciamo insieme dalla stanza e mi godo la festa.
Stefan mi guarda con occhi spalancati e deglutisce.
Dopo molto tempo una guardia si avvicina a me, riferendomi che è il momento di andar via.
Tornati dal viaggio, se così si può definire, ho deciso di scoprire di più su Stefan.
Così sono andata al castello privato dei suoi genitori.
Quando arrivo è Jeremy il primo a ricevermi, mi lascio accompagnare nella sala ricevimenti e ci accomodiamo.
«Allora cara, cosa vorresti sapere?»
«Parlatemi un po' di Stefan.»
«Stefan è nato il primo marzo, sin da quando è nato, è cresciuto lontano da noi. Ha svolto molti esami ed è stato fin subito accettato dalla società.»
«E con la madre ha avuto un buon rapporto?»
«Con la madre è stato pochissimo.»
«Capisco, bene ora devo andare» mi inchino.
«I tuoi genitori cara? Non vengono mai a farti visita?»
«Beh... Non mi parlano più a causa delle bugie che suo figlio ha detto.»
«Oh mi dispiace, se vuoi parlo io con lui.»
«No, stia tranquillo.»
«A presto cara.»
Lo saluto con un secondo inchino e dopo vado via. Durante il viaggio di ritorno verso il castello, ho un'idea per il popolo.
Una volta arrivata al castello corro direttamente in camera, mi siedo su una piccola poltrona e prendo penna e calamaio iniziando poi a scrivere.
Due giorni dopo mentre sto dormendo una cameriera entra in camera mia.
«Melanie, ci sono delle persone che ti cercano.»
«Arrivo.»
Indosso un abito elegante e mi dirigo nella sala da ballo allestita a piacere mio.
«Bene ragazzi, inizio dicendo che non voglio essere
chiamata regina, ma con il mio nome di battesimo ovvero Melanie. lo vi seguirò. Fate come volete, intendo se preferite suddividervi in gruppi maschili e femminili.»
Iniziano a danzare.
Resto seduta a osservarli finché un ragazzo si avvicina.
«Posso avere l'onore di ballare con lei?»
«Certamente.»
«Allora dovrete tenermi d'occhio, sbaglio facilmente ma imparo velocemente.»
«Bene, allora iniziamo.»
Iniziamo a danzare e a poco a poco inizia a imparare i passi. Passano ore e ai rintocchi del campanile dico:
«Bene ragazzi, potete andare.»
Mi sistemo l'abito e mi giro notando Stefan sul ciglio della porta che sorride guardando il suo popolo allegro.
«Ragazzi, vi annuncio che vi aiuterò in qualsiasi situazione. Sono a vostra completa disposizione.»
Si inchinano sorridendo, per poi andare via.
«E ora posso ballare io assieme a te?»
Annuisco e aspetto che si avvicini a me e prenda la mia mano.
«Cosa mi insegnerà questa ballerina?» dice con voce roca al mio orecchio.
«Decidi tu.»
"Quanto ti odio, sei così viscido! Sei il peggior incubo di
tutte le donne, voglio vederti soffrire nei peggior dei modi, chiederai pietà per essere risparmiato! Voglio vederti ai piedi supplicante mentre piangi" penso.
«Ahia, mi stai facendo male!» afferma.
«Oh scusa, ero immersa nei miei pensieri.»
Noto solo ora che gli sto stringendo con forza sia la mano che la spalla.
«Melanie dai torniamo nella nostra camera.»
Mi lascio trascinare finché non ricordo di dover aiutare le donne nei campi.
«Devo andare.»
Non dice nulla e mi lascia andare.
Mi dirigo nei campi e vedo una donna incinta che è piegata per raccogliere la verdura.
«Lascia fare a me» le sorrido continuando il suo lavoro.
Infine riunisco il raccolto in un cesto abbastanza grande.
«Dove abiti cara?»
«Nel castello, sono la cuoca» dice sottovoce.
«Lo avete detto al re che siete incinta e che non potete fare sforzi?» le domando contrariata per la sua decisione.
«Sì, ma il re ha detto che è stato un errore mio e che a lui non interessa.»
«Vieni con me, torniamo al castello.»
Rientriamo e la faccio sedere.
«Ora torno.»
Mi dirigo nella stanza matrimoniale e lo vedo lì sul letto mentre dorme.
"Vorrei prendere quel cuscino e premerlo su quella faccia di cazzo che hai" penso.
Decido di svegliarlo, poiché certi atteggiamenti non sono corretti nei confronti di una ragazza in attesa.
«Stefan!» Lo scuoto e poco dopo mi ritrovo sotto di lui.
«Stefan, non è il momento. Perché hai detto alla ragazza della cucina di lavorare nei campi pur sapendo le sue condizioni attuali?»
«È stata assunta per lavorare e non per stare a letto.»
«L'ho capito ma non puoi chiamare il suo frutto d'amore "errore", è pur sempre un bambino e tu non sei nessuno per giudicare. Chiameresti così tuo figlio?! Un errore?!» domando infine spazientita.
Rimane in silenzio mentre io scuoto la testa contrariata, mi alzo dal letto e mi dirigo nella stanza in cui è la ragazza.
«Ascoltami, finché non partorirai io ti esonero dal lavoro.»
«No Melanie, il re non me lo permetterebbe mai.»
«Ho parlato io con il re.»
La ragazza, diventa improvvisamente rossa in viso, mentre mi sento cingere la vita.
«Non dovresti affaticarti troppo» sussurra al mio orecchio Stefan, per poi baciarmi il collo.
«E tu non dovresti scendere in boxer.»
«È il mio castello e decido io l'abbigliamento.»
«Stefan è questione di rispetto per gli invitati, non per me.»
«Gli invitati sono abituati a vedermi così.»
«Stefan non c'entra nulla, e come se tu un giorno andassi a visitare la casa di un cittadino. Se lo vedi in boxer o in intimo come ti comporti?»
«Non direi nulla perché capisco che si trova nel suo territorio.»
«Sei incorreggibile.»
«Ma sono bravo a letto, ammettilo.»
"Oh sì certo" penso ironica.
«Stefan non è il momento.» Cerco di trattenere un verso di disgusto quando sento strusciarsi su di me.
«Non ti costerebbe nulla staccare la spina e venire con me nel letto, sei la regina e puoi permetterti questo lusso.»
"Una regina dovrebbe star al fianco del proprio popolo e non oziare come fai tu e portarti a letto le domestiche" penso.
«Stefan. No!» lo fermo.
Lui sbuffa e ritorna su.
«Scusa cara, dicevo di restare a letto.»
«Grazie Melanie.»
«Di niente cara.»
Lascio la cuoca in salotto e mi dirigo in cucina, noto gli chef preparare molte pietanze.
«Scusate ma oggi avremo ospiti?»
«Sì, re Christopher con sua sorella Anya.»
«Interessante!»
Ritorno nella mia stanza e mi cambio d'abito. Stefan non appena mi vede spalanca gli occhi, sì avvicina e mi bacia con foga toccando la coscia.
"Cazzo tocchi!" penso.
«Stefan, perché non mi hai riferito nulla degli ospiti di stasera?»
«Va bene, ho dimenticato di riferirtelo.»
Mi dà un ultimo bacio e finisco di prepararmi.
Scendiamo di sotto e gli ospiti ci attendono nella sala da pranzo.
«Piacere regina io sono re Christopher mentre lei è mia sorella nonché principessa Anya.»
«Piacere io sono Melanie, prego seguitemi, vi mostro il castello.» Mi prende a braccetto e continuiamo a cammi nare finché non finiamo di fare il giro nel castello. Sento dei sussurri, e mi affaccio alla porta. Vedo Stefan che tiene intrappolata Anya tra il muro e il suo corpo mentre le bacia il collo, lei invece cerca di divincolarsi.
Li raggiungo e mi metto tra loro separandoli portando Anya con me.
Esco dal castello e dei popolani si avvicinano.
«Regina oggi potremo danzare?»
«Certamente, vi accompagno!»
«Vuoi venire con me?»
«Oggi vogliamo che balli lei con noi.»
«Va bene.»
Non appeno rientro vedo Stefan e la ragazza parlare animatamente, mentre sono molto vicini. Scuoto il capo. Faccio cenno ai musicisti che inizino a suonare. Mi avvicino a un ragazzo che ha la mia età, gli afferro la mano e iniziamo a danzare liberamente.
Il ragazzo inizia a muovere il suo bacino contro il mio ed io sto al suo gioco.
Quando tutti vanno via torno in sala da pranzo, andando verso colui che allestirà la tavola.
«Allora abbiamo bisogno dell'argenteria quotidiana, nulla di speciale. Non servire prima me, anzi non portare proprio nulla per me, procedete nel servire prima il re e poi gli ospiti. Tutto chiaro?»
«Certamente regina.»
Mi siedo accanto a Stefan che non toglie gli occhi di dosso ad Anya.
«Stefan, tua moglie non è proprio come l'hai descritta.»
Mi giro verso di Stefan e lui fa cenno a Christopher di star zitto.
«Perché, come mi ha descritta?»
«Come una ragazza grassa e brutta» dice Christopher. Sorrido incrociando le mani.
«Allora dite al re che ha conosciuto Anya può sposarla e lasciarmi.»
Mi alzo dalla tavola furiosa e Christopher mi viene incontro e mi guarda.
«Melanie sei magrissima» sussurra.
«Ha ragione il re, sono grassa. Da oggi farò una dieta accurata.»
«Regina, la prego mangi, è una settimana che non tocca cibo» mi supplica la cameriera.
«Mi dispiace deluderti cara, ma ho appena detto che devo mettermi a dieta. A tal proposito Stefan» lui mi guarda alzandosi «volevo dirvi che ho capito benissimo che preferisce altre donne a me. Ho già preparato le valigie, ritorno al mio mondo, maestà.»
Christopher e Anya guardano Stefan disgustati.
«No, ferma Melanie!»
«Mi scusi maestà ho impegni da portare a termine.»
Mi dirigo verso le scale, ma un improvviso giramento di testa mi fa cadere. Viene da me e notandomi sul pavimento mi solleva e mi schiaffeggia.
"Prima o poi ti farò rimpiangere di essere venuto al mondo, ti prenderò così tanto a calci nei coglioni che ti castrerò" penso.
Lo guardo e lui guarda prima la sua mano e poi me. Cer- ca di avvicinarsi ma io indietreggio.
«Tolgo il disturbo maestà.»
Vedo Christopher e Anya che ci raggiungono. «Principessa Anya, re Christopher, a presto.»
Salgo velocemente le scale dirigendomi verso la camera
sbattendo la porta e vado poi in bagno sbattendo anche questa porta. Mi guardo allo specchio e sulla mia guancia c'è un segno rosa ed è molto visibile.
"Figlio di puttana, questo sarà un altro calcio nelle palle" penso.
Esco dal bagno e preparo le valigie buttando i vestiti con rabbia e velocità al loro interno.
Mi dirigo al piano inferiore per andare nelle stanze delle domestiche quando vedo Stefan.
«Ferma, dove vai?!» Mi schiaffeggia in modo violento, facendomi cadere sui gradini.
«Dio no.»
Si avvicina per prendermi ma io mi allontano bruscamente, correndo con le valigie in una stanza vuota.
Le domestiche mi soccorrono immediatamente, curandomi il viso.
Sento un conato di vomito che mi correre nel bagno, rigetto tutto anche se non ho mangiato nulla.
«Melanie, dovremo chiamare un medico.»
«Fallo ma in segreto, non voglio che altri vedano, e di' al medico di entrare dal retro.»
Dopo interminabili minuti il medico arriva e si inchina davanti a me.
«Vostra maestà cosa vi sentite?»
Gli descrivo i sintomi e il medico si fa subito pensieroso per poi visitarmi.
«Congratulazioni maestà, siete in dolce attesa!»
Dopo ulteriori controlli va via e Jennifer si avvicina a me.
«Hai intenzione di tenerlo o no?»
«No, non voglio questo bambino.»
«Ma sarebbe l'erede al trono.»
«Non m'importa, non nascerà e lui non verrà a sapere nulla.»
«Ma Mel...»
«No, nulla Mel, il re non verrà a sapere nulla.»
«Cosa non dovrò sapere?»
Si avvicina a me e mi guarda senza dire nulla.
Stefan
La guardo e lei inclina il capo ed è quel gesto che mi fa innervosire talmente tanto che la schiaffeggio facendole sbattere la testa allo spigolo del comò.
Dio no cosa ho fatto?!
«Perdonami Melanie.»
Cerco di avvicinarmi ma lei indietreggia e quando guardo i suoi occhi, mi blocco dalla paura,
I suoi occhi trasmettono una rabbia spaventosa, un fuoco che potrebbe bruciarmi in pochi secondi se lo volesse... Perdo la forza nelle gambe e per poco non cado a terra.
Mentre tenta di alzarsi cade nuovamente a terra senza forze.
«Scusami amore non lo farò più.»

Melanie [COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora