«Sei un'impertinente, una donnaccia volgare e cafona.»
«Meglio essere così che una persona senza cuore. Dovresti vergognarti, non ti chiedo di amarmi ma ti dico solamente una cosa. Se dopo la mia morte hai intenzione di fidanzarti con una donna, apri le orecchie, non trattarla come fai con me. Non la picchiare e insultare.»
«Grazie del consiglio, lo prenderò in considerazione.»
Gli sorrido e lo sposto quel poco che mi permette di andar via. Cammino di poco e lui continua a osservarmi per tutto il tempo.
Vado nella mia stanza e prendo i vestiti per poi portarli dalla ragazza dell'altro giorno che ha partorito giorni fa.
«Come sta il bambino?»
Parlo con questa donna a lungo e scherziamo sul nostro futuro.
Stefan
Ero rimasto dietro la porta durante il loro dialogo. Io non desidero la sua morte, io agisco d'impulso, non voglio che vada via, non voglio che si allontani da me.
La vedo uscire dalla stanza, l'afferro dalla mano e la giro verso di me.
«Tentiamo di andare d'accordo, perché non facciamo l'amore?» le chiedo.
Si alza e va in cucina mentre io la seguo osservandola.
Prepara qualcosa che non ho mangiato mai in vita mia.
Continua a muoversi da un lato all'altro della cucina, solo ora noto che sono i croissant.
Prende un vassoio e mette all'interno i croissant che ha preparato poi si lava le mani e si dirige verso le pentole.
Riconosco solo ora cos'è, la Bouillabaisse ovvero un primo piatto a base di pesce vario e vari tipi di crostacei.
Assaggio ed è buonissimo.
La osservo e vedo che sta per prendere la prima forchettata di insalata.
«Ma che schifo è, non sei nemmeno brava a cucinare.»
Si alza e butta via tutto davanti ai miei piedi, rimango stupito dal suo gesto.
«Inginocchiati e mangia, adesso avrà sicuramente un sapore migliore proprio come piace a te, il sapore dello schifo. Preferisci anche la baguette per il brodino?»
Flashback
«Mamma mamma cosa mi cucini di buono?» chiedo a mia madre intenta a cucinare.
«Lei non sa cucinare, le regine non devono cucinare soprattutto se rischiano di abortire. Devono riposarsi.»
Mi risponde mia zia infatti poco dopo mia madre urla e mia zia corre da lei per soccorrerla. Le alza il vestito e ha il grembo ustionato.
Corro da mio padre, ma lui è a letto con la cameriera.
«Stefan che ci fai qui?»
«La mamma la mamma.»
Cerco di dire una frase di senso compiuto ma ciò che riesco a dire è solo questo.
Lui corre da mia madre e la fa portare sul letto e chiama un medico.
Passa molto tempo dall'arrivo del medico mentre io resto con la balia. Sento mia madre piangere mentre vedo avanzare mio padre che non esprime nessuna emozione.
Fine flashback«Togliti dai fornelli Melanie non è sicuro stare lì.»
«Non importa. Per una fiamma nessuno è mai morto mentre cucinava.»
Mi avvicino a lei e la tiro via dai fornelli.
«Se ti ho detto di non stare lì, un motivo c'è perciò ascoltami per una buona volta. Chiaro?»
«No non ti ascolto. Ho sempre cucinato e non sarai tu a impedirmi di farlo.»
Parte narratore
Stefan stava tentando di non dire nulla ma le sue smorfie sul viso trasmettevano tutt'altro che felicità.
A questo punto Melanie nonostante non fosse chef era in grado di cucinare buone pietanze ma purtroppo una persona con un cuore di ghiaccio è difficile da far cambiare.
Melanie non disse nulla, aspettò che il re si allontanasse.
Dopo che lei uscì dalla cucina, si recò in una stanza dove c'era una vasca abbastanza grande e si immerse con i vestiti nell'acqua. Subito si rilassò osservando il soffitto; per lei l'acqua rappresentava una fonte di sollievo.
Era lo strumento per liberare la sua mente, ma si sa che nel momento di solitudine qualcuno deve pur rimediare al silenzio, infatti poco dopo entrò in acqua Stefan che indossava solo la biancheria intima e si avvicinò a lei guardandola per poi abbassarle le maniche a sbuffo del vestito.
La vide per la prima volta in intimo, bagnata con gli occhi chiusi. C'era qualcosa in quel momento che stupì Stefan, ovvero sua moglie per la prima volta non stava protestando. In quel momento allora pensò che le piacesse il suo tocco sul corpo della ragazza ma in realtà dei piccoli flash- back stavano ritornando nella mente di Melanie.
Stefan quindi ignaro di ciò che pensava Melanie, si infilò tra le sue gambe. La guardò per la prima volta con occhi diversi, i suoi occhi apprezzavano la bella vista che stavano osservando.
Stefan voleva averla, possederla e non lasciarla andar via per nessuna ragione al mondo.
Lei invece voleva essere libera, voleva che la sua vita fosse come le altre ma in realtà la sua vita era diventata un incubo infernale, in cui non c'era modo né di uscirne e tanto meno di ribellarsi.
In quello status sociale lei era la vittima.
Melanie
Flashback
«Mamma dov'è papa? Voglio farvi vedere quanto ho guadagnato.»
«Papà è...» si interruppe da sola iniziando a piangere.
Si allontanò dal fuoco e si accasciò al suolo.
«Mamy non piangere, non volevo...» dissi triste pensando che la causa di quel pianto fossi io.
«Papà lavora, sì lavora, va tutto bene piccola. Fai vedere alla mamma.»
Le mostrai cinquanta franchi d'argento.
La vidi sorridere e mi abbracciò.
«Sono così felice mamma di questo.»
Non le raccontai come avessi ricavato tutti quei franchi
le dissi solo di aver guadagnato.
«Mettili nel cassettone così quando diventerai una bellis-
sima donna e ne avrai bisogno, saranno lì. Al papà non diciamo nulla.»
Nascosi velocemente i franchi come mi aveva detto di fare.
Improvvisamente sentii la finestra chiudersi e mi girai di scatto.
Era di nuovo lui, la causa dei miei lividi e tagli.
«Allora piccola Melanie hai avvisato tuo padre che questi scherzi non si fanno. Tu dovevi essere la sposa di mio figlio invece ora non più. Se non vuoi che a lui non accada nulla, sarai tu da grande a venire da me e chiedermi di dirti tutto.»
Nel momento in cui mia madre mi chiamò lui non c'era più. Trovai solo un biglietto con su scritto un indirizzo, ve locemente nascosi il biglietto fra le lenzuola e tornai da mia madre.
Fine flashback
«No!» Pian piano stavo riprendendo lucidità e sentivo che qualcosa non andava finché non sentivo il tocco disgustoso di Stefan.
Spingo la testa di Stefan sott'acqua con forza, esco velocemente dalla vasca e mi dirigo in fretta nella mia stanza.
Mi spoglio togliendomi l'abito bagnato e ne indosso uno nuovo, noto qualcosa sul pavimento e abbasso lo sguardo notando il biglietto, lo prendo e corro nella stalla e salgo su un cavallo, mi dirigo verso quell'indirizzo.
Nel momento in cui arrivo busso alla porta.
«Scusate cerco il re Erick.»
«Prego entrate e scusate regina. Da anni il signor Erick non è più re.»
Si dirige verso una porta e poco dopo vedo uscire un ragazzo della mia età.
Più mi avvicino e più riconosco i tratti del suo viso.
Mi blocco sul posto.
Cosa ci fa qui Christopher?
Si inchina e mi bacia la mano.
«Melanie è un piacere rivederti, ma perché sei qui? Mio padre è gravemente malato, puoi dire a me.»
«No, se vuoi puoi ascoltare ma devo parlare con lui.»
«Allora seguimi» poco dopo arriviamo davanti a una porta arrugginita. Busso ed entro.
Davanti a me si presenta una scena che dovrebbe farmi sorridere, invece mi fa turbare.
Mi siedo sul letto accanto a lui e lo guardo.
L'uomo che anni fa mi aveva picchiata per non aver sposato suo figlio: Erick.
«Erick» lo scuoto leggermente e lui mi osserva sorridendo.
«Sei davvero tu Melanie?»
«Sì sono io.»
«Sei bellissima. Ho saputo che ti sei sposata con Stefan.»
«Sì ma non sono venuta per questo, anni fa mi hai detto che se venivo da te, tu mi avresti detto delle cose importanti.»
«Ormai non c'è più tempo. Lasciami morire.»
«Per favore dimmi tutto, non morirai. Dovrei lasciarti qui e sorridere guardando come muori ma non lo farò. È vero mi hai picchiata ma non ha più importanza. Tu non hai un cuore di ghiaccio come mio marito, tu puoi vivere a lungo.»
«Sono povero, nessuno può pagare i medici.»
«Li pagherò io, ma solo se mi dici tutto.»
Sorride ma poi gli cadono delle lacrime dagli occhi.
«Perdonami se ti ho picchiata.»
«Non ha più importanza. Ti ho già perdonato. Ora calmati e raccontami tutto.»
«Anni fa dovevi sposare lui» indica Christopher.
«Procedeva tutto bene finché tua madre ha rifiutato. Ho fatto in modo che la tua famiglia perdesse il titolo nobiliare... Ma non mi bastava... Tua madre mi ha confessato il nome dell'amante di tuo padre... La donna all'epoca costrinse tuo padre a tradire tua madre e da quel tradimento nacque una bambina. Il nome della donna era Melanie e la bambina si chiamava e si chiama tutt'ora Natasha Lendon.»
STAI LEGGENDO
Melanie [COMPLETATA]
Fanfiction⚠️𝐖𝐚𝐫𝐧𝐢𝐧𝐠⚠️ Questo libro presenta scene di: Stupro Body shaming Violenza fisica e psicologica 𝑫𝒊𝒔𝒑𝒐𝒏𝒊𝒃𝒊𝒍𝒆 𝒐𝒏𝒍𝒊𝒏𝒆. Melanie Duval, la principessa dal passato avvolto nell'ombra, privata del suo titolo nobiliare e del suo destin...