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Parte del narratore
Margareth era disperata, la preoccupazione di perdere l’unica figlia la stava tormentando Stefan aveva il capo tra le mani, non piangeva, non pensava alle conseguenze, non pensava al dolore che Margareth provava Niente. Il suo unico pensiero era se sarebbe stato imprigionato. Non aveva ancora capito che la sua futura moglie era tra la vita o la morte o meglio così diceva il medico. Le parole esatte di quest’ultimo furono: «Sarà la ragazza a decidere se morire o continuare a lottare.»
Aveva completamente fatto capire a Stefan cosa significa vivere con lui: un sacrificio.
Stefan aveva sbattuto fuori al castello il medico di famiglia. Dalla testa e dalla bocca di Melanie continuava a scorrere il sangue. Aveva gli occhi chiusi e la mano chiusa in un pugno. La ragazza stringeva il bracciale della madre.
Era fatto di seta. Attorcigliato al polso a forma di infinito.
Rappresentava l’eterna pazienza e l’eterno riposo interiore.
In quel momento la ragazza era distesa sul letto matrimoniale. Margareth stringeva il rosario tra le mani. Sapeva benissimo che la figlia poteva morire da un momento all’altro, sapeva che avrebbe avuto la figlia sulla coscienza, sapeva persino che avrebbe continuato a rinnegare l’amore nei confronti di Stefan. Sapeva fin troppo e a questo punto l’unica domanda che frullava nella testa della donna era una sola: sarebbe riuscita a sopravvivere?
Stefan continuava a camminare per tutta la stanza e l’unica idea che disse fu: «E ora che ne sarà di me?»
Ma la donna era troppo impegnata a pregare, anche se avesse ascoltato non avrebbe ugualmente risposto.
All’improvviso la ragazza strinse la mano della madre e sussurrò con voce sottile: «Aiutami.»
La madre di ella iniziò a dire tutte le parole possibili al mondo ringraziando Dio di averla salvata.
Stefan
Non appena Margareth uscì dalla stanza mi scaraventai su Melanie, anche se ora non aveva fatto nulla, doveva pagarmela per essere svenuta.
«Sei solo una stupida, tu dovevi restare sveglia. Lo sai che se tua madre dice qualcosa a qualcuno vado in carcere e addio titolo nobiliare?»
«Ma che stress me so appena svegliata e tu già rompi i coglioni.»
“Ha anche il coraggio di parlare, dovrebbe stare zitta” penso.
«Da oggi in poi devi stare solo zitta hai capito? muta.
Fingi che non hai avuto il dono della parola.»
«E vabbè» disse esasperata.
«Va bene significa che devi stare zitta.»
Non la sopporto, più la vedo e più irrita il mio sistema nervoso.
Pochi minuti dopo Margareth entra in camera, e così mi sposto velocemente.
«Oh, ho interrotto qualcosa?»
«No mamma, siediti qui vicino a me e Stefan.»
La situazione si fa interessante.
«Allora Melanie, mi vuoi dire cosa è successo? Dimmi la verità qualunque essa sia.»
“Su dai dille tutto, dille che ti maltratto, dille che vorresti
andartene” penso.
«Ma no tranquilla madre, sono solo caduta dalle scale.»
Cosa?! Ha taciuto? Non ha detto nulla! Perché non ha parlato?
Dieci minuti dopo
«Ti senti a tuo agio?»
«Lei non immagina quanto signora» risposi beffardo.
«Sei uscita dal castello?»
«Ma certo madre solo che non posso farlo sempre.»
«A proposito, quando si terrà l’incoronazione?»
«Non appena la mia cara e futura mogliettina starà meglio, vero?»
«Quando diventerò nonna?»
Melanie in quel momento stava bevendo dell’acqua che
successivamente sputò mentre udì quella frase per poi iniziare a tossire furiosamente.
«Presto cara suocera.»
«Ne sono felice! Avete pensato a qualche nome carino?»
«Madre, non credete sia un po’ esagerato parlare di nipoti adesso?»
Doveva stare zitta, invece parla sempre.
«Ma cosa dici Melanie? Vedrai, saranno bellissimi. Saranno frutto del nostro “amore”. Vuole sapere una cosa Margareth?»
«Mi dica.»
«A sua figlia piace il lusso, le piace indossare abiti costosi, gioielli e quant’altro.»
Chissà cosa avrebbe detto ora.
Mi sarei aspettato di tutto ma la sua reazione mi sorprese tanto, le ha dato un ceffone.
«Mi fai schifo, io ti ho insegnato che se vuoi qualcosa devi guadagnartela!» disse Margareth disgustata.
«Ma…» tentò di parlare Melanie ma fu interrotta dalla madre.
«No non dire niente! Mi fai schifo, non invitarmi nemmeno all’incoronazione.»
E quelle furono le ultime parole che pronunciò Margareth prima di andarsene per sempre.
In quel momento io scoppiai a ridere di gusto.
«Visto? Disgusti persino tua madre, sei una nullità!»
Stefan
Da quel momento non ha più detto nulla, ha rifiutato tutto ciò che le domestiche le portavano.
“Sono due giorni che non mangia e non beve. Se continuerà, così morirà. Lei non fa nulla, da quel giorno è scesa in cucina si seduta e non ha fatto nulla, ha continuato a fissare il muro. Ormai i passi che fa li conosco a memoria ovvero, divano-bagno, bagno-cucina. Forse ho esagerato, forse sono solo geloso che lei abbia tutte quelle attenzioni
che desideravo io da piccolo” penso.
Ritornando a noi, oggi ho fatto preparare la sala da ballo. Sarà tutto perfetto.
Ora Melanie è seduta sul divano e accanto a lei c’è la domestica a cui si è molto affezionata, ma lei non dice nulla e nemmeno osa guardarla.
«Mia regina la prego mangi, non può continuare così, si sentirà male da un momento all’altro.»
Melanie non proferì parola.
«Ci penso io, tu vai» dico con un tono duro.
Le prendo la mano e la stringo con forza.
«Sai, oggi ho fatto organizzare una bellissima festa da ballo, ci sarà tutto il popolo. Fidati, ti divertirai.»
La sua mano diventò rossa, pensavo che l’avrebbe spostata o avrebbe detto qualcosa.
«Fai come vuoi, chi morirà non sarò io ma tu.»
Mi sono stancato.
Le prendo il mento e stringo la presa.
«Mi hai stancato, devi almeno mangiare, se non vuoi parlare sarà un piacere per me non ascoltare la tua voce stridula e insopportabile, ma ora devi mangiare.»
Non mi degna nemmeno di uno sguardo.
Non può continuare così.
«Domestiche, preparatela per questa sera, anzi no! Vedremo come si vestirà» dico divertito e con crudeltà. Ho già in mente come umiliarla.
Melanie
È come se mi avessero privato della voce, non riesco nemmeno a piangere e urlare, anche se lo vorrei con tutta me stessa.
Ormai ho capito di essere inutile, non ho più una ragioneper vivere, quindi non capisco il senso di sprecare energia.
L’unica cosa che posso fare è prendermi cura di me stessa, non ha senso continuare così, vorrei solo morire, so che digiunando non concluderò mai nulla ma almeno non potranno dirmi di essere grassa.
«Vestiti come preferisci, nessuno ti giudicherà.»
Se avessi le forze gli farei rimpiangere tutto ciò che mi ha fatto in questi giorni.
Non ho mai desiderato così tanto nella mia vita la morte di una persona. Ha reso la mia vita un inferno, se mi odia così tanto perché ha scelto proprio me? Perché ha deciso di sposarmi? Il motivo l’ho capito solo ora, ovvero farmi morire dentro. Se desidera la mia morte sarà accontentato.
Vado nelle cucine e prendo la polverina bianca che ho trovato in una stanza del castello, la immergo nel bicchiere e inizio a girare. Quando sto per bere vengo interrotta dalle domestiche che si inchinano.
«Signorina l’abbiamo disturbata?»
Non rispondo, svuoto il bicchiere nel lavello e con stanchezza mi dirigo in salotto.
“Non posso nemmeno suicidarmi. Forse sarebbe stato meglio che quel ragazzo ubriaco fosse riuscito a uccidermi” penso.
Salgo in camera e vado in bagno, mi spoglio ed entro
nella doccia, chiudo gli occhi e mi rilasso. A un certo punto sento delle mani che scendono verso la mia intimità.
«Ammettilo, ti piacerebbe avere dei bambini con me.»
Mi allontano velocemente coprendomi, esco indossando una vestaglia. Corro velocemente nella camera matrimoniale e mi siedo raggomitolandomi su me stessa.
“Non deve assolutamente vedere i lividi e tagli che ho sul seno, non dovrà sapere tutto ciò che mi è successo da piccola. Lui non merita niente, non merita il mio amore e la mia comprensione” penso.
Due ore dopo
Stefan
È giunto il grande momento, il momento in cui tutto il popolo conoscerà la mia futura regina. Io sono pronto e mi sono vestito con una camicia bianca di seta, giacca nera e pantaloni di seta nera. Lei miracolosamente ha indossato un abito da cerimonia.
Entriamo insieme e ci dirigiamo ai troni.
«Oggi popolo, sono qui per annunciarvi la mia incoronazione e il mio matrimonio con Melanie Duvall. È una donna molto volgare, non è capace di mettere al mondo un erede, ho accettato di sposarla solamente per il cognome nobiliare che aveva.» Da quel momento ci dichiarano marito e moglie davanti a tutti.
Melanie
In quel momento lo sguardo del popolo si posò su di me, mi guardano con compassione e disgusto.
Avrei tanto voluto che mia madre fosse qui con me, ma come al solito tutte le persone a cui voglio bene, mi abbandonano. Prima i miei vicini di casa, poi mia madre. Chi saranno i prossimi?
«E allora perché l’avete sposata? Anzi, perché non la riportate nel suo mondo?»
Iniziano a dire frasi del genere.
Fosse facile scappare da lui, e soprattutto dalla sua mente malata. Non ho mai chiesto di fidanzarmi o sposarmi, ma a quanto pare sarò murata dentro questo circolo vizioso di violenze e tradimenti, lui talmente folle e ipocrita da costringermi a baciarlo.
«Non la vogliamo qui con noi, non è all’altezza di essere la nostra regina.»
Iniziavo a sentirmi sempre più male, non ho mai ammesso di essere bella ma posso dire solamente una cosa: io sarò alla vostra altezza più di quanto voi possiate immaginare.
«È grassa, ha i fianchi larghi.»
«Bene può iniziare la cerimonia» disse Stefan.
«Oggi, popolo della Francia, siamo qui per festeggiare l’incoronazione del nostro futuro re Stefan V e la sua consorte Melanie Duvall. Possiamo quindi ora iniziare con la cerimonia: vuoi tu Stefan V Lacroix prendere in sposa Melanie Duvall dinanzi a tutto il popolo francese e restarle fedele nella buona e nella cattiva sorte, finché morte non vi separi?»
«Sì lo voglio» sorride malefico.
«E lei Melanie Duvall, vuole prendere il qui presente, Stefan V Lacroix come suo futuro consorte e restargli fedele nella buona e nella cattiva sorte finché morte non vi separi, giurando di far nascere un erede sano e forte?»
Deglutisco a fatica e mi volto verso quell’essere, annuisco.
«Bene vi dichiaro marito e moglie… ora passiamo all’incoronazione, oggi popolo, dinanzi a tutti voi proclamiamo Stefan Lacroix unico successore di Jeremy III e Cèline Verne.»
Posano la corona sul suo capo e successivamente lui si alza e si volta verso il popolo.
«Proclamiamo la qui presente Melanie Duvall regina di Francia dinanzi a tutto il suo popolo. Da questo momento nessuno potrà spezzare questo legame tra i due.»
Mi alzo tremolante e mi volto verso il popolo, Stefan mi porge la mano. Poso la mia mano sulla sua mano.
«Ora discendenti francesi inchinatevi davanti alla vostra salvezza.»
«Vostra maestà, potete iniziare a incamminarvi verso la sala da pranzo.» E mano nella mano ci dirigiamo verso quella stanza.
«Ti piace essere ora la padrona di questo immenso regno?»
Sorrido malinconica, all’improvviso arrivano dei fotografi e giornalisti.
«Maestà, come ci si sente a essere re?»
«Posso dire che è un onore essere il vostro re, poiché lo dico e ripeto che sarò al vostro fianco per qualsiasi necessità.»
«E lei regina, cosa ne pensa di questa situazione?»
«Ho sempre pensato, che voi del popolo siete la mia famiglia e sento il bisogno di proteggervi a ogni costo, al punto di mettere a rischio la mia stessa vita per la vostra, e per qualsiasi urgenza potete contare su di me.»
Mi guardano felici.
«Bene, inizieremo a pranzare dopo che le maestà avranno dato il primo assaggio.»
Seguo i suoi movimenti e prendo le posate, assaggio cosa c’è nel piatto.
Ho paura di dire qualsiasi cosa, non so come ci si comporta e non conosco le conseguenze in caso sbagliassi.
Mi pulisco il labbro con il tovagliolo.
«Bene ora è il momento tanto desiderato! Ballare con nostra regina Melanie.»
In quel momento si alzarono tanti ragazzi, cerco lo sguardo di Stefan e lui annuisce, insicura mi alzo dalla sedia e si avvicina un ragazzo dallo sguardo terrificante che mi porge la mano.
«Fai attenzione a chi hai sposato» mi sussurra.

Melanie [COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora