Lunedì mattina

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Cassie's pov

Era un lunedì mattina di fine settembre, anzi un lunedì mattina piovoso di fine settembre.

Arrivo a scuola, come sempre in ritardo, vado in classe, ma del professore nemmeno l'ombra, arriva un quarto d'ora dopo di me, come sempre del resto.

Passano le prime due ore e già non ce la faccio più, ho bisogno di un caffè

<<Prof, posso andare alle macchinette?>>

La professoressa acconsente e io mi catapulto fuori da quell'inferno che è la mia classe.
Scendo al primo piano e, come se non ci fossimo messe d'accordo, incontro la mia migliore amica, Anna.

Lei è il mio punto di riferimento, l'unica cosa bella che mi sia capitata in questa vita.

Inutile dire che è bellissima: alta, capelli ricci e di un colore che ricordano l'oro, un fisico da fare invidia alle modelle di intimissimi, degli occhi che assomigliano al cioccolato appena sciolto e che raccontano la sua intera vita.

Lei non frequenta lo scientifico come me, bensì lo scienze umane, quindi per vederci a scuola dobbiamo per forza incontrarci qui.

<<Ciao Anna, come va la tua giornata?>> chiedo curiosa di sapere se anche la sua è noiosa come la mia

<<Non me lo chiedere, in due ore ho già fatto una verifica e un'interrogazione>> ok la sua credo sia peggio della mia.

Avevano detto che il quinto liceo era difficile, però non credevo fino a questo punto.

Per non pensare al fatto che, non essendo ancora arrivato il nuovo professore di educazione fisica, non abbiamo neanche quelle due ore di svago.

Prendiamo i nostri caffè alla macchinetta e iniziamo a parlare con la bidella Gina, una signora sulla cinquantina, molto simpatica e sempre disponibile per fare due chiacchiere

<<Come stanno le mie belle ragazze?>>

<<Si tira avanti Gina, dimmi un po', hai saputo per caso quando arriverà il professore di educazione fisica?>>

Chiedo io nell'esasperazione più totale

<<Ho sentito il vicepreside parlare con un altro professore, diceva che tempo un paio di giorni e dovrebbe prendere servizio>>

<<Alla buon ora>> rispondo io, un po' ironica, ma neanche tanto.

Dopo quella conversazione saluto la mia migliore amica e torno in classe per finire questa giornata di pura noia.

Distanti, ma fatti d'istantiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora