Cassie's pov
Quando torniamo in albergo mi butto sul letto e continuo a ripensare alle parole di Giovanni, non mi sembra vero che finalmente siamo riusciti a dire quelle due parole che spaventano più di fare un discorso davanti a migliaia di persone.
Metto il pigiama e mi avvio verso la camera di Anna per raccontarle ciò che è successo, dal momento che, quando ci siamo rincontrate nel museo, non abbiamo avuto tempo per parlare.
«Adesso tu ti siedi sul letto e mi racconti tutto quello che è successo, senza tralasciare niente» mi intima la mia migliore amica.
«Non c'è molto da dire... eravamo davanti al quadro "Saturno che divora i suoi figli", e tu sai quanto mi fa male vedere quel quadro, ho cominciato a far uscire i miei pensieri e poi gli ho detto che lo amo» Anna sgrana gli occhi.
«E lui cosa ha risposto?»
«Ha detto che lui mi ama da quando l'ho quasi investito e che mi sono presa tutto di lui»
«Sono così felice che vi siate trovati, sono sicura che lui sia la tua anima gemella» mi dice poggiandomi una mano sulla guancia.
«Io invece sono sicura che lui sia il mio salvatore, perché è arrivato in un momento della mia vita in cui stava andando tutto male, ma quel giorno, su quella strada, lui mi ha sbloccato qualcosa dentro e, anche se inizialmente non volevo ammetterlo, anche io l'ho amato dal primo momento in cui l'ho visto» Anna mi stringe in un forte abbraccio per poi passarmi il mio telefono.
«Mandagli un messaggio e vai da lui, dopo quello che vi siete detti vi meritate di stare un po' da soli» le sorrido e comincio a digitare un "POSSO PASSARE DA TE?".
La risposta non tarda ad arrivare.
GIOVANNI: TI LASCIO LA PORTA UN PO' APERTA
Saluto Anna e mi avvio verso la camera di Giovanni, cercando di non farmi sentire dagli altri professori, ma appena arrivo alla sua porta uno spiraglio di luce appare dietro di me, mi volto e vedo una figura femminile appoggiata alla porta.
«Professoressa, mi ha spaventata»
«E tu invece mi farai licenziare, entra in quella stanza e non farti vedere da nessuno» le sorrido e faccio come dice.
Trovo Giovanni steso sul letto, senza maglietta e con gli occhi chiusi, così mi avvicino al letto e mi stendo accanto a lui, poggiando la testa sul suo petto.
«Non riuscivi a starmi lontana piccola Medici» mi stringe tra le sue braccia e mi lascia un bacio tra i capelli.
«Se vuoi posso anche andare via» faccio per alzarmi, ma Giovanni mi trattiene nelle sue braccia e comincia a farmi il solletico.
«No, ti prego, il solletico no!» comincio a ridere e a dimenarmi, finché Giovanni non si ferma e mi blocca le mani sopra la testa.
Vedo il suo sguardo che percorre tutto il mio corpo, fino a fermarsi in un punto preciso, il polso sinistro.
I suoi occhi si fanno cupi, mi lascia andare e si mette a sedere, io faccio lo stesso e comincio a sentire il cuore pulsare in maniera incontrollata.
«Cosa sono quelli?» le parole faticano ad uscire dalla mia bocca, così abbasso la testa e resto in silenzio.
«Ti prego dimmi che è stato qualcuno a farteli» scuoto la testa e una lacrima comincia a scendermi lungo la guancia.
Giovanni si alza dal letto e comincia a camminare avanti e indietro per la stanza, con le mani tra i capelli; mi alzo anch'io dal letto e mi avvicino a lui, cercando un abbraccio che arriva nel momento in cui lo tocco.
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Distanti, ma fatti d'istanti
RomanceCassie, una ragazza di 17 anni con un passato e una vita un po' difficili, incrocerá un paio d'occhi che potrebbero sciogliere un ghiacciaio e che probabilmente le stravolgeranno la vita. ⚠️Linguaggio scurrile, autolesionismo, scene esplicite⚠️