Questione di attimi

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Giovanni's pov

Per tutta la notte non ho chiuso occhio, appena iniziavo ad assopirmi, quegli occhi tornavano nella mia mente e iniziavo a sudare freddo.

Verso le 5:45 mi alzo, vado a farmi una doccia, per togliere il sudore e cercare di eliminare quello sguardo dalla mia mente.

Intorno alle 7:30 chiamo la concessionaria per chiedere se fosse arrivata la mia nuova macchina

<<Pronto?>>

<<Ciao Alessandro, sono Giovanni, ti ho chiamato l'altro giorno per prendere una macchina>>

<<Ah si, ciao, mi ricordi che macchina era?>>

<<Una Jeep nera>>

<<Ok ok, ho capito, puoi venire a prenderla nel pomeriggio>>

<<Va bene, grazie>>

Per far scorrere il tempo più velocemente, decido di andare a correre, mi infilo le scarpe ed esco di casa.

Cerco di non allontanarmi più di tanto, perché ancora non so orientarmi bene in questo paesino.

Verso le 11:00 ritorno a casa e vado subito a farmi una doccia.

Poi inizio a prepararmi il pranzo, oggi decido di fare qualcosa di semplice, un po' di riso con petto di pollo e insalata.

Dopo aver lavato i piatti, vado a dormire un po', sperando che quegli occhi me lo lascino fare.

Verso le 17:30 mi sveglio e mi accorgo di avere due chiamate perse da Alessandro, lo richiamo e risponde dopo due squilli

<<Perché non hai risposto?>>

<<Mi ero addormentato, scusa, posso ancora venire a prendere la macchina?>>

<<Certo, ti aspetto tra dieci minuti davanti alla concessionaria>>

<<Va bene, grazie, arrivo>>

Mi infilo le scarpe ed esco di nuovo di casa, dato che è un po' lontano devo accelerare un po' il passo.

Nonostante fossi distante riesco ad arrivare in tempo alla concessionaria, e trovo Alessandro ad aspettarmi

<<Wow, hai fatto in fretta, complimenti>>

<<Non potevo rischiare di non avere più la macchina, perché camminare a piedi sta iniziando a stancarmi>> dico con un po' di fiatone e nel mentre che Alessandro si sbellica dalle risate, entriamo nella concessionaria per firmare le ultime carte.

La macchina era già parcheggiata fuori dalla concessionaria e nell'istante in cui premo il pulsante per aprirla, mi appaiono - come una visione - di nuovo quegli occhi, e non posso fare a meno di non farli entrare nella mia anima, di lasciarmi scavare in profondità, di farmi risvegliare punti di cui non sapevo neanche l'esistenza.

Questa volta però, non mi soffermo solo sui suoi occhi, ma anche su tutto il resto: è come avere una dea di fronte a me; porta dei leggings che fasciano perfettamente le sue forme, una maglia corta che lascia intravedere un po' di pelle, di un colore leggermente scuro; i capelli, raccolti in una coda alta, che ondeggia da una parte all'altra, come sta facendo il mio cuore in questo momento; e i suoi occhi, di un colore simile alla corteccia di un albero bruciato, circondati da un paio di occhiali ottagonali, che li rendono ancora più belli.

In quei pochi secondi in cui mi sfila di fronte, e i nostri sguardi si agganciano, sento come se il mio cuore faccia dei salti mortali e prenda a pugni i polmoni.

Quando si allontana insieme alla sua amica, è come se mi risvegliassi da uno stato di trance.

Per cercare di colmare il vuoto che mi lasciò dentro, saluto Alessandro velocemente, salgo in macchina e vado a fare un giro.

Angolo autrice💕
Cassie si è impadronita dei pensieri di Giovanni, chissà come andrà a finire quando si incontreranno, votate e commentate, graziee❤️

Distanti, ma fatti d'istantiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora