Dolore strozzato

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Giovanni's pov

È la quinta ora e sono in palestra con la prima dello scientifico, ma la mia mente è ferma a due ore fa, in quel bagno.

Non so minimamente cosa mi sia preso, ma vederla piangere ha smosso qualcosa dentro di me, un senso di protezione nei suoi confronti.

Le miei mani erano nel posto dove dovevano essere: sul suo viso.

Quel contatto mi ha procurato una serie di scariche elettriche in tutto il corpo e nel momento in cui il mio viso era ad un palmo dal suo, sentivo il cuore battermi nei polpastrelli.

Dei minuti successivi non ho capito quasi nulla, mi sono ritrovato in uno dei bagni con il cuore in gola per la paura di essere scoperto.

L'unica cosa che mi preoccupa è se la sua professoressa abbia letto il biglietto che le ho lasciato, ma allo stesso tempo spero che lei abbia apprezzato ciò che ho scritto.

Anche se è una piccola frase, a volte poche parole possono cambiare la vita di una persona.

Cassie's pov

Scendo dal pullman e mi incammino verso casa, il tragitto è abbastanza breve e in cinque minuti mi ritrovo davanti al portone di casa, prendo le chiavi dalla tasca ed entro.

La prima cosa che vedo è mia madre ai fornelli

<<Ciao mamma, cosa prepari oggi?>> le chiedo lasciandole un bacio sulla guancia.

<<Oggi mi sono superata: carbonara!>> mi dice con un sorriso stampato sulle labbra.

Le sorrido e vado a poggiare lo zaino in camera.

Poco dopo sento il campanello suonare e vado ad aprire, in un attimo mi ritrovo le braccia del mio fratellino al collo.

<<Ecco il mio ometto! Com'è andata a scuola?>> gli chiedo cercando di tenerlo un po' fermo, dato che sembra un'anguilla per quanto si muove.

<<Benissimo, mi sono divertito un sacco!>> sorrido alzando gli occhi al cielo.

Certe volte lo invidio, vorrei tornare ad avere anch'io sette anni, nessuna preoccupazione e divertirmi a scuola.

Lui scende dalle mie braccia per andare in quelle di mamma e sento una mano possente stringermi il fianco.

<<Ciao papà>> lo abbraccio e gli lascio un tenero bacio sulla guancia.

<<Ciao tesoro, tutto bene a scuola?>> annuisco ed, esortati da mamma, ci sediamo a tavola per mangiare.

...

Dopo aver fatto il mio solito riposino pomeridiano, inizio a studiare per il compito di scienze di domani.

Il sistema circolatorio è un argomento abbastanza semplice, per me in particolare.

<<Le arterie, ricevendo il sangue dal cuore, lo conduc->> mi blocco di colpo, sentendo bussare alla porta in modo insistente.

<<Avanti>> la porta si apre ed entra Daniel, il mio fratellino, con una manina sul petto.

Subito mi precipito su di lui e inizio ad accarezzargli i capelli e a sentirgli il battito del cuore dal polso.

<<Daniel cosa ti senti? Ti fa male?>>

Mi appoggia le manine sulle spalle, con il fiato corto e scoppia in una grande risata.

<<Dovevi vedere la tua faccia hahah, era tutta così>> fa delle smorfie che riescono a strapparmi un sorriso, lascio un sospiro di sollievo e lo guardo con rimprovero.

<<Non farlo mai più, mi hai fatto prendere un colpo>> mi aggrappo a lui in un abbraccio da cui non può fuggire.

Lo tengo stretto a me come se, da un momento all'altro, potesse polverizzarsi davanti ai miei occhi.

Mi stacco da lui e tiro su col naso, cercando di nascondere una lacrima che insiste ad uscire.

<<Torna a fare i compiti adesso, se li finisci subito ti porto con me da Anna>> gli scompiglio un po' i capelli e lui, con un sorriso raggiante sulle labbra, esce dalla mia stanza.

Appena la porta si chiude sento il cuore che sembra volermi uscire dal petto, le voci nella mia testa iniziano a graffiare ogni mio pensiero, mi porto le mani alle orecchie per cercare di zittirle.

Inizio a respirare affannosamente, la mia piccola stanza adesso sembra essere enorme, vago senza meta alla ricerca del telefono 'c'è solo una persona che può aiutarmi'.

Digito quel numero che ormai conosco a memoria, nel mentre che aspetto una risposta, cerco l'armadio con la mano, appoggio la schiena e mi lascio scivolare per terra, cercando di far tornare il respiro regolare.

...

<<Ehy Cassie, come va?>> mi chiede con fare sospettoso.

<<S-sta s-succedendo di nuovo>>

<<Ehy ehy, ascoltami, respira, vuoi che vengo a casa tua?>> cerca di mantenere un tono calmo anche se so che sta andando in panico, lo fa sempre.

<<No, meglio di no, basta che stai in chiamata>>

<<Va bene, vuoi dirmi che cosa è successo?>> prendo un respiro profondo prima di iniziare a parlare

<<Daniel mi ha fatto uno scherzo...è venuto in camera con una manina sul petto-emetto un gemito strozzato-in quel momento non capivo più niente Anna>> scoppio a piangere, cercando sempre di non far rumore, così che Daniel non mi senta.

<<L'importante è che lui stia bene, adesso pensiamo a te. Com'è il respiro adesso?>>

<<Sto cercando di farlo tornare regolare>> mi basta sentire la sua voce per iniziare a calmarmi.

<<Perfetto, i battiti invece?>> mi porto le dita sulla carotide e mi rendo conto che i miei battiti stanno tornando quelli di sempre

<<Stanno tornando normali>>

<<Brava Cassie, ce la stai facendo, aspetta ancora un po' e vedi che passerà, io sono sempre qui>> questa frase mi strappa un sorriso involontario e ringrazio l'universo per aver fatto entrare nella mia vita proprio Anna, anche perché adesso non saprei come sopravvivere senza di lei.

<<Grazie, veramente non so come tu faccia ancora a sopportarmi>>

<<È il mio compito, e poi sei anche tu che sopporti me, quindi siamo pari>>

Mi accerto di essermi calmata del tutto e mi alzo, saluto Anna, dopo averla rassicurata che andasse tutto bene e torno a studiare, nella speranza che le voci nella mia testa me lo permettano.

Angolo autrice💕
So che è passato molto tempo, sono stata impegnata con la scuola e non ho avuto proprio tempo per scrivere, ma ora sono riuscita a completare questo capitolo e spero vi piaccia ❤️

Distanti, ma fatti d'istantiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora