Il giorno seguente Bixi iniziò, mogia, con la sua solita routine.
Fortunatamente per lei i macchinari erano talmente comodi, e semplici da usare, che bastava inserire una pietra del potere con i giusti materiali e automaticamente, tubi, lingotti, e legno lavorato venivano prodotti quasi come se fossero pane.
"Fortuna che è più semplice del previsto, altrimenti sono sicura che mi sarei anche potuta tagliare una mano. Non ho proprio testa oggi..." Pensò lei ansiosa, con la testa e il cuore appesantiti dal debito lasciatole da suo padre.
"Giuro che se mi hai combinato pure questo..."
Quando la fornace buttò fuori l'ultimo lingotto di bronzo, Bixi guardò verso l'entrata della città con un sospiro; decise di prendere a cuore il consiglio del sindaco e di andare a trovare Martha.
Camminò verso la parte orientale della città, facendosi guidare dalle indicazione che il sindaco le aveva fornito la sera prima. Durante quella breve passeggiata, Bixi si permise di ammirare la graziosa strada ciottolata e la fila di case a schiera; il marmo e la pietra, di cui erano costituiti gli edifici, erano sbiaditi e rovinati ad eccezione dei tetti, ancora colorati e danneggiati solo in parte.
Sapeva che quelle condizioni fossero normali; infondo le case, che ora abitavano i cittadini, una volta erano costruzioni degli Antichi poco prima che la loro arroganza li portò a distruggere la loro stessa civiltà per colpa delle loro macchine infernali.
Capiva perché la Chiesa della Luce, la religione che si estendeva in ogni parte del mondo, fosse così riluttante riguardo le Reliquie e i macchinari del Vecchio Mondo; la paura che si potessero ripete gli stessi errori di un passato così apocalittico, seppur lontano, aiutava la gente a essere più guardinga e responsabile su quello che si poteva trovare...e utilizzare.
"Fortuna che però permettano di usare tecnologie utili, come quelle del mio cortile. Quelle almeno non uccidono nessuno..."
Interruppe i suoi pensieri riguardanti la storia, quando si accorse di essere giunta a destinazione.
Era un modesto negozietto con degli scaffali di legno esponenti pane, pasticcini, delle torte e alcune crostatine alla frutta; li vicino v'era anche un tavolino rotondo, accompagnato da un paio di sedie, e posto sotto un grosso ombrellone per coprire dal sole.A sistemare il tavolo v'era una donna poco truccata e dal viso ovale; i suoi abiti rispecchiavano uno stile casalingo e i suoi capelli, tendenti all' arancio, erano raccolti in modo pratico in un foulard rosso pois.
"Mi scusi signora...mi dispiace disturbarla ma..."
La donna, accortasi di lei, osservò Bixi con una punta di sospetto e diffidenza.
"Si? Serve qualcosa?"
"T-Tu sei Martha, giusto?"
"Chi lo vuole sapere?" Domandò lei con un gentilezza forzata; come se, nonostante non si fidasse di lei, cercasse in tutti i modi di mantenere un tono fiero e composto.
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Il cuore che batte a Portia
Adventure@Copyright by Beatrixheart96 Anche se è una Fanfiction non copiare, o prendere spunto, dalla mia storia. Bixi è stata lasciata dal padre, alle cure di una zia, per molti anni ma alla fine l'uomo le fa recapitare una lettera, dove le comunica che la...