Chiuso il caso, le cose in centrale tornano quiete, forse anche troppo.
Pedro si limita a girare in archivio curiosando in vecchi casi ancora aperti, perché è rimasto scioccato di quelli chiusi.Inizialmente era partito da quelli, curioso di scoprire le tattiche dei suoi colleghi e imparare almeno qualche trucco, in fondo è abitudine in Accademia studiare su vecchi casi.
Ma c'è ben poco da studiare qui, forse l'unica è che ora sa esattamente come si scrive "mancanza di prove" e chiusura del caso.
Unici fogli con denuncia, analisi preliminare e poi la scritta a fine foglio e il bel segno di timbro "chiuso" in rosso al centro.Così, ha optato per quelli ancora aperti, in attesa di qualcosa di più interessante.
Si imbatte in fogli stropicciati e scarabocchiati, pezzi di dichiarazione cancellati e pensino il resto di un panino mangiucchiato.
Disgustoso.Dopo aver allontanato lo scatolone usato da qualche suo collega come secchio dell'organico e lavato le mani molte volte, torna sbuffando alla scrivania con un nuovo scatolone.
Dopo un paio di fogli si imbatte in una cartellina, così famigliare ai suoi occhi.La sposta con cura sulla scrivania, allontanando lo scatolone, cercando di capire perché ne è attratto così tanto.
Appena aperta, il viso di una donna triste e livida, impressa in una foto, lo fa ingoiare a vuoto.
Ecco perché gli era così famigliare, Elisabetta è il nome sulla prima riga.Ricorda che Kim gli ha fatto vedere questo e altri casi, ma a quei tempi non aveva lo stomaco di leggerla con cura.
Si sente quasi in colpa, come se quel giorno avesse fatto un torto a questa donna, così decide di rimediare magari così dando una mano alla sua coscienza.Legge con cura la dichiarazione della donna, le foto dei lividi e le note dell'infermiere e scopre che in questo caso anche le ragazze della palestra hanno lasciato una testimonianza.
Le prove sono tangibili, la storia non presenta fraintendimenti e le parole di tutte le donne sono chiare e concise.
Eppure alla fine dei fogli la scritta "mancanza di prove" è scritto in grande e in rosso.
Perché?Questa donna è stata uccisa dal marito, poteva essere protetta, poteva essere salvata e invece...
"Mancanza di prove."Chiude la cartellina, iniziando a ticchettare la matita sulla scrivania.
Ha bisogno di risposte, sicuro che non le avrà qui e neppure tra i suoi colleghi.
Può trovarle solo in un posto.Afferrando la giacca lascia l'archivio, convinto di voler sapere la verità.
Tutta la verità.Saluta con gesti veloci i colleghi rispondendo alle domande di dove stia andando in modo vago, se non sono sinceri loro, perché deve esserlo lui.
Sta per uscire dalla centrale, quando una donna gli finisce addosso.
"Chiedo scusa io..."
Si ferma osservando la donna che trema davanti a lui.
Un braccio stretto al petto come se fosse rotto, il maglione verde macchiato di rosso, lividi sul viso con un leggero scivolo di sangue sul labbro e sotto al naso a gocciolare sulla bocca.
E due occhi verdi lucidi e arrossati, gli occhi più tristi che abbia mai visto, uno sguardo che ha già visto."Io...
Ho bisogno di aiuto...
Ma non so...
Io...
Mio marito..."È abbastanza chiara la situazione, nonostante la donna balbetti con difficoltà dovuta alla ferita sul labbro per poi scoppiare in lacrime cadendo in ginocchio.
Thomas notando la scena accorre subito verso di loro e non è il solo."Che succede qui?"
Chiede il loro superiore, osservando la scena quasi con noia.
Pedro dentro di sé trema furioso, non vede come lui i lividi?
Non sente l'odore del sangue che ha addosso?
Non sente il cuore della donna tremare?
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The Queen 5 (scacco alla regina)
Mystery / ThrillerAvranno mai un attimo di pace? Victor anche da morto continua a disturbare la pace in villa Queen e il problema Fernandes è li in attesa di essere risolto. Due poliziotti hanno appena bussato alla porta della The Queen, cosa succederà ora? ancora mo...