capitolo 38 più di un re

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Due giorni e il telefono di Kim tace.
Tutti restano in allerta, gli uomini sono già stati posizionati 24 ore su 24 su ogni angolo di città e Simon è entrato in ogni telecamera e sistema di sicurezza della città.
Tutto tace con ansia e loro aspettano.

Kessie seduta sul divano, agitata sbuove la gamba tenendo con mano sudate il telefono.
Non lo ha lasciato un attimo, nessuno chiama perché sanno che il telefono lo ha lei e tutto tace.

La notte non dorme serena, anche se le continuano a dire che deve riposarsi per l'azione, ma l'adrenalina nelle vene è troppo forte persino per stare ferma.
Passa da uno stato di euforia alla paura più pura.
Ha paura di trovarsi faccia a faccia con quell'uomo, ha paura di sbagliare qualcosa, ma più di tutto ha paura di deludere tutti, soprattutto Kim.

Si perde in quel solito circolo di ansia e adrenalina, finché non vede Camilla sbuffare e scendere le scale di tutta fretta.

"Io adoro Kim, ma quando si tratta di curarla è una peste.
Io sono in ritardo per il turno, le porti tu un po' di thè e biscotti?
Deve mangiare per due, ma non se lo vuole mettere in testa.
Ci pensi tu?
Grazie mille..."

Kessie riesce solo a balbettare, Camilla non le dà il tempo di rispondere, è già uscita di casa.
Sospira, non giudica Camilla, sa quanto la the Queen possa essere insopportabile quando si sente fragile.
Non le dispiace dare una mano e poi spera che passare un po' di tempo con Kim la distragga un po'.

Telefono in tasca dove lo può sentire con certezza e si mette a preparare il thè.
Da quando Kim è incinta, il suo olfatto e il gusto sono molto delicati, ormai le spezie in casa sono quasi vietate.
L'unica che riesce a fare il thè perfetto di Kim è Carter, ma farà del suo meglio.

Acqua non troppo calda, the verde amaro, e solo mezzo cucchiaino di zucchero.
Lasciare in effusione per tre minuti, girare lentamente e non toccarlo più, sospira spera di averlo fatto buono.

Sale al piano superiore, attenta a non far cadere il vassoio con the e biscotti al cioccolato fondente.
Basta un leggero tocco alla porta e le viene dato il permesso di entrare.

Il primo sguardo va al letto, sciocca a pensare che l'avrebbe trovata là, invece è sulla mensola della finestra a leggere un libro utilizzando una mano sola, dato che sull'altro braccio ha in vena una flebo.

"Dovresti stare a riposo."

Ridacchia, posizionando il vassoio sul tavolino vicino a lei.
Lei mette via il libro per poi passare lo sguardo da lei al vassoi, sicuramente sta facendo due più due e sbuffa alzando gli occhi al cielo.

"Mi sento un animale all'ingrasso, immobile a letto, mangiando sei volte al giorno.
Fammi indovinare, Camilla?"

Kessie si limita ad annuire, sarebbe inutile mentire, ma almeno la trova di buon umore dato che prende il thè e un paio di biscotti senza lamentarsi.
La osserva portarsi alla tazza alle labbra si sente soddisfatta di non vederle in viso una espressione di disgusto, certo non fa un sorriso di piacere come quando beve quello di Sara ma almeno non è corsa a vomitare in bagno.
Fidatevi, non è scontato.

"Stai bene?"

Le chiede Kim, sorseggiando il thè e mangiucchiando un paio di biscotti, sa che non ne mangerà di più.
Kessie si siede ai piedi del letto, pronta a rispondere che sta bene, che va tutto bene, ma un nodo le si forma in gola.

"Io...
Ecco...
Non so...
Non so cosa sto facendo in realtà."

Si lascia andare Kessie, era sicura che venire da lei l'avrebbe distratta e invece più la guarda e piu si ricorda del suo compito.
Abbassa lo sguardo, l'ansia torna con prepotenza.
Sospira, accarezzando la tasca dove è conservato il telefono, ancora tace.

The Queen 5 (scacco alla regina)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora