capitolo 16 coscienza tascabile

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Non c'è cosa più bella che tornare a casa e sdraiarsi sul divano in santa pace, soprattutto quando i babuini dei suoi amici non sono qui a fare il loro solito casino.
Kim sospira, maledicendo questo senso di stanchezza perenne che negli ultimi giorni non le dà pace.

In realtà non sta facendo niente di che tutto il giorno, ha dimezzato gli sforzi e i vizzi eppure il suo corpo non è contento.
Potrebbe parlarne con il dottorino, ma quel damerino inizierebbe una ramanzina che potrebbe non finire bene
Per lui naturalmente.

Con una sigaretta tra le labbra, ascolta con l'orecchio destro il mormorio di Loredana e le sue sorelle in cucina, insieme a un delizioso profumo di cucinato.
Con il sinistro invece sbuffa nel sentire kessie e Gemma organizzare una uscita per il pomeriggio dopo, cercando già una buona scusa da usare quando la inviteranno con loro.
Poi si ferma da tutti i pensieri e quasi vorrebbe darsi uno schiaffo in fronte, lei non ha bisogno di nessuna scusa, dirà semplicemente no.

"Giornata strana vero?"

Sara la risveglia dolcemente dai suoi pensieri, sedendosi vicino a lei e stringendosi nel suo maglioncino ridicolosamente a pupazzetti.
Il mese di novembre inizia a farsi sentire, ma è comunque divertente vederla così freddolosa nonostante il riscaldamento acceso.

"Camilla ha già portato Mandy in ospedale e Mary è rimasta a lavoro, ultimamente si lascia troppo prendere dal lavoro."

Piano piano si avvicina a Kim, convinta forse di distrarla con le sue chiacchiere, fino ad appoggiarsi con il capo sulla sua spalla.
Piccolo cucciolo in cerca di coccole.

Kim spegne la sigaretta, nonostante sia a metà, per poi abbracciarla spingendola sul proprio petto.
Non c'è bisogno di sottolineare che la spenta perché da fastidio alla biondina e poi ultimamente preferisce più il suo dolce profumo di cocco che la puzza di sigaretta.

"Ne ho parlato con Stefano ed è d'accordo nel dividere la sua stanza con Mandy finché non si sistemerà.
So che non è prudente avere in casa la stessa donna che ha quasi causato una guerra.
Ma..."

Sospira Sara, coccolandosi ancor di più tra le braccia della amica, lasciandosi cullare dalle sue carezze sulla schiena.
Inizialmente non sa come finire la frase, sa che il gesto di Mandy a fatto scattare una guerra e tanto dolore, sa anche che se non ci fosse stata tutta la storia del consiglio forse quella guerra sarebbe continuata.
Ma...

"Ho provato a vederla come una nemica, ma oggi più la guardavo e più avevo pena di lei.
Durante le guerre noi possiamo sempre contare sulla nostra famiglia, mentre lei era da sola a subire tutto quel dolore.
Non riesco ad odiarla."

Kim sbuffa, Sara non riesce ad odiare niente e nessuno, figurarsi quella donna.
Persino a Kim è completamente indifferente quella donna, nonostante con i suo gesto a causato tanti casini, un po' come il battito di una farfalla che fa scoppiare un uragano dall'altra parte del mondo.
Eppure gli è completamente indifferente.

"Mandy era già una vittima a quei tempi, una donna completamente ossessionata da un uomo la cui unica ossessione era fare soffrire gli altri.
Non credo possa esserci esistenza più tossica di quella.
Voleva solo vendetta e mai questa porta luce tra i propri demoni."

Sara solleva leggermente il viso verso l'amica, rapita dai suoi pensieri così freddi e distaccati in realtà, ma veri.
A volte dimentica l'indifferenza di Kim verso il mondo, eppure forse è questo suo difetto a renderla una combattente.
Lei non aiuta quelle donne perché è buona, ma perché è giusto, non tutti lo farebbero.
Nemmeno i più buoni.

"Quello che ha fatto in passato non conta più nulla, ora può finalmente rinascere e cominciare da capo.
E con una buona guida, forse imparerà a convivere con i suoi demoni."

The Queen 5 (scacco alla regina)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora