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Eccoci qui giunti alla decima storia del calendario dell'avvento!
Oggi, la storia sarà ispirata al balletto senza tempo "The nutcracker" scritto da Ernst Theodor Amadeus Hoffmann.
Non sarà mai bellissima quanto quella del suo scrittore ma diciamo che ci ho provato.
Se volete supportare questa nuova rubrica, ricordatevi di votare e commentare le storie e se vi va passate a dare un'occhiata al mio profilo.
Come sempre, vi auguro una buona lettura.Ciao! Il mio nome è Clara e vi vorrei raccontare di un Natale un po' particolare che ho vissuto quand'ero piccola.
Era la vigilia di Natale, papà aveva organizzato una festa per noi, i suoi figli, e per i suoi amici.
Mentre io e mio fratello Fritz, aspettavamo di scartare i nostri regali e per placare il nostro entusiasmo, ci mettemmo a danzare.
Ad un certo punto arrivò lo zio Drosselmeyer che portò i regali a tutti i bambini e poi ci intrattenne con dei trucchi di magia.
Dopodiché, mi regalò un bellissimo schiaccianoci a forma di soldatino.
Probabilmente invidioso, Fritz mi strappò il giocattolo dalle mani e me lo ruppe.
Fortunatamente però, zio Drosselmeyer riuscì a ripararlo.
Poco dopo, arrivarono anche gli altri invitati e cominciammo a danzare e festeggiare.
Quando la festa finì e tutti gli invitati se ne andarono, andai a dormire anche perché ero molto stanca.
All'improvviso, come per magia, tutto intorno a me cominciò a crescere: l'albero di Natale, la sala da ballo, i giocattoli e soprattutto un numero infinito di topi che cercavano di rubarmi lo schiaccianoci.
Provai a scacciarli in tutti i modi e ad un certo punto, lo schiaccianoci prese vita e si unì alla battaglia insieme ai soldatini di mio fratello rimanendo poi solo con il re dei topi che lo mise in seria difficoltà.
Per cercare di salvare il mio schiaccianoci, tirai una scarpetta al topo disorientandolo; lo schiaccianoci lo colpì e lo uccise.
Dopodiché, fu avvolto da una strana magia e si trasformò in un bellissimo principe e insieme, ci addentrammo in una foresta innevata.
Entrammo nel mondo dei dolciumi dove ad accoglierci c'era una graziosa fatina che disse di chiamarsi "Fata Confetto" e il principe Coqueluche che ci presentò l'enorme castello.
Lo schiaccianoci, oramai divenuto principe, raccontò della sua vittoria sul re topo e del mio gesto che lo aveva aiutato ad ucciderlo.
Data quella testimonianza, i piccoli esserini, decisero di organizzare una festa in mio onore.
La Fata Confetto si inchinò davanti a noi e poi ci condusse davanti a una slitta trainata da renne.
Ci sedemmo e la slitta spiccò il volo tra i saluti e l'incredulità di tutti.
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Christmas tales
Short StoryDato che oramai dicembre è arrivato e con lui è arrivato anche il countdown per il Natale, ho pensato di creare un calendario dell'avvento. Ogni giorno uscirà una breve storia di generi diversi (horror, thriller, fantasy...) per 24 giorni. Spero che...