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Ed eccoci qui al quindicesimo giorno di Natale!
Oggi sarà una storia di fantasia.
Tante volte mi sono domandata " E se i modi di dire diventassero reali?" così ho deciso di scriverlo.
Se volete supportare questa nuova rubrica vi invito a votare e commentare la storia e se vi va, passate a dare un'occhiata al mio profilo.
Be' che altro dire se non "buona lettura"?Era il mese prima di Natale e come ogni mattina, mi svegliai presto per andare a lavorare nella mia locanda.
Infilai velocemente la mia gonna marrone che abbellii con un grembiulino bianco candido e sopra misi una camiciola dello stesso colore del grembiule.
Uscii di casa e mi avviai verso la locandina.
Quando arrivai misi un po' in ordine il bancone prestando attenzione che tutto fosse in perfetto ordine.
Già il mese prima di Natale, la locanda si cominciava ad affollare enormemente di persone.
Ad un certo punto, entrò Dick, un giovane commerciante alle prime armi.
«Buongiorno Melissa» disse sorridente.
«Buingiorno a te, Dick. Come mai questo sorrisone?»
«Domani partirò per l'Italia e dicono che farò ottimi affari»
«Non preoccuparti, ce la farai senz'altro» dissi versando in un bicchierino il liquore che prendeva sempre.
«Lo spero» sospirò bevendo tutto d'un fiato il bicchierino.
Parlammo ancora per qualche minuto, poi, si alzò e si avviò verso la porta.
«Che la Madonna ti accompagni!» esclamai.
«Lo stesso vale per te!» rispose.
Passarono varie settimane finché non mi arrivò una lettera da parte di Dick il quale diceva che aveva fatto un'ottimo affare e in più aveva sognato ogni notte la Madonna.
Ero strafelice, Dick era un bravo ragazzo e se la meritava questa fortuna.
Seduti ad un dei tavoli, Matthew e la sua cerchia di amici, stavano brindando a qualcosa.
Così, curiosa, mi avvicinai a loro.
«A cosa state brindando»
«Il nostro buono e vecchio Matthew si sposa!» dichiarò uno dei suoi amici.
«Davvero?! E non mi dici niente?» dissi facendo la finta offesa.
«Lo so, lo so, volevo lasciarlo per un po' segreto» ammise.
«Fammi indovinare cosa stai per dire "mogli e buoi dei paesi tuoi"»
«Esatto. Comunque tu sei invitata»
«Verrò sicuramente!»
Un mese dopo, il 20 dicembre, Matthew e la sua fidanzata si sposarono ma come per magia, la donna si trasformò in un bue proprio come il modo di dire che usava Matthew e che il mese prima avevo usato io!
Da quel momento in poi, si diffusero strane voci sul mio conto, pensavano che io fossi una strega.
Un giorno, stanca delle provocazioni di un rozzo omaccione, non stetti più zitta.
«Va all' inferno, Ben!» urlai rossa di rabbia.
Il giorno dopo, il giorno di Natale, Ben dichiarò di essere stato all'inferno e mi accusò di avergli fatto qualche strano sortilegio.
Così, un gruppo di uomini mi catturò e mi uccise.
Ora sono qui, a scrivere questa storia ma non riuscirete a vedere altro se non una penna che scrive da sola perché ora sono uno spirito che vaga sulla terra senza pace.
Ogni Natale mi piace giocare qualche scherzetto per divertirmi, perciò state attenti a come userete i modi di dire.
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Christmas tales
Short StoryDato che oramai dicembre è arrivato e con lui è arrivato anche il countdown per il Natale, ho pensato di creare un calendario dell'avvento. Ogni giorno uscirà una breve storia di generi diversi (horror, thriller, fantasy...) per 24 giorni. Spero che...