Capitolo 2

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"DUUUUUUSAAAAAANNNNN! La palla non è un tuo privilegio, è un privilegio della squadra che aspetti a passarla a Federico"

Sapeva perfettamente che la palla non era una "cosa" sua, ma era più forte di lui voleva a tutti i costi sbloccarsi ed era convinto che più provasse in allenamento meglio avrebbe fatto in partita; o almeno questa era la sua idea di partenza se non fosse che le cose non gli andavano bene né in allenamento né tanto meno in partita. Si sentiva totalmente bloccato: non riusciva a fare più gol, non sentiva più di essere padrone del suo corpo che stava cominciando a dargli più di qualche problema.

Non rispose al mister, passò la palla a Chiesa e continuò ad allenarsi senza proferire parola.

"Ok ragazzi per oggi abbiamo terminato, ci vediamo domani mattina. Mi raccomando stasera non fate troppi strapazzi".

"Dus tutto bene? Non volevo farti razziare dal mister poco fa..."

"Fe' tutto apposto tranquillo...sono io che mi scuso per ciò che è successo"

I due si strinsero in un veloce abbraccio e Dusan corse negli spogliatoi, si cambiò in religioso silenzio ignorando completamente tutti e tutto. In quel momento desiderava solo sparire, rintanarsi a casa e prepararsi per la sessione di allenamento dell'indomani cercando di dimenticare tutto ciò che era accaduto.

Come spesso accade in queste situazione però qualcosa gli rovinò i piani:

"Signor Vlahovic ha un intervista con Sky, mi deve seguire e anche velocemente"

Ci mancava solo questa oggi pensò...

"Non possiamo rimandarla sono davvero distrutto" disse speranzoso.

"No, mi spiace"

Si alzò dalla panchina bofonchiando, raccolse le sue cose e con tutte le forze che gli erano rimaste in corpo si alzò seguendo Paolo.

Odiava le interviste in questo periodo, tra le prestazioni calanti e la pubalgia che gli rimarcava la sua presenza nel corpo, parlare con un giornalista era davvero l'ultima cosa che desiderava fare anche perché da qualche mese le domande erano sempre le medesime.

Quando fu nella sala che avrebbe fatto da sfondo all'intervista, si trovò davanti una figura esile ma slanciata di una ragazza e subito si mise sull'attenti. Se l'intervistatrice fosse stata lei questo poteva voler dire solo una cosa...GOSSIP. Dusan Vlahovich odiava il gossip, odiava chiunque cercasse di intromettersi nella sua vita privata cominciando a costruire palazzi e castelli solo in base a delle supposizioni o al fatto che amava divertirsi in discoteca come un normalissimo ventenne.

Dusan non poteva ridursi solo a quello, non in campo o allo stadium almeno lì erano i luoghi di Vlahovic.

A riportarlo sul pianeta terra fu la mano della ragazza che si agitava freneticamente davanti ai suoi occhi.

"Signor Vlahovich si sente bene? Vuole che le chiami qualcuno?" chiese preoccupata la ragazza.

"No sto bene...sono qui per l'intervista, dov'è il suo collega?"

"Non c'è nessun collega! Sono io che curerò la sua intervista quest'oggi...mi presento sono Martina Marino giornalista di Sky Sport nonché ideatrice del programma "5 minuti con...""

"Ci dev'essere un errore...io non rilascio interviste che trattano di vita privata"

"Oh signor Vlahovich può stare sicuro che il mio programma si limita a parlare solo ed esclusivamente di calcio non mi interessa la sua vita al di fuori di qui" disse schietta.

"Si certo ed io dovrei crederle...senta io non ho tempo da perdere con lei mi dica a cosa è realmente interessata e finiamo qui questa messa in scesa" disse lui con fare scocciato.

"Le ripeto che non c'è nessuna messa in scena...può anche verificarlo lei stesso"

"No non ho voglia"

Martina rimase sbalordita, gli avevano detto che mister serbia era tutto d'un pezzo...solo che non pensava fosse tutto d'un pezzo di merda. La ragazza non si scompose, raccolse il suo buon senso e gli parlò francamente:

"Senti Dusan detto onestamente scoccia anche a me essere qui perché il mio lavoro dovrebbe essere tutt'altro, ma si dia il caso che la mia promozione debba passare da te e da questa intervista...quindi o collaboriamo o collaboriamo..."

"Ascoltami tu piuttosto MARINA, MARTINA come ti chiami...io non ho voglia di sentire tutta la tua lagna, perciò, fai una cosa inventata quattro storielle su di me e usale a tuo piacimento, tanto a me non importa"

"Ma quali storielle?! Io ho bisogno di sapere i tuoi allenamenti e i tuoi movimenti sul campo...santo cielo dove vai?"

Ma ormai era troppo tardi Dusan si era allontanato dalla stanza lasciando Martina in balia dei suoi discorsi.

"Vedi che stronzo..."








Spazio autrici:

Primo incontro frizzante tra i nostri due protagonisti, voi che ne pensate? E pensare che siamo solo all'inizio...

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Take my hand- Dusan VlahovicDove le storie prendono vita. Scoprilo ora