Capitolo 12

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Anche quella settimana trascorse al volo e presto arrivò il venerdì pomeriggio orario in cui Martina e Dusan dovevano partire per andare verso il territorio delle Langhe.

Durante tutta la settimana Martina aveva pensato più di una volta di bidonare Dusan, non perché avesse fatto qualcosa di male ma perché pensava che stessero correndo troppo; a toglierle quei pensieri dalla testa ci pensava sempre Alessia che continuava a ripeterle che non stava facendo nulla di male e che non doveva vedere per forza dei doppi fini alla "maggiore conoscenza" che le aveva chiesto Dusan.

Dopo un recap veloce di tutto quello che aveva preparato da portare con sé Martina si sedette nel divano di casa sua e cominciò a riflettere su quanto questa conoscenza, semmai avesse avuto risvolti, avrebbe cambiato la sua vita e quella del calciatore, non aveva grosse pretese o speranze stava davvero andando lì priva di ogni aspettativa solo con l'intento di godersi l'esperienza e l'ottima compagnia di Dusan, ma non poteva negare a lei stessa che quel piccolo tarlo che aveva le ronzava sempre di più e creava non poco *rumore* dentro di lei.

Dall'altra parte anche Dusan stava caricando la macchina e si accingeva a chiudere il cancello di casa sua per dirigersi a casa della ragazza e dare il via al loro week-end.

Anche Dusan aveva tanti pensieri che gli annebbiavano la mente; sentiva che tutto ciò che stava accadendo fosse strano, ma di una stranezza positiva di quella che, ormai da tanto tempo, non provava più. Dalla rottura con Vanja tutto per Dusan era cambiato e lui stesso si era ripromesso di concentrarsi solo ed esclusivamente sulla sua vita lavorativa perché non la poteva rimettere in pericolo per uno stupido sentimento quale l'amore.

Poi però a sconvolgere tutti i piani ci aveva pensato Martina una ragazza tanto dolce quanto caparbia, l'unica che Dusan non fosse riuscito ad ammaliare con il suo savoir-faire; ora non che si trattasse d'amore, troppo presto per identificarlo, ma di certo qualcosa era e proprio quel qualcosa lo aveva spinto ad offrirle di trascorrere due giorni insieme lontano da tutto e tutti ed in più di dedicargli la sua doppietta.

*Ehi Marti, puoi scendere*

*Arrivo subito*

Martina fece un ultimo respiro profondo prima di chiudere casa sua e scendere per raggiungere Dusan. Con quel gesto sperava di mettere a tacere tutti i suoi dubbi e le sue titubanze e far in modo di riuscire a godersi il viaggio. 

Tutto dentro di lei si rasserenò quando vide il Serbo che scese subito dall'auto per venirle in contro e toglierle di mano il borsone per riporlo nel porta bagagli ed aprirle la portiera dell'auto.

Tutto dentro di lei si rasserenò quando vide il Serbo che scese subito dall'auto per venirle in contro e toglierle di mano il borsone per riporlo nel porta bagagli ed aprirle la portiera dell'auto

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Il viaggio era iniziato con non poco imbarazzo, ma a farlo sparire ci aveva pensato Rauw Alejandro.

"Discutir contigo es como un tiroteo...Y pienso en morirme el primero, oh, oh-oh-oh-oh" cantarono all'unisono l'ultima strofa della canzone.

"Non pensavo ti piacesse questo genere di musica" disse Martina rivolgendosi al calciatore.

"Adoro il reggaeton e più in generale le canzoni in spagnolo...invece io non pensavo avessi questa bella pronuncia come fai?"

Take my hand- Dusan VlahovicDove le storie prendono vita. Scoprilo ora