Sembravano due adolescenti in viaggio per la prima volta e senza che i genitori lo sapessero.
Da quella sera non riuscivano più a tenere lontane lue loro labbra, ma stavano in guardia per non farsi scoprire. Ogni occasione era buona per sfiorare le mani, toccarsi e poi finire l'uno sulle labbra dell'altro.
Avevano inconsciamente deciso che in quei giorni non gli sarebbe importato se qualcuno li avesse scambiati per una coppia era ciò che li faceva stare bene in quel momento.
Dopo la colazione decisero, di raggiungere i signori Abbono per cominciare il tour guidato delle cantine.
"Ecco i miei splendidi ragazzi! Adesso che ci avete raggiunto siamo pronti per partire!" disse entusiasta Ernesto.
Del gruppo i più giovani erano Martina e Dusan, ma questo non gli dispiacque anzi lo presero come motivo di ispirazione nello stare con gente che aveva molta più esperienza di loro.
Fu una passeggiata enormemente ricca e piena di tante risa che univano tutto il gruppo nonostante le età diverse, visitarono non solo i vigneti, ma anche le botti e assistettero anche al processo di imbottigliamento del Barolo; non mancavano di tanto in tanto le degustazioni di vino che resero i due giovani, alla fine del tour, abbastanza allegri e rossi in viso; nulla di scabroso solo un leggero luccichio negli occhi tipico di chi beve "tanto" e non è abituato.
"Sembri un pomodoro...ma quanto hai bevuto?" disse Dusan ridendo.
"Meno di te sicuramente! Alla faccia di chi dice che sei astemio e che non ti piace bere" rispose.
I due si guardarono per una manciata di secondi e scoppiarono in una grossa risata contemporaneamente.
"Mi sa che abbiamo esagerato entrambe forse è il caso di ritirarsi nelle stanze e riprenderci per il pranzo" continuò la ragazza presa da un momento di lucidità.
"Hai ragione, ma lasciami almeno darti un ultimo bacio prima di separarci" Dusan non ci pensò due volte, tirò Martina a sé, posò le sue mani nei fianchi di lei con una presa ben salda e baciò come non aveva mai fatto con nessun'altra era un bacio che non le avrebbe mai dato se non fosse stato leggermente brillo perché un bacio così non lo si da ad una "collega".
Quando si staccarono rimasero a guardarsi per un tempo non quantificabile e le guance di Martina si tinsero di un rosso ancora più accesso perché Dusan aveva spostato la sua mano destra dal fianco della ragazza alla sua guancia e continuava a toccarle le labbra con uno sguardo penetrante.
Andarono ognuno nelle proprie camere, così come avevano concordato, ma ci andarono ricchi di pensieri che gli frullavano in testa perché entrambi sapevano che quel bacio lo avrebbero ricordato da oggi fino al per sempre e che aveva, volente o non volente, segnato l'inizio di qualcosa.
Quando si videro per il pranzo Dusan rimase ammaliato dalla bellezza di Martina, non indossava nulla di particolare se non un vestito color ocra lungo con dei motivi diversi di colore nero; la ragazza aveva deciso di lasciare i lunghi capelli marroni sciolti e si vedeva che non li aveva asciugati con il phon perché non avevano una piega ben definita.
Anche Il Serbo non era da meno, nel suo indossare una semplice maglia bianca ed un pantalone verde risultava essere elegante e, senza volerlo, era anche complementare ai vestiti che indossava Martina.
Entrambi si guardarono e si scrutarono per tutto il pranzo, che fu colorato, ancora una volta, dalle loro risate dai loro baci che si scambiavano tra una portata e l'altra.
Terminato il pranzo, i due ragazzi si congedarono per sistemare i bagagli dato che nel pomeriggio sarebbero rientrati a Torino a casa degli impegni lavorativi che li richiamavano all'ordine.
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Finito il carico bagagli in auto e fatto il check-out, lasciarono la struttura e si misero in macchina; il viaggio fu meno imbarazzante rispetto a quello dell'andata ed in men che non si dica si ritrovarono in territorio torinese.
"Non voglio ancora separarmi da te...che ne dici se stasera vieni a casa mia per cena, ti preparo qualcosa di leggero e poi guardiamo un film" esordì Dusan affermando Martina per un braccio prima che lei potesse scendere dall'auto.
"Si! Nemmeno a me va tanto a genio di dovermi separare da te" risposte e presa da un impeto di sicurezza si sporse verso Dusan e lo baciò fugacemente, poi scese dalla macchina salutandolo.
Entrando a casa Martina si sentiva super euforica e non si fermò a razionalizzare ciò che era successo in macchina con Dusan, si disse semplicemente che voleva seguire il flusso come le aveva suggerito la sua migliore amica un po' di tempo fa.
Ah già Alessia! Chissà cosa le avrebbe detto...Martina si era appuntata in mente di chiamarla l'indomani così da poterla aggiornare su tutto ciò che era successo in quei giorni.
Dopo aver sistemato il borsone si stese a letto e si riposò in attesa di un messaggio di Dusan.
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Anche Dusan era euforico tanto quanto Martina e continuava a pensare a quando avrebbe ricongiunto le sue labbra a quelle della giovane torinese che ormai erano diventate quasi un'ossessione per lui.
Nemmeno lui stava pensando a tutto quello che sarebbe scaturito da quei baci a livello sentimentale al momento stava solo godendo della compagnia della ragazza e dei suoi meravigliosi baci che quasi gli ricordavano il sapore delle sue caramelle preferite di quando era bambino.
Arrivo a casa, sistemò il suo bagaglio e cominciò a sistemare casa sua per renderla super presentabile per accogliere Martina e più il tempo passava più Dusan era felice ed infatti in man che non si dica era giunto il momento di andare a prenderla e dare il via ad un altro momento magico che avrebbero condiviso.
Spazio Autrici:
Eccoci con un capitolo leggermente di passaggio...anche se all'interno secondo noi ci potrete trovare tante perle.
Scusateci sempre per la lunghe attese
M&A
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Take my hand- Dusan Vlahovic
FanfictionIn un millesimo di secondo si creò il caos attorno a lui, persi di vista il mio collega e non capii più nulla; l'unica cosa che notai fu la sua confusione e il suo nervosismo...non ci pensai due volte: "Prendi la mia mano Vlahovic". Dicono che un t...