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La curiosità e il coraggio spesso ci portano a superare le barriere che noi stessi abbiamo costruito, aprendo la porta a incontri inaspettati e connessioni sorprendenti.
"Sto passeggiando sul lungomare, lascio che il rumore delle onde e l'odore salmastro mi avvolgano completamente. Mille pensieri affollano la mia mente, ho un groviglio di emozioni dentro di me, curiosità, speranza ma anche tanta incertezza. Non so cosa fare, il mio cuore è ancora agitato dall'incontro con Alan sulla spiaggia. Sento ancora i suoi occhi intensi addosso, mentre sfoga la sua rabbia e quell'aura di mistero che sembra circondarlo. Ho cercato di rompere il ghiaccio, ma lui non ne vuole proprio sapere. Devo evitarlo una volta per tutte o tentare di avvicinarmi a lui di nuovo? Ho paura di sbagliare qualcosa, ma cosa? Desidero solo conoscerlo, nulla di più! A volte, penso che faccio tutto per niente, che ogni cosa sia inutile, allora mi perdo d'animo. Invece, devo essere più forte e fronteggiarlo. Non è facile, ma devo impuntarmi!"
‹‹Maledizione!››
Sospirai ad alta voce, facendo sobbalzare un gabbiano che era appollaiato su uno degli scogli. Decisi di tornare al B&B, così feci dietro front. Appena arrivai e varcai la soglia dell'albergo, attraversai la hall con passo deciso, cercando di non sembrare troppo entusiasta. La signora Jones mi notò e mi sorrise.
‹‹Ben tornata, cara››
Ricambiai a quel sorriso. Era così gentile con me.
‹‹Grazie››
Poi, fu una questione di secondi e... no, non poteva essere vero! Due iridi verdi come lo smeraldo mi guardarono. M'immobilizzai. La signora Jones ci osservò, capendo immediatamente la situazione. Troppa tensione c'era nell'aria e l'anziana colse l'occasione.
‹‹Alan, questa è Ginevra, una delle nuove ospiti››
Ci scambiammo un breve saluto, nascondendo il fatto che ci eravamo già incontrati.
‹‹Perché non organizzate qualcosa per la serata e passate un po' di tempo insieme, così vi conoscete meglio?››
Era meglio che la signora quella domanda non l'avesse fatta, dato il fallimento totale di prima. Alan mi guardò ancora, ma aveva occhi freddi.
‹‹Penso che sia meglio se ognuno di noi prosegua per la propria strada!››
Vidi che si voltò, dandomi le spalle. La sua voce trasmetteva un senso di chiusura e rigidità, non voleva proprio avere a che fare con me, ma una sorta di determinazione m'invase. Inarcai un sopracciglio e lo guardai dalla testa ai piedi.
"Ok, Alan, ti sfido!"
‹‹Capisco che sei un tipo molto riservato, ma a volte vale la pena correre dei rischi e uscire dalla propria zona di comfort. Forse, potremmo davvero conoscerci meglio e scoprire che abbiamo più in comune di quanto pensiamo!››
Alan si girò, mi dette uno sguardo sfuggente, le sue iridi erano nascoste dietro una maschera di completa freddezza.
‹‹Non aspettarti troppo da me!››
Che voleva dire? Che cosa dovevo capire? Con quelle sue parole mi stava concedendo un'opportunità? Mi affrettai per andare nella mia camera. Non ci potevo credere! Il cuore mi batteva forte dalla gioia e iniziai a prepararmi. Feci una doccia veloce e indossai un cambio pulito: una gonna lunga a campana color turchese e un top bianco, mettendo a nudo la pancia e una parte di schiena. Ai piedi calzai sandali bianchi con un po' di tacco, senza esagerare. Raccolsi i capelli in una coda, spruzzai un profumo aromatico. Indossai i miei orecchini preferiti, erano piccoli pendenti all'acqua di mare, una catenina con un quadrifoglio e uscii dalla stanza. Mi recai nella hall e attesi Alan. Trascorsero cinque, dieci minuti, un quarto d'ora, venti minuti. Di lui nessuna traccia! Stavo iniziando a innervosirmi e questo non andava bene! Che modo era il suo di trattarmi così? Non mi meritavo tutta questa sua completa indifferenza! Cambierà idea? Mi morsi un labbro. La signora Jones fece capolino dalla reception, mi diede un'occhiata dispiaciuta. L'attesa sembrava un'agonia e i minuti... un'eternità!
"Mi chiedo qual è la motivazione che lo spinge ad atteggiarsi così? Mi sforzo di comprendere, ma non ci riesco!"
In quel momento, varcò l'ingresso una coppia di marito e moglie, che aveva prenotato una stanza. Entrambi avevano l'aria di due giovani sposi venuti in viaggio di nozze. La loro pelle abbronzata, lui moro con occhi color nocciola, un po' più alto rispetto lei che era di media altezza. La giovane era bionda con occhi come i miei. Li guardai con ammirazione, cercando di calmare la mia ansia, per un istante, erano così felici! Mi passarono davanti, con la chiave in mano e io con educazione sfoggiai loro un sorriso semplice.
‹‹Salve››
La giovane donna ricambiò al mio gesto. Udii il suo nome dal marito.
‹‹Eleonora vai avanti, ti raggiungo subito››
Vidi l'uomo afferrare le valigie e seguirla, scortato da una delle cameriere. Mentre camminavo avanti e indietro nell'area comune dell'albergo, notai che la proprietaria stava parlando con un gruppo di ospiti. C'era una coppia di anziani, con un'apparenza affettuosa che trasmetteva l'idea di una lunga storia d'amore. C'erano anche due giovani turisti, forse erano fratelli, che sembravano entusiasti di visitare Seaham. L'anziana rideva alle loro storie e sembravano tutti a loro agio. Ero tentata di unirmi alle loro chiacchiere per passare il tempo, ma la mia mente era concentrata su Alan. Perché non era venuto? Perché è mancato al suo impegno? Improvvisamente, gli occhi mi si inumidirono e corsi in camera mia. Quando chiusi l'uscio alle mie spalle, mi appoggiai sull'anta della porta. Presi fiato e poi mi buttai sul letto, scoppiando in un pianto dirotto. Lui non poteva farmi questo! Chi si credeva di essere? Mi sarei fatta valere, ma non in quel momento, non ne avevo le forze. Una delle cameriere bussò, mi asciugai le lacrime e mi alzai per andare ad aprire. Era una figura esile, castana con gli occhi color nocciola, in divisa.
‹‹Buona sera signorina, la signora Jones desidera la sua presenza a cena››
‹‹Ma io...››
‹‹Mi segua, per favore››Chinai il capo, socchiudendo gli occhi. Non potei fare a meno e accettai di seguirla. Mentre mi faceva strada, il mio istinto mi diceva di tornare in stanza, ma poi pensai alla gentilezza di quella cara signora e rifiutare sarebbe stato un peccato. Arrivammo in sala pranzo e potei notare che c'erano già parecchi posti occupati da altri ospiti, compresi quella giovane coppia di marito e moglie. La signora Jones, appena mi vide, mi sorrise e mi fece cenno di raggiungerla. Il mio posto era accanto a lei. Quando mi accomodai, mi guardai ancora una volta intorno: Alan non era tra noi. Sospiri. D'un tratto sentii una mano poggiarsi sulla mia spalla.
‹‹Mia cara, mi fa molto piacere che tu sia venuta››
Annuii, senza aggiungere nulla. Come menù, quella sera servivano a tutti fish and chips. A fine cena, mi alzai da tavola.
‹‹Mi voglia scusare, signora Jones, ma sono molto stanca!››
‹‹Non preoccuparti, vai pure a riposare, ragazza mia... sogni d'oro››Mi sorrise affettuosamente, la salutai e mi allontanai, lasciandola con gli altri commensali a chiacchierare.
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Il ricordo di un'estate
RomanceGinevra, una ragazza che ama scattare foto e viaggiare. Vincendo un concorso fotografico, si reca a Seaham, dove incontra Alan, un ragazzo anglo italiano che suona il violoncello. Tra i due nasce una storia d'amore, ma Alan nasconde un segreto. "Il...