Ritrovamento inaspettato

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Nella danza casuale del destino, il nostro incontro sulla spiaggia e questo inaspettato rendezvous sembrano tessere una trama misteriosa tra le note del passato e i sospiri del presente.

Entrarono al Seaham Harmony club Alan insieme ai suoi amici, per trascorrere una serata tranquilla, dopo una lunga giornata. Di certo, lui voleva stare lontano dai suoi pensieri e conflitti interiori, godendosi un po' di divertimento. Il proprietario del locale andò loro incontro con un sorriso. Era un uomo alto e muscoloso, probabilmente cinquantenne, biondo con occhi verdi. Si chiamava Henry e non parlava molto italiano. Avevo avuto modo di conoscerlo quella sera stessa. Li sentii chiacchierare.

‹‹Hello Alan, Tom, Lisa, Leo. How are you?›› 
‹‹We are ok, thank you. Could you speak in italian Henry, please?››

Vidi l'uomo sorridere, mentre gli diede una pacca sulla spalla.

‹‹Tutto bene, ragazzi?››

Nell'aria si mischiarono le loro voci a unisono.

‹‹Bene, grazie››
‹‹C'è un tavolo libero per noi?›› 
‹‹Non suonate stasera, Alan?›› 
‹‹No. Siamo qui come ospiti››

Henry indicò un tavolo per quattro persone.

‹‹C'è quel posto laggiù›› 
‹‹Ok, grazie››

Mentre si avvicinarono alla loro postazione, afferrai il menù e coprii la visuale.

"Oh, no... stanno venendo in questa direzione!"

Quando si accomodarono tutti, Alan si trovò seduto di fronte a me. Alzò lo sguardo e mi fissò. Le mie mani iniziarono a tremare, mi cadde il menù sul tavolo e il boccone che stavo mangiando mi andò di traverso. Bevvi un po' d'acqua per calmarmi. Ero un po' imbarazzata e preoccupata, era un incontro così inaspettato. Lisa, tuttavia, colse subito l'occasione.

‹‹Oh, guarda chi c'è, la tua fan. Ciao, vuoi unirti a noi?››

Le mie guance arrossirono di colpo.

‹‹No, grazie. Non voglio disturbare!›› 
‹‹Insisto!›› 
‹‹Non c'è posto per una come me fra voi!››

Le mie parole sembrarono ferire Alan, che mi guardò con un'espressione triste. Non so perché le avevo dette, ma mi uscirono d'istinto. Continuarono la loro serata. Lui cercò di distrarsi e di evitarmi, ma non riusciva a divertirsi) ! Tom e Leo lo facevano ridere, evidentemente consapevoli che c'era qualcosa nell'aria. Avevo finito di mangiare e mi preparavo per lasciare il locale. Mentre mi dirigevo alla cassa per pagare, il suo sguardo mi seguì. Che strana sensazione, quella di sentirsi osservati! Per recarmi verso l'uscita, dovetti passare vicino a lui, sfiorandolo col braccio, a causa della folla che stava riempendo l'ambiente. A sentire quel lieve tocco, un brivido mi percorse la pelle. Quel ragazzo stava facendo un effetto strano su di me, nonostante non riuscissi a capire perché. Rimasi bloccata per qualche minuto in quel punto e, senza farlo apposta, ascoltai le loro chiacchiere.

‹‹Alan, stai bene?››

Era la voce di Lisa.

‹‹Sì... scusate, vado un attimo in bagno, torno subito››

Mentre lui si allontanava, io me ne andavo. Avevo fatto male a venire lì? Come era possibile che ovunque io mi fossi trovata, lui era presente, con tutti i posti che ci sono a Seaham? Era un caso o un segno del destino? L'unica cosa certa che sapevo, lui era una dolce ossessione, che non mi dava tregua, mi toglieva il respiro e, a volte, mi spiazzava. Ma la cosa che mi tormentava più di tutto, per quanto fosse vicino fisicamente, lui era l'inconquistabile, l'irraggiungibile.

Il ricordo di un'estateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora