Emozioni miste

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Nell'oceano delle emozioni, le onde di gioia e confusione si scontravano con forza, creando un mistero travolgente. La sua voce come un vento salato portava promesse di risposte in un cuore in tempesta.

Seduta in riva al mare, fissavo l'orizzonte, persa nei miei pensieri, avevo il cuore che batteva all'impazzata, una miscela tumultuosa di emozioni mi attraversava. Era come se un oceano in tempesta agitasse il mio animo, gettando le onde delle emozioni contro le pareti fragili del mio autocontrollo. Quell'incontro inaspettato con Alan al Seaham Harmony club mi aveva scatenato un ciclone di sensazioni dentro me. Da una parte, ero felice di averlo visto, di aver catturato un suo sguardo fugace. Il suo viso, la sua presenza, tutto mi aveva riempito di gioia immensa. Quel momento di connessione improvvisa era stato come un raggio di luce in mezzo alla confusione. Dall'altra parte, però, la situazione era complicata. La presenza dei suoi amici, la mia reazione un po' impacciata, tutto aveva reso la situazione piuttosto imbarazzante. Se fosse stato solo, forse avrei trovato il coraggio di avvicinarmi, di iniziare una conversazione, di capire meglio chi fosse al di là della sua aura misteriosa. Invece, avevo respinto l'invito di Lisa e mi ero sentita come una vigliacca. Mi rendevo conto che stavo scavando un pozzo sempre più profondo di incertezza e desiderio. Non avrei mai pensato di arrivare fino a questo punto, di essere coinvolta da qualcuno che avevo appena conosciuto. Era come se Alan avesse scosso il mio mondo tranquillo e lo avesse trasformato in un caos di emozioni. Nonostante ciò, sapevo che nel mio cuore avevo una riserva di coraggio, di scoprire chi fosse lui, a superare le barriere che sembravano separarci. La strada davanti a me era insicura e tortuosa, ma avevo deciso di intraprenderla, senza timore delle emozioni miste che mi attendevano. Mentre ero immersa in quei pensieri tumultuosi, una voce mi risvegliò dal mio stato di introspezione. Era familiare ma non avrei mai pensato di sentirla, dopo quello che era successo. Mi voltai di scatto e rimasi senza fiato.

‹‹Davvero pensi di poter sfuggire?››

Mi girai di nuovo a fissare il mare.

‹‹Perché sei qui? Dovresti essere con i tuoi amici!››

Ci fu un attimo di silenzio, mentre sedeva accanto a me e iniziava a giocare con i ciottoli colorati. Quelle parole ebbero una strana reazione su di lui.

‹‹Ok, me ne vado!››

Il tono della sua voce era irritante. Stava per alzarsi, ma lo fermai giusto in tempo.

‹›Non mi toccare!››

Sentii che si irrigidì al mio tocco e si liberò immediatamente. Mi rizzai in piedi per guardarlo negli occhi, ma la sua espressione gelida era come una barriera insormontabile. Il mio cuore, intanto batteva così forte che sembrava un tamburo nel silenzio della notte.

‹‹Perché sei così contradditorio?››

La mia voce era tremante, cercavo disperatamente di comprendere cosa nascondesse quel suo comportamento. Lui si voltò bruscamente, sfuggendo al mio sguardo. La sua calma inquietante mi riempi di ansia.

‹‹Perché non mi permetti di avvicinarmi?››

Si girò di nuovo verso di me. Il suo sguardo era come una tempesta nascosta dietro a un muro di ghiaccio. Urlava rabbia e frustrazione.

‹‹Che cosa vuoi da me, Ginevra?››

La sua voce mi fece rabbrividire. Quel momento incerto minacciava di frantumare tutte le mie speranze.

‹‹Conoscerti!››

Cercai di tenere a bada le lacrime che cominciarono a strofinarmi gli occhi. In un impeto, si avventò su di me, afferrandomi con forza le braccia, agitato, spaventato. Mi scosse con violenza, quasi cercando di farmi rinsavire.

‹‹Io sono Alan, Gin... ti basta questo! Capito?››

Mi dimenai freneticamente per liberarmi dalla sua presa, la confusione e la paura mi invasero. D'istinto, afferrò un ciottolo e lo scagliò contro uno scoglio. Senza pensarci, mi allontanai da lui, le lacrime scorsero ormai liberamente sul mio viso e corsi via, tornando verso il bed and breakfast, lasciandolo solo sulla spiaggia. Quando varcai la soglia dell'albergo, la signora Jones era ancora sveglia. Mi fissò per un momento, notando i miei occhi arrossati dal pianto e mi venne incontro.

‹‹Non ti ho vista arrivare più e allora mi sono preoccupata!››

Le sorrisi, cercando di nascondere il dolore che mi travagliava, ma lei era come un libro aperto.

‹‹Tutto bene, mia cara?››

Non ne avevo voglia di dare spiegazioni, mi sentivo destabilizzata e stanca, non vedevo l'ora di andare a letto.

‹‹Sì››

Cercai di far sembrare tutto normale.

‹‹Ne sei certa?››

Scrutò il mio volto. Annuii, ma nel profondo sentivo che mentirle era ingiusto. Mi mancava la sua comprensione e il suo sostegno, ma c'erano cose che dovevo affrontare da sola.

‹‹Sono solo stanca!››

Provai a spiegarle, ma non le dissi tutto. Sarah mi abbracciò con affetto.

‹‹Va bene. Se hai bisogno di parlare, io sono qui per te, quando vuoi››

Le sue parole mi toccarono il cuore, ma sapevo che avrei dovuto cercare di capire cosa stava succedendo tra me e Alan da sola.

‹‹Grazie infinite... buona notte signora Jones››

Sarah mi abbracciò e mi salutò con un'espressione dolce e gentile.

Il ricordo di un'estateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora