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Nel viaggio verso casa, scopriamo che il passato è solo un capitolo, il presente è un'opportunità e il futuro è una pagina bianca pronta per essere scritta con nuove avventure.
Il viaggio durò circa tre ore ed ebbe un andamento abbastanza tranquillo. Al momento dell'atterraggio, fui l'ultima a scendere dall'aereo. Così aspettai, un'attesa che sembrò interminabile. Una navetta mi trasportò in aeroporto insieme agli altri passeggeri. Varcato l'ingresso dell'area bagagli, dovetti attendere ancora. Il tempo sembrava scorrere più lentamente, mentre mi facevo prendere dai pensieri. Riflettei sul capitolo che, forse, avevo appena chiuso. Osservai il nastro trasportatore, le valigie iniziarono a comparire una dopo l'altra. Quando comparve la mia l'afferrai prontamente, un peso fisico che sembrava simboleggiare il mio bagaglio emotivo. Ero tornata a casa, ma non era più la stessa. Avevo imparato tanto, cresciuto e cambiato nel corso di quella incredibile avventura. Il futuro si stagliava di fronte a me come una pagina bianca e sentivo un misto di emozione e determinazione. Avevo imparato che ogni addio è anche un nuovo inizio e che il passato non dovrebbe mai trattenere il domani. Accesi il cellulare e avvisai i miei familiari che ero arrivata. Mi rispose papà, dicendomi che era già fuori che mi stava aspettando insieme a Sofia. Mi tremavano le mani, sentivo dentro me agitazione e gioia, ma anche paura, perché temevo un messaggio di Alan. Socchiusi, per un istante, gli occhi e inspirai profondo. Quando finalmente sguainai il coraggio di guardare lo schermo, il mio volto si oscurò. C'era una chiamata in arrivo di lui. Fui tentata di accettare la telefonata e parlargli, ma la rifiutai e mi diressi verso l'uscita della zona bagagli. Il respiro si fece ancora più profondo. L'aria fresca e familiare mi riempì i polmoni. La mia città natale aveva un profumo e un'atmosfera che mi erano sempre stati cari ma, in quell'attimo, li apprezzavo in modo diverso. Era come se un velo si fosse alzato dai miei occhi, permettendomi di vedere le cose con una nuova chiarezza. A passo affrettato raggiunsi mio padre e la mia migliore amica, che mi videro subito e mi accolsero in un caloroso abbraccio di benvenuto. La felicità mi riempì il petto, mentre li stringevo forte. Sentii le lacrime scendere dal mio viso.
«Ben tornata, figlia mia... siamo così felici che tu sia qui!»
‹‹Grazie papà››La luce di un sorriso m'illuminò il viso, spazzando via quel pianto sciocco. Mio padre era il mio ancoraggio in quel mondo, il costante faro di amore e comprensione. Il telefono vibrò di nuovo: era un messaggio di Alan. Tremando leggermente, lo lessi. Le parole erano sincere, piene di rimpianto e desiderio. Sapevo che la storia tra di noi non era finita, ma il momento era delicato. Mentre leggevo, la rabbia bruciava nel mio cuore, perché la rivelazione choc era ancora fresca nella mia memoria. Non ero pronta a rispondergli, non ancora.
‹‹Com'è andato il viaggio?› ‹‹Bene grazie, Sofia››
Ci avviammo verso l'auto, permettendo alle porte elettroniche di chiudersi alle nostre spalle. Una volta saliti a bordo, papà accese il motore e si allontanò da lì. Mentre guardavo fuori dal finestrino, il sole si rifletteva nei miei occhi oltreoceano. Durante il tragitto, raccontai del viaggio, Intanto, mio padre imboccava la strada verso Taormina. Arrivati a casa, dopo un'ora abbondante, corsi subito ad abbracciare mia madre e la sorellina, che mi stavano aspettando sulla soglia.
‹‹Tesoro mio, mi sei mancata tanto!››
‹‹Anche tu, mamma!››Rosalia mi tirò la maglietta, così mi staccai dall'abbraccio materno per riempirla di baci.
‹‹Sorellina mia!››
Mamma fu profondamente commossa. Asciugò le lacrime e varcammo insieme l'ingresso di casa.
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Il ricordo di un'estate
RomanceGinevra, una ragazza che ama scattare foto e viaggiare. Vincendo un concorso fotografico, si reca a Seaham, dove incontra Alan, un ragazzo anglo italiano che suona il violoncello. Tra i due nasce una storia d'amore, ma Alan nasconde un segreto. "Il...