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La vita è fatta di momenti, alcuni luminosi e altri bui, ma sono tutti parte del nostro viaggio. Non possiamo cambiare il passato, ma possiamo plasmare il futuro con le scelte che facciamo oggi.
Quel pomeriggio, decisi di andare a riposare un po'. La giornata era stata abbastanza intensa e sentivo tutto il peso della stanchezza addosso. Avevo lasciato mia madre che ordinava la cucina e Rosalia intenta a colorare un disegno che aveva fatto. Stavo per salire le scale ma mi arrestai di colpo. Udii papà che parlò alla mamma.
‹‹Hai notato che Ginevra è diversa?››
‹‹In che senso, scusa?››
‹‹Nel senso che, secondo me, ci nasconde qualcosa!››Dovevo riconoscere che il suo sesto senso poche volte sbagliava. Mi recai nella mia stanza e mi coricai. Mi addormentai subito e mi svegliai dopo mezz'ora. Scesi in cucina per bere. Vidi mia madre lavorare a uncinetto, una cosa che le era sempre piaciuto fare. Sollevò lo sguardo, quando si accorse che la stavo osservando.
‹‹Tutto bene, Gin? Ti vedo un po' strana!››
Non le avevo ancora raccontato nulla di Alan, nessuno dei miei familiari doveva saperlo. Dalla credenza presi un bicchiere e lo riempii d'acqua naturale a temperatura ambiente.
‹‹Sì, mamma... è tutto ok››
Bevvi, ma deglutii a fatica. Mentire non faceva parte del mio carattere però, per non dare nulla a capire, fingere in quel momento era la mia ancora di salvezza.
‹‹Vado in spiaggia a scattare qualche foto... ci vediamo dopo››
Le diedi un bacio sulla guancia. Poi, accarezzai i capelli di mia sorella, scompigliandoglieli un po'. Salii in camera mia a prendere la macchina fotografica e lo zainetto. Scesi le scale di corsa e me ne andai. Respirare aria, mentre m'incamminavo verso il mare, non poteva farmi che bene. Dovevo spazzare via tutti quei pensieri negativi che mi offuscavano la mente. Giunta a riva, mi sedetti sulla sabbia. Sentire la voce del mare era come musica, una melodia senza fine, un amico fedele che mi era mancato. Dallo zainetto tirai fuori il diario, altro mio fedele amico di avventure. Lo aprii sull'ultima pagina e vidi la foto che avevo scattato sulla spiaggia dai ciottoli colorati. Ero con Alan e quel fiore che si ergeva tra i sassolini, con il sole al tramonto che si rifletteva sul mare, creando una luce dorata. Sorrisi ma, un istante dopo, una lacrima mi bagnò la guancia e scivolò sulla pagina del quaderno. Una voce familiare irruppe nel silenzio.
‹‹Gin!››
Sollevai il viso e mi asciugai gli con le punta delle dita. No, non poteva essere vero! Come era giunto fino a lì, se non sapeva dove abitavo? Qualcuno glielo aveva detto! Il mio primo pensiero andò a Sofia. Ma se neanche si conoscevano! Come aveva fatto? Io avevo parlato di lui solo a lei, la mia migliore amica.
‹‹Come sei arrivato?››
Alan mi raccontò che era riuscito a prendere l'aereo dopo. Giunto a Taormina, si era incontrato nel primo pomeriggio con Sofia. Lei lo riconobbe dai suoi capelli bianchi e gli occhi verdi. Questo glielo scrissi io in un messaggio! Lui le mostrò una mia foto del famoso rullino che mi strappò di mano. Lo fece sviluppare, senza che io ne fossi a conoscenza.
‹‹Perché sei qui? Vattene via!››
M rizzai in piedi e gli detti le spalle, con lo sguardo rivolto verso il mare.
‹‹No, io da qua non me ne vado!››
Alan era abbastanza fermo nelle sue parole, aveva un tono risoluto.
‹‹Se non te ne vai, giuro che mi metto a gridare e chiamo aiuto!››
Mi voltai e incontrai i suoi occhi inumiditi.
‹‹Sparisci dalla mia vita!››
Lui si avvicinò lentamente, lasciando orme sulla sabbia. Si accorse del diario, della foto. La prese fra le mani per guardarla meglio. Sistemai una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
‹‹Che cosa vuoi da me, eh? Non ti basta avermi fatto soffrire? Che sei venuto a fare?››
Lacrime copiose mi bagnavano le guance, la voce era rauca. Alan poggiò la foto sul quaderno e si accostò a me ancora di più, pochissimi centimetri ci separavano.
‹‹Non ti azzardare a toccarmi! Stammi lontano!››
‹‹Gin, io...››
‹‹Lasciami in pace!››Non mi diede retta e mi attirò a sé con forza. Provai a liberarmi, ma fu tutto invano. Lui mi teneva ben stretta.
‹‹Perché mi fai questo?››
Iniziai a sferrargli pugni sul petto, ma lui resistette ai miei colpi. Dovevo sfogare, cazzo!
‹‹Mi hai sentito? Perché mi fai questo?››
Continuai a colpirlo ininterrottamente, fin quando, stremata mi accasciai sulla sabbia, in un pianto dirotto, a capo chino. Lui si sedette accanto e, con una mano, mi sollevò il viso. I nostri occhi raccontavano un universo fatto di dolore e forza, di sofferenza e amore. Con le sue labbra mi asciugò le lacrime.
‹‹Basta bugie!››
Lui annuì.
‹‹Te lo prometto, Gin››
Poi, afferrò dalla tasca dei jeans una scatolina piatta di velluto. Mi portai una mano davanti la bocca. Alan sollevò il coperchio e un bellissimo anello apparve davanti gli occhi miei, attoniti.
‹‹Vuoi essere mia per sempre?››
Sfilò l'anello e me lo mise sull'anulare della mano destra.
‹‹Alan, io non so cosa...››
‹‹Non usare più quel nome, chiamami col mio vero nome! Ho sbagliato e mi dispiace di averti fatto soffrire, non lo meriti e se sono qui è perché non voglio perderti!››Scossi la testa. Stavo per chinare il capo, ma lui afferrò il mio viso tra le mani. Ci stava tutto.
‹‹Ti amo, Gin››
Ci guardammo negli occhi intensamente per un tempo che sembrò infinito. Seguì una lunga pausa che lui non riuscì a interpretare.
"Di' qualcosa, per favore, perché questo silenzio mi uccide!"
‹‹Anch'io ti amo, Matteo››
Mi sorrise. Ogni barriera si ruppe, ogni muro cadde. Non c'erano più confini né limiti tra noi. Il freddo interiore si sciolse come neve al sole. Ci baciammo. In quel momento, ero pronta a scrivere le prossime pagine della mia storia, per le nuove avventure che mi attendevano. Ero consapevole che mi avrebbero riservato sorprese, sfide e, soprattutto, la possibilità di creare una vita piena di significato e felicità, insieme a lui. Di certo, non avrei dimenticato nulla, neanche il ricordo di quell'estate: sarebbe rimasto per sempre impresso nella mia mente e nel mio cuore.
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Il ricordo di un'estate
RomanceGinevra, una ragazza che ama scattare foto e viaggiare. Vincendo un concorso fotografico, si reca a Seaham, dove incontra Alan, un ragazzo anglo italiano che suona il violoncello. Tra i due nasce una storia d'amore, ma Alan nasconde un segreto. "Il...