II

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«Smettila e- Simone! Da' qua!»

Un verso di dissenso venne emesso dal principe che, steso tra i cuscini e le coperte che dal suo letto aveva buttato a terra, stava aggrappato alla bottiglia dal liquido scuro che Stewart gli aveva portato un'ora prima.

«Simone!» ripeté Jacopo prendendo per il collo la bottiglia e tirando cercando di staccarla dalle mani del fratello. «Mi vuoi spiegare cosa ti prendere?!» chiese poggiando la bottiglia sul comodino per poi inginocchiarsi davanti al gemello.

Lo sguardo perso di Simone gli fece quasi paura quando i loro occhi si incontrarono,«Nostro padre ha deciso che tra due settimane si terrà un ballo dove io dovrò cercare colei che sarà la nostra prossima regina. Ho due mesi per scegliere.»

Jacopo, con gli occhi puntati nei suoi, storse la bocca a quella notizia. «Mi sembrava strano che non avesse fatto pressioni sul matrimonio a nessuno dei due in effetti.» si distese tra le coperte morbide del fratello sotto il suo sguardo triste.

«Se non dovesse funzionare? Se la odiassi? Se non... - Simone deglutì a vuoto - se non riuscissi a... lo sai, stare con lei in quel senso?»

Jacopo ridacchiò, «È il sesso che ti preoccupa? Se vuoi posso trovarti qualche fanciulla disposta a farsi un principe, non sarà difficile - Simone strabuzzò gli occhi - In effetti me lo chiedono in tante di te. Ovviamente io sono il più bello, solo che ovviamente l'erede al trono tira di più.»

Simone alzò gli occhi al cielo facendo poi una smorfia che fece ridere il gemello, «No, preferisco scoprire se mi farà schifo la prima notte di nozze. Ma grazie per il pensiero, Jacopo.» Lui rise contagiando il fratello che, stendendosi al suo, fianco chiuse gli occhi sentendo la testa girare per colpa dell'alcool.

«Non mi voglio sposare.» Jacopo si girò verso di lui vedendolo per la prima volta con i vestiti completamente sfatti, l'aria affranta e il muro che si era costruito intorno negli anni abbassato così da far trasparire ogni sua emozione sul volto.

«Guarda il lato positivo: potrai sceglierla. Passarci del tempo, parlarle, capire con chi vuoi passare la vita, se sarà una buona regina! A pochi principi, quasi nessuno forse, è stata data questa occasione. Coglila al volo, Simone. Io sarò lì al tuo fianco per qualsiasi cosa, lo sai.»

Simone sospirò, chiamalo lato positivo.

-

«Spero che questa serata finisca al più presto.» sussurrò a denti stretti Simone mentre sorrideva e avanzava verso la scalinata lasciando Jacopo dietro di sé a ridacchiare. Una guardia, appena lo vide arrivare, lo annunciò agli ospiti di quel ballo reale organizzato in onore suo.

«Sua altezza reale, il principe Simone Balestra.» appena Simone arrivò in cima alla scalinata, vide tutti gli occhi degli ospiti puntati su di lui e, deglutendo a vuoto per poi alzare la testa e calarsi nel ruolo come faceva ormai da tempo, iniziò a scendere le scale fino a ritrovarsi in mezzo alla gente - anche se sempre circondato da guardie reali.

«Vostra altezza» lo salutarono gli ospiti facendo un mezzo inchino mentre il corvino camminava scortato per raggiungere la sala da ballo. Sentì la guarda che lo aveva annunciato fare lo stesso con il gemello e, lasciandosi scappare un sorriso, vide molti ospiti dare a lui le loro attenzioni lasciandolo respirare finalmente.

A Simone non piacevano i balli, non gli piaceva dover fingere per così tante ore e con così tanta gente. Non gli piaceva tenere su quella maschera di gentilezza, timidezza e serietà che si era creato negli anni e per la quale tutti i sudditi lo ammiravano. Se solo sapessero che mi sono ripreso solo due ore fa da una sbornia colossale.

The Prince's LoverDove le storie prendono vita. Scoprilo ora