IV

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«La famiglia Ferro sarà ospite da noi stasera.» annunciò Jacopo entrando nella camera da letto del fratello mentre Stewart scostava le tende per far entrare la luce. Simone si lamentò rigirandosi nel letto mentre il fratello rideva e si gettava su di lui nella maniera meno regale ed elegante del mondo.

Simone si piegò in due appena sentì il peso di Jacopo sullo stomaco e, maledicendolo, fu costretto a svegliarsi. «Quando sarò Re ti farò bandire dalla mia ala del palazzo.» borbottò vedendo Jacopo ridere.

«Si, certo. Comunque non so se hai sentito ma... stasera la tua dama-»

«Non è la mia dama - lo fermò subito d'impulso - non ancora almeno.» deglutì a vuoto.

Il gemello lo guardò di sottecchi, «Va bene, come vuoi. Ciò non cambia che nostra madre li abbia invitati stasera a cena e che li voglia invitare ufficialmente e di persona al ballo che sta organizzando per il nostro compleanno.»

Simone alzò gli occhi al cielo, si era quasi dimenticato della festa per il loro compleanno. Sbuffò alzandosi dal letto sotto lo sguardo del fratello e, mentre si vestiva rendendosi presentabile per la colazione, notò lo sguardo insistente su di sé.

«Che altro c'è?»

«Niente.» rispose di scatto Jacopo facendo sbuffare Simone, «Che altro c'è, Jacopo?»

«So che non approverai ma... dopo la cena ho invitato Manuel a bere qualcosa con noi per conoscersi meglio visto che forse potrebbe entrare a far parte della famiglia.»

Simone, davanti allo specchio, si bloccò mentre sistemava i gemelli e deglutiva a vuoto a quella notizia.

«E lui ha accettato?» chiese sentendosi improvvisamente nervoso per quella serata.

«Certo. A patto di non essere da solo con te - rise Jacopo ricordando ciò che il ragazzo gli aveva detto con aria seria - Proprio non ti sopporta eh.»

Simone sbuffò, «Ho notato.»

La cena arrivò e passò in fretta, Simone e Manuel cercarono di evitarsi in tutti i modi. Il primo passò tutta la cena a parlare con Viola e il secondo con Jacopo ma, come se si chiamassero, i loro sguardi finivano per incontrarsi in mezzo a quel tavolo enorme per poi staccarsi un secondo dopo per tornare ad evitarsi.

Simone non capiva. Non capiva perché quegli occhi lo mettessero così a disagio, perché lo facevano sentire... strano ma, per evitare di sentirsi in quel modo mai provato prima, si trattenne dal guardarlo per il resto della cena.

Quando però Jacopo fece strada a Manuel portandolo alla loro sala privata che divideva le loro due camere da letto, Simone salutò Viola e Anita e sospirò sapendo che non avrebbe potuto evitarlo ancora.

«Ecco l'erede al trono!» urlò Jacopo già con un bicchiere in mano appena Simone entrò nella stanza guadagnandosi un occhiataccia e facendo sbuffare Manuel.

«Cosa le possiamo offrire, Lord Ferro? - iniziò Jacopo aprendo la cantina degli alcolici - Whisky, Vermouth-»

«Scotch.» rispose istintivamente Simone trovandosi subito due paia d'occhi puntate addosso. «Non lo abbiamo lo scotch.» rispose Jacopo confuso.

«Stewart, potresti prendere due bottiglie di scotch dalla mia riserva?»

«Certamente, vostra altezza.» rispose facendo un inchino prima di lasciare la stanza. Simone si sbottonò i primi bottoni della veste sentendo l'aria farsi densa e cercando di evitare ancora lo sguardo di Manuel che lo stava quasi bruciando vivo.

Fortunatamente Jacopo iniziò a scherzare con il loro ospite stemperando la tensione che sentiva tra i due e, dopo averlo invitato a mettersi comodo sul divano, il gemello si lasciò cadere sulla poltrona non lasciando altra scelta a Simone che, rigido, prese posto al fianco del lord.

The Prince's LoverDove le storie prendono vita. Scoprilo ora