XII

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Simone piegò la testa indietro immergendo i capelli nell'acqua calda appena portata dalle cameriere di corte. Con gli occhi chiusi poggiò poi la testa al bordo della vasca sospirando e cercando di rilassarsi.

Jacopo ancora non gli parlava, non che lui avesse provato a parlarci, mettiamolo in chiaro! I due gemelli si erano evitati a vicenda per due giorni interi, scambiandosi solo qualche parola durante le cene dove dovevano mantenere una parvenza davanti ai loro genitori.

Il ragazzo sbuffò al solo pensieri di suo fratello così distante. Non avevano mai litigato - mai. Questa era una situazione completamente nuova per entrambi e... e Simone si rese conto che suo fratello gli mancava molto, anche se erano passati solo due giorni, anche se magari alcune volte passavano settimane senza parlarsi per più di cinque minuti al giorno per esigente personali o impegni.

Sbuffò nuovamente mentre la cameriera versava dell'acqua appena scaldata sul suo corpo. Un leggero bussare gli fece aprire gli occhi, «Altezza, lord Ferro è qui per voi. Vorrebbe parlarvi.»

Al solo sentire quel nome il corpo di Simone fremette e, dopo un piccolo cenno della mano, Stewart lo fece entrare nella stanza.

Manuel, appena lo vide steso in quella vasca con i capelli completamente tirati indietro dall'acqua, si fermò sulla porta e non riuscì a non rimanere a bocca aperta e con gli occhi spalancati per la bellezza.

«Scusate il disturbo a questa ora tarda, mio principe, ma dovrei parlavi di mia sorella urgent-»

A Simone bastò in cenno con la mano e un «Tutti fuori» per far uscire dalla stanza Stewart e le cameriere di corte che, appena si chiusero la porta alle spalle, fecero abbassare le difese del principe che, davanti a quegli occhi, gettò la maschera.

«Avevo detto che avrei trovato il modo per venire da te, no?» disse osservandolo steso in quella vasca piena d'acqua che gli copriva fino a metà petto e dalla quale spuntavano le ginocchia del ragazzo.

Manuel lo guardò ancora aspettando che uscisse dalla vasca ma quando Simone, gettando la testa indietro per immergere di nuovo i capelli nell'acqua calda, lo guardò di rimando restando nella vasca rimase un attimo perplesso.

«Aspetti che si freddi o entri?» chiese poi rompendo il silenzio con un sorrisetto stampato sulle labbra per poi mordersi il labbro inferiore. Il lord rimase per un secondo a guardarlo a bocca aperta e poi, deglutendo a vuoto, iniziò a spogliarsi completamente sotto gli occhi del corvino.

Si avvicinò alla vasca poi con solo una camicia lunga addosso e, appena portò le mani sui bordi per sfilarla, una mano di Simone lo fermò. «Questa tienila - disse con occhi supplicanti - per favore.»

Manuel si inimidì le labbra ed entrò prima con un piede e poi con l'altro nella vasca sentendo l'acqua bollente a contatto con la sua pelle. Si abbassò piano sul suo corpo e la camicia si bagnò lentamente. Appena prese posto a sedere sul bacino del principe, sentì distintamente ciò che gli aveva causato.

Portò le mani dietro al collo del ragazzo e, sorridendogli, lo baciò sentendo subito il calore della sua lingua. Le mani scesero sul suo corpo, sulla camicia bianca ormai mezza bagnata, e si infilarono sotto essa per stringergli i fianchi.

«Com'era quella cosa che avevi detto? Che mi avresti sussurrato ciò che ami di me per tutto il tempo?»

«Solo mentre faremo l'amore.» rise Manuel, «Allora che aspettiamo?» disse spingendo il bacino del ragazzo contro il suo.

Qualche ora più tardi erano stesi nel letto del principe, le gambe erano intrecciate e i due ragazzi, nel completo silenzio della stanza, non riuscivano a staccarsi gli occhi di dosso. Simone, passando le dita tra quei capelli ricci, sugli occhi, sulle guance, sulla barba e tracciando il contorno di quelle labbra color ciliegia, passò minuti interi a studiare ogni minimo dettaglio del volto di Manuel.

The Prince's LoverDove le storie prendono vita. Scoprilo ora