Epilogo pt.1

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Un bussare insistente alla porta fece sospirare Manuel che, stringendo nelle mani la lettera di Simone, la nascose sotto le lenzuola sfatte e che profumavano ancora di loro due e pronunciò un «Avanti» stanco e sconfitto.

Viola aprì di scatto la porta e, chiudendola subito dopo, entrò in camera raggiungendo il fratello e guardandolo con gli occhi rossi e gonfi dal pianto dai piedi del letto. La camicia bianca sgualcita e i pantaloni scuri messi in fretta fecero incuriosire la ragazza che però era lì solo per un motivo.

«Mi dispiace fratello, mi dispiace così tanto. Io non-»

Manuel accennò un sorriso e, allargando le braccia, sussurrò «Vieni qui» lasciando che la sorella si gettasse tra di esse stringendola a sé.

«Va tutto bene.» sussurrò al suo orecchio facendo staccare di scatto la ragazza che, con gli occhi velati dalle lacrime, lo guardò confusa.

«Non è vero. Non va tutto bene. Tu e Simone dovreste -»

«Io e Simone non avevamo futuro, Viola. Lo sapevamo entrambi ma... ci siamo voluti illudere che non fosse così per un po'. Almeno fino a che la realtà non ci è venuta a bussare alla porta.»

Le lacrime scendevano silenziose sulle guance della ragazza e Manuel, cercando di trattenere le sue, le alzò il viso con due dita e le sorrise. «Non ti odio, sorella, se è questo che pensi. Era una cosa inevitabile e l'unica cosa di cui mi pento è di averti messa in mezzo a questa situazione.»

«Avrei dovuto dirgli di no.»

«Non essere ridicola! Sai benissimo che non è stata un idea di Simone e dicendo di no avresti detto di no al re. Avresti rovinato la tua vita e quella di nostra madre se lo avessi fatto.»

Viola chiuse gli occhi sospirando, «Non sono io che dovrei sposare Simone.»

Sentire quella frase fu come ricevere una coltellata dritta nel petto. Manuel prese un respiro profondo cercando di trattenere le lacrime, «Il mondo là fuori non sarebbe d'accordo con questa tua affermazione.»

Manuel accarezzò con una mano la guancia della sorella guardando in quegli occhi così simili ai suoi e così tristi - proprio come i suoi in quel momento. «Desideravo vederti sposata con la persona che amavi - sbuffò in una risata scuotendo la testa per poi sospirare sconfitto - ma sono felice perché so che ti lascio in mano a una persona dolce, gentile, simpatica... un po' testarda - Manuel accennò un sorriso mentre pensava a Simone - e con un cuore grande. Sono sicuro che saprà farti innamorare come ha fatto con me.» perché chi mai non riuscirebbe a innamorarsi di Simone Balestra?

Viola scattò in piedi, «Te ne vai?»

«Non riesco a guardare l'uomo che amo sposarsi mia sorella. Spero tu e nostra madre capiate.» Manuel abbassò la testa e, tirando fuori la lettera dalle lenzuola, se la portò al cuore.

«Lui sarà sempre con me, sempre. Ma io non ce la faccio a restare qua a vedervi...» si fermò chiudendo gli occhi. A guardare ciò che io e lui non avremmo mai.

Viola abbracciò nuovamente il fratello, «Mi mancherai tantissimo.» Manuel la strinse più a sé cercando di consolare la ragazza ma allo stesso tempo cercando conforto per sé stesso.

-

«Principe!» Simone, immerso nel verde di quel giardino immenso, era seduto in mezzo al prato da quando era tornato dal palazzo dei Ferro.

Erano passate ore e lui era ancora lì con gli occhi fissi su quel laghetto dove solo qualche mese prima Manuel lo aveva tirato dentro l'acqua. Dove per la prima volta forse lo aveva guardato veramente iniziando a innamorarsene.

The Prince's LoverDove le storie prendono vita. Scoprilo ora