per le denunce scrivetemi su Twitter 🤪
«Da quanto va avanti?» fu la prima cosa che a Jacopo venne in mente di chiedere ai due amanti clandestini, soprattutto per ammazzare quel silenzio imbarazzante che li stava accompagnando da quando si erano seduti tutti e tre sul divano davanti al fuoco.
Era tarda notte e Jacopo, mentre aspettava la risposta, distolse lo sguardo dalle finestre per puntato sui due ragazzi seduti davanti a lui. «Dal... dal nostro compleanno. Forse qualche giorno prima ma... da lì è diventata una cosa seria.» Simone deglutì a vuoto reggendo lo sguardo confuso del gemello.
«Quando ti abbiamo cercato per-»
«Eravamo insieme.» rispose Manuel guardando Simone che, girandosi verso di lui, gli sorrise per poi prendergli la mano e intrecciare le loro dita.
Jacopo osservò le loro mani giunte e i gemelli in oro e argento che si toccavano tra loro e sorrise abbassando la testa e scuotendola leggermente. «Come ho fatto a non accorgermene?» domandò più a sé stesso che al fratello.
«Ora che vi vedo l'uno al fianco dell'altro mi sembra la cosa più evidente mai vista. - Manuel si irrigidì e Simone, sentendolo, strinse più forte la sua mano per poi mettere la mano libera sopra le loro unite - Ma, Simone, come pensi di fare? Sai che questo - disse facendo un cenno indicandoli - non è una cosa consentita da nostro padre e-»
Jacopo sgranò gli occhi, «Oh dio, per questo sei stato così male dopo il nostro compleanno? Per questo sei scappato da palazzo, vero? Vedere quei due ragazzi trattati così da nostro padre -»
«Non voglio parlare di quella sera. - tuonò Simone guardandolo negli occhi - E comunque i due ragazzi sono salvi e-» un sorriso nacque sulle labbra del fratello, «Sei stato tu a liberarli, vero? Sei stato l'ultimo a essere visto nei sotterranei eppure, appena le guardie lo hanno detto a nostro padre, lui non ha dubitato neanche per un secondo di te.»
Il principe si ricordava bene la conversazione avuta con il padre la sera dopo la scarcerazione dei due ragazzi e, in nessun modo, aveva messo in dubbio la sua lealtà verso la corona e verso le battaglie portate avanti dal re. «Mi ha addestrato troppo bene e io ho imparato a mentire ancora meglio. Non sarebbe mai arrivato a darmi la colpa, ne ero certo.»
Manuel lo guardò vedendo lo sguardo del suo ragazzo completamente vuoto e, girandosi verso Jacopo, vide tanta tristezza nei suoi occhi. «Cosa pensate di fare ora?»
Simone alzò la testa e guardò entrambi. I due uomini più importanti della sua vita erano vicino a lui e, chiudendo gli occhi, capì che a loro due non poteva più mentire - anche se sicuramente avrebbe fatto male.
«Questa sera il re mi ha detto che, se entro la fine della settimana, non chiederò a Viola di sposarmi lui sceglierà per me una sposa e me la farà sposare entro la fine dell'estate.» buttò tutto fuori in una volta evitando lo sguardo di entrambi e tenendolo fisso sul tappeto.
Manuel si irrigidì nuovamente al suo fianco e sentì Jacopo sussultare, «Ti ha dato una scadenza? Ma oggi è giovedì, questo vorrebbe dire che-»
«Ho tre giorni, si.»
«Ma tu non puoi sposarla!» urlarono quasi insieme Manuel e Jacopo per poi guardarsi. Il lord si girò verso Simone anche con il corpo e, senza staccare le loro mani, lo guardò con il cuore che batteva all’impazzata. «Tu... tu non puoi sposarla. Non puoi. - si girò verso Jacopo che, con il volto scuro, stava guardando in basso con la mascella serrata - Non può, vero?»
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The Prince's Lover
FanfictionAU! Simuel Tanti anni or sono, in un paese molto molto lontano, viveva un principe che non aveva mai incontrato l'amore. Così, un bel giorno, l'amore si presentò alla sua porta - peccato non fosse un amore ritenuto consono dalla società.