XVI

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ultimo capitolo, yuppie!




«Assolutamente no!»

«Ma padre-»

Gli occhi lucidi di Simone guardarono in quelli confusi della ragazza.

«In questi ultimi tempi sei diventato strano, figlio mio! So che sposarti forse ti spaventa ma-»

«Non è per quello, padre. Penso che Jacopo sarebbe un buon re al mio-»

«Mi dispiace.» Simone strinse gli occhi e una lacrima scese sul suo volto mentre si inginocchiava davanti alla ragazza.

Il cuore di Viola capitolò e, sgranando gli occhi, provò a fare un passo indietro venendo subito fermata da Simone. «Che cosa sta facendo, principe?»

«Tu sei il primo genito! Tu sei il primo nato dei due e questo ti ha reso in automatico l'erede al trono. Sei stato cresciuto per questo ruolo e non voglio discutere oltre con te su questa cosa!»

«Ma padre-»

«Vuoi discutere gli ordini del re? - tuonò il padre facendo irrigidire Simone che si bloccò sul posto - E, visto che ci siamo, oggi chiederai la mano a Lady Ferro sennò lo farò io al posto tuo.»

«Mi dispiace-»

«Non puoi farlo, Simone!» la ragazza tremò appena il principe prese la sua mano e la guardò con gli occhi gonfi, rossi e pieni di lacrime.

«Io devo. Non ho scelta - si girò per un secondo verso il palazzo reale dove, sotto un gazebo posizionato all'inizio del giardino per ripararsi dal sole, la regina e le Lady che la accompagnavano sempre lì stavano guardando da lontano - Non l'ho mai avuta, Viola. Mi ero illuso di poter scegliere una vita con tuo fratello ma era solo una stupida fantasia. Questa è la realtà, questo è ciò che sono nato per essere e non cambierà.»

Il giardino delle rose era immerso nel silenzio, il sole era alto sopra di loro e gli occhi pieni di aspettativa della regina pesavano su di loro come un macigno. «Non chiedermelo.»

«Non accettare.» dissero nello stesso momento abbassando entrambi la testa.

Viola sospirò, «Non posso rifiutare la proposta del principe erede, Simone. Non posso! Ma se lo faccio Manuel ne sarà distrutto e-»

Appena sentì quel nome Simone chiuse gli occhi e si morse il labbro cercando di trattenere le lacrime mentre il petto gli doleva e il volto deluso di Manuel apparve come se fosse davanti ai suoi occhi.

Il principe abbassò di più la testa come a nascondersi per la vergogna. Le lacrime iniziarono a scendere sul suo volto silenziose fino a quando un singhiozzo strozzato non obbligò Viola a inginocchiarsi sul prato con lui.

«Mi dispiace.» continuò a ripetere il ragazzo sentendo le braccia della ragazza intorno al suo corpo e stringendola a sé subito dopo. E, mentre Viola cercava di consolare il cuore in mille pezzi del principe, dall'altra parte del giardino Floriana brindava vedendo dall'esterno solo due ragazzi che si abbracciavano felici per la loro futura unione.

«Jacopo, tesoro mio! Non ti unisci a noi per festeggiare l'imminente matrimonio di tuo fratello?» Il ragazzo, poggiato a una gamba del gazebo, aveva osservato in silenzio la dichiarazione di Simone sentendo il suo cuore spezzarsi appena vide Viola abbracciarlo.

«Non ho niente da festeggiare.» disse con tono duro facendo girare la madre e guardandola con rabbia prima di prendere una delle bottiglie portate dalla servitù per brindare e dirigendosi in camera sua con essa.

The Prince's LoverDove le storie prendono vita. Scoprilo ora