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Solo un idiota avrebbe negato l'evidente verità ovvero che Jeongin fosse al settimo cielo nell'ultimo periodo, un adorabile sorriso incorniciava il suo volto riuscendo addirittura ad illuminare le persone accanto a lui. Seungmin stesso era condizionato da quell'energia rimanendone comunque confuso.

"Sembri uno scemo"

Gli occhi del minore si alzarono dal libro mentre tentava di farsi entrare in testa quelle parole confusionarie di storia coreana.

"Perché sto provando a studiare?!"

I due erano rinchiusi nella stanza da letto del minore immersi nei libri, la sessione d'esami si stava vicinando sempre di più ed entrambi trovavano piacevole studiare insieme.
Una piccola risata fuoriuscì dalle labbra di Seungmin, così melodiosa quanto stupita.

"No scemo, sei felice e devo capire il perché"

Dall'altra parte Jeongin non si sentiva molto diverso dal solito, aveva ridotto la quantità di stress giornaliero e si stava dedicando solo allo studio ed alle uscite in compagnia quindi proprio non riusciva a capire di cosa stesse parlando il suo migliore amico.

"Sto studiando" iniziò ad elencare con le dita. "Dormo e mangio bene, esco con te, non ho più cose da fare al comitato del ballo e.."

"Ed esci con Bang Chan no?! Tutto perfetto"

Qualcosa nella frase di Seungmin puzzava ma il minore decise di non approfondire ritrovandosi così ad annuire alle sue parole senza aggiungere altro.

"Beh, non è male Bang Chan" aggiunse di nuovo. "Non so se essere felice o geloso" scherzò su.

"Ed io che dovrei dire di quel Hyunjin?"

Dopo almeno un mese di silenzio Jeongin sganciò la bomba che si teneva dentro, non voleva ferire o attaccare il proprio il migliore amico ma perché era dannatamente curioso di capire perché girava intorno a quel biondo tinto. Seungmin non sembrò particolarmente colpito da quella domanda ma un sorriso quasi malinconico spuntò sulle sue labbra.

"Hai paura che preferisca Hyunjin come migliore amico?!" domandò in modo retorico. "Fidati potremo diventare qualcosa, ma non amici"

Qualcosa in quelle parole smosse la coscienza di Jeongin che cercava da tempo risposte alle sue domande, mentre un'ipotesi strana iniziò a formarsi nella sua mente portandolo a sgranare i propri occhi poco dopo.

"Non vorrai dirmi che.."

"..si"

Quel semplice scambio di parole dette e non dette aiutarono a far capire tutto e Jeongin realizzò che forse non conosceva così bene la persona che l'accompagnava da ben sei anni, i suoi occhi iniziarono a bruciare avvisandolo che a breve sarebbe scoppiato a piangere.

"Jeongin.." lo richiamò la voce delicata di Seungmin, ed appunto grazie a quei sei anni di amicizia che ormai conosceva bene l'emotività del più piccolo e sapeva bene che sarebbe potuto succedere quello. "Non pensare che ti sei perso qualcosa o che sia colpa tua, non è che ho semplicemente voluto tenerti questo segreto. Solo che non credo neanche io di essere gay per ora, non ci capisco nulla.. è solo che lui mi piace tanto e volevo dirtelo"

Nessuno dei due si sarebbe mai aspettato che sarebbero arrivati a quel discorso in quel pomeriggio di studio.

"Come ti senti quando sei con lui?" domandò Jeongin curioso nel capire cosa si provasse.

Il ragazzo aveva avuto qualche relazione negli anni passati, si era sempre ritenuto innamorato di quelle ragazze ma in quel momento non poteva evitare di chiedersi cosa provasse Seungmin.

"Non so bene come spiegarlo ma è come se un calore mi abbracciasse, mi fa stare bene anche quando sto o penso a lui. Sembra quasi stupido ma sento il bisogno di vederlo felice, quel sorrisino da idiota che vorrei colpire con un pugno mi riscalda il cuore e me lo fa battere così dannatamente veloce. Desidero trascorrere il mio tempo con lui, minuti, ore e giorni, anche solo in quel piacevole silenzio che ormai trovo confortante. Sarei disposto a sentire i suoi discorsi stupidi e senza senso, sorrido solo al pensiero. Mi ritrovò addirittura ad immaginarmi le sue braccia intorno a me, le riesco ad avvertire se mi concentro bene sai? Mi fanno sentire bene e io voglio far stare bene lui."

Jeongin non poteva negare di aver sentito le gote prendere colore al sentire quella descrizione così dettagliata e personale di quei sentimenti, si sentiva quasi un estraneo a tutto quello.

"Vorrei solo che tu sia felice" disse con sincerità.

In una frazione di secondo si ritrovò tra le braccia dell'altro ragazzo riuscendo ad avvertire quel silenzioso "grazie" che voleva trasmettergli, per lui andava bene scambiarsi quel piccolo gesto di affetto, ci sarebbero stati sempre l'uno per l'altro.

"Scusa se ho aspettato a dirtelo" riprese a parlare dopo aver sciolto l'abbraccio. "Non è stato facile per me capire subito la situazione, continuavo a provare queste sensazioni senza capirci niente, avevo solo bisogno di fare chiarezza"

In quel preciso momento Jeongin si sentì quasi vicino a quelle parole comprendendo in parte quelle sensazioni rimanendone però confuso, finché non gli venne in mente Bang Chan. Un brivido di freddo percorse il corpo minuto del ragazzo non capendo bene il perché diavolo gli fosse venuto in mente quel ricciolino con un sorriso da mozzafiato, ma bastò poco per sentire un senso di panico impossessarsi del suo corpo.

"Jeongin?"

La voce estranea riuscì a far riprendere lucidità al ragazzo che scosse la testa cercando di ignorare i suoi pensieri.
Infondo Seungmin lo sapeva, non era una cosa che dava per certa ma riusciva a notare certi sguardi e sperava solo che il suo migliore amico se ne rendesse conto il prima possibile.

Un passo alla volta.

KILL THE DJ /Jeongchan/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora