9

38 7 5
                                    

Nonostante la confusione presente nel bar Jeongin era riuscito a trovare un tavolo libero e ormai erano ben dieci minuti che aspettava il suo hyung. Ormai aveva capito bene che fosse un ritardatario cronico quindi aveva semplicemente deciso di entrare e sistemarsi ordinando per sé un bel frappuccino e un Iced Americano per Jisung.

Si teneva pigramente appoggiato al divanetto di pelle blu mentre giocava col suo telefono, ogni tanto controllava qualche notifica e osservava le ultime novità di Twitter, niente di vagamente interessante.

Finché un piccolo tonfo attirò la sua attenzione e abbassò il telefono incontrando due occhi fin troppo familiari.

"Cosa?" domandò confuso sistemandosi dritto sul divanetto. "Perché tu..?"

La domanda gli morì in gola mentre osservava Bang Chan seduto davanti a lui, un miliardo di dubbi si crearono in automatico ma il suo sguardo serio lo fece zittire subito.

"So cosa stai facendo" rispose secco continuando a guardarlo negli occhi. "Ti fai amico i miei amici, vuoi avvicinarti a loro per farti aiutare"

"No" intervenne subito. "Sto solo aiutando Jisung, siamo allo stesso anno"

Il maggiore sembrava scocciato da quella risposta e la sua espressione trapelava solo stanchezza. La realtà infondo era proprio quella: era stanco di ripetere a quel ragazzino di lasciarlo stare, aveva detto di no che non avrebbe partecipato a quello stupido ballo, allora perché continuava?
Lui non voleva essere cattivo raramente si innervosiva o sbottava, ma in quel preciso istante incazzarsi sembrava l'unica maniera per far smettere quel ragazzino.

"Solo? E come mai Changbin e Jisung continuano a ripetermi che non sarebbe male che partecipassi al ballo?"

La copertura era saltata, Jeongin non sapeva bene come stessero agendo i due ragazzi ma quella breve frase gli fece capire che Chan era più intelligente di quanto si aspettasse.

"Capirei Jisung eh, non sarebbe la prima volta. Ma Changbin? La cosa mi è puzzata e mi è bastato fare a Jisung le giuste domande ed eccomi qui"

Jeongin si zittì all'istante rendendosi conto che non sapeva effettivamente cosa dire, solo in quel momento capì che l'aveva portato all'esasperazione ed ormai era troppo tardi.
Il minore abbasso istintivamente lo sguardo sul tavolo non riusciva a reggere lo sguardo di Chan.

"E' semplice, non entrare nella mia vita. Non influenzare i miei amici, non influenzare nessun'altro, devi solo sparire punto e basta. Sei fastidioso."

Furono due semplici parole a spezzare il precario coraggio di Jeongin, non gli importava nulla se non avrebbe suonato al ballo ma offendere la sua persona non aiutò, soprattutto perché il minore aveva sempre paura di risultare troppo fastidioso.

Chan si accorse di aver parlato troppo solo quando incrociò gli occhi rossi e lucidi del minore, non voleva esagerare ma solo fargli capire che non avrebbe partecipato a quella pagliacciata.

"Jeong.. CHe succede?"

La voce di Jisung fece risvegliare i due ragazzi troppo presi dalla loro situazione, il minore iniziò a raccogliere le sue cose velocemente voleva solo tornare a casa e non uscire più.

"Jeongin?" domandò ancora non ricevendo risposta da nessuno dei due.

Nel mentre Chris continuava a rimanere immobile sul divanetto ed ad osservare il minore dei tre sistemare tutto, il senso di colpa si attanagliò al suo stomaco.

"Scusa Jisung, io vado, ciao"

In pochi secondi il ragazzo si allontanò per poi uscire e andare via, finalmente Chan riuscì a togliersi la maschera che stava indossando ma lo sguardo serio e furioso di Jisung gli fece capire che non sarebbe finita presto.

KILL THE DJ /Jeongchan/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora