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Jeongin riusciva chiaramente a sentire la musica anche dall'esterno del locale e la cosa non gli piaceva per nulla, si sentiva quasi inadeguato a quel posto e desiderava solo risolvere quel problema ed andarsene, anche perché aveva pure coinvolto il suo migliore amico per riuscire ad entrare.

A quanto pare le prevendite erano andate a ruba e sarebbe stato quasi impossibile entrare in quel locale senza vendere un rene, ma Seungmin aveva trovato una soluzione (come sempre alla fine).

"Chi stiamo aspettando?" domandò di nuovo Jeongin vedendo come il maggiore si osservava intorno nervosamente.

"Un tizio, mi deve un favore" rispose velocemente.

Si conoscevano da anni e riusciva chiaramente ad avvertire il suo nervosismo mentre continuava a sistemarsi in maniera quasi maniacale la camicia, sapeva benissimo che ci fosse qualcosa sotto.

"Scusate per l'attesa"

Entrambi i ragazzi si voltarono verso la voce e Jeongin rimase confuso nel riconoscere il ragazzo davanti a sé. 

"La prossima volta col cavolo che ti devo un favore" parlò Seungmin con schiettezza.

"Hwang Hyunjin" si presentò. "E' un piacere conoscerti finalmente Jeongin"

Davanti a lui si trovava uno dei ragazzi più belli dell'istituto, nessuno si dimenticava facilmente della sua figura alta e snella, del suo bellissimo sorriso, o anche solo dei suoi capelli neri come la pece e bel curati nel suo taglio lungo, tutti alla fine conoscevano la sua presenza. Ma rimaneva comunque abbastanza confuso sul come quei due si conoscessero, Seungmin non gli aveva mai detto niente.

"Ho delle prevendite per il locale" spiegò uscendo tre biglietti stropicciati dalla tasca. "Ed offro io, dato che finalmente ho l'opportunità di offrire da bere a Seungmin"

Jeongin non parlò confuso dal suo modo di fare, pero' annottandosi che il suo migliore amico avrebbe ricevuto un bel po' di domande a fine serata.

L'interno del locale era decisamente peggio dell'esterno, luci soffuse, musica ad alto volume e troppe persone, come prima esperienza Jeongin storse il naso, magari si sarebbe pure divertito se solo non avesse in testa quel fottutissimo DJ.

"La sala dove si balla è quella adiacente" spiegò Hyunjin. "Io rimango con Seungmin, dopo ci vediamo al bancone"

In pochi secondi i due ragazzi sparirono dalla sua vista lasciando Jeongin totalmente libero di fare quello che doveva. L'altra saletta non era messa meglio, le luci soffuse erano alternate da dei fasci di luce che illuminavano la folla di ragazzi, lui cercò di tenersi a debita distanza camminando attaccato al muro per poter raggiungere la postazione.

Si poteva notare facilmente un palcoscenico leggermente più rialzato che era posizionato dall'altra parte della stanza e sopra di esso c'era una console su cui stava lavorando un ragazzo, che purtroppo indossava un cappello con visiera rendendo quasi impossibile vederlo in viso.

Jeongin si avvicinò a lui nella speranza di poter scorgere anche un piccolo dettaglio e rendere più semplice la ricerca a scuola. Alla fine aveva già accantonato l'idea di parlargli quella stessa sera, gli bastava anche solo riconoscere il suo viso per potergli parlare a scuola, era un piccolo passo ma pur sempre qualcosa.

Quella sera però la fortuna era dalla parte di Jeongin:
Successe tutto in una frazione di secondo, il ragazzo sulla console fermò un attimo i suoi movimenti per portarsi una mano sul suo cappello e toglierlo, quasi sicuramente per respirare un po' in mezzo a quel caldo.
Il minore registrò subito un viso a dir poco perfetto, dei ricci disordinati e crepi, degli occhi scuri, e delle labbra incredibilmente carnose.

Bang Chan.

Ovviamente chi altro poteva essere se non lui, un altro dei visi più conosciuti a scuola ma allo stesso tempo tra i più misteriosi. Jeongin non aveva mai avuto a che fare con lui ma ricordava bene quelle poche volte che lo aveva visto in mensa o nel corridoio, sempre con quei due suoi amici.
Aveva finalmente capito di chi si trattasse, ma quel piccolo dettaglio non aiutava di certo il suo compito, sentiva quasi le gambe tremare al pensiero di doverci parlare.

Scosse leggermente la testa deciso ad eliminare tutti quei pensieri negati, niente l'avrebbe fermato nel raggiungere il suo obiettivo. Jeongin si voltò dando finalmente le spalle a quella sala piena di gente e si diresse di nuovo verso i due ragazzi..

..ignaro di due occhi che si erano fermati proprio sulla sua figura.

KILL THE DJ /Jeongchan/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora